Imbersago: l'arcivescovo di Milano celebra al santuario per gli anniversari di sacerdozio
Padre Giulio, mons. Delpini e il sindaco Vergani
Era il 1975 quando i preti seduti nelle prime file del Santuario venivano ordinati. "Da allora abbiamo percorso tanta strada, - ha detto padre Giulio all'inizio della funzione - abbiamo visto tante situazioni, facili e difficili. Oggi siamo qui, con il nostro arcivescovo, a dire grazie al Signore. Grazie perché ci ha accompagnato in questi decenni, ci ha sostenuto con la sua tenerezza e misericordia. Da questo Santuario porgiamo un grazie sincero al Signore".
Padre Giulio ha inoltre spiegato che quest'anno si ricordano anche i 15 anni di ordinazione episcopale dell'arcivescovo Delpini e del vescovo di Novara Franco Giulio Brambilla.
Nel corso dell'omelia è stata proposta una lettura del Vangelo secondo Giovanni: "Il Signore Gesù disse: «Adesso l'anima mia è turbata; che cosa dirò? Padre, salvami da quest'ora? Ma proprio per questo sono giunto a quest'ora! Padre, glorifica il tuo nome». Venne allora una voce dal cielo: «L'ho glorificato e glorificherò ancora!». La folla, che era presente e aveva udito, diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: «Un angelo gli ha parlato». Disse Gesù: «Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. E io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me»."
Ed è stato proprio partendo da questa lettura che l'arcivescovo Delpini si è rivolto ai molti preti presenti, invitandoli a entrare nel mistero del turbamento di Gesù: "Noi tutti viviamo turbamenti, inquietudini, paure e ferite. Anche noi preti da 47 anni abbiamo attraversato questi momenti; chi ha avuto problemi di salute, chi con i propri cari, chi ha provato inquietudine su come sta andando la Chiesa, chi per le cose da fare. In questo momento in cui Gesù è turbato, una voce dal cielo dichiara le intenzioni del Padre, ma questa voce è fraintesa dalla folla. Il compito di noi preti, per questa stagione della Chiesa, forse si può indicare con questa suggestione: siamo incaricati di interpretare il tuono. Questa voce indecifrata dalle folle dovrebbe trovare in noi preti coloro che sanno decifrarla, qualcun che sappia dire alle folle che questo tuono non è qui per spaventarci, ma, questa parola è per voi. Interpretate il tuono!".
Dopo le parole dell'arcivescovo i preti hanno rivolto una preghiera per la Chiesa, per il Papa, per l'arcivescovo e il vescovo Franco Giulio, per le comunità di ciascuno, per i sacerdoti novelli della diocesi, per chi li ha preceduti, come il cardinale Giovanni Colombo e il cardinale Attilio Nicola, per gli educatori del seminario, per gli amici don Alfredo, don Vanni e don Ugo, per i sacerdoti e i fedeli che li hanno sostenuti, per i propri genitori e parenti, augurandosi di poter continuare nella gioia ad essere uomini per la speranza.
Durante la Messa, dopo l'eucarestia, ha trovato spazio anche la benedizione da parte dell'arcivescovo Delpini delle fedi nuziali di una fortunata coppia che quest'anno celebra 45 anni di matrimonio; a loro l'arcivescovo augurato un sereno futuro.