Imbersago: in piazza per chiedere la Pace. L'appello di associazioni, ragazzi, istituzioni


Una celebrazione alla pace e alla vita, un appello di speranza e unione, il rinnego ed il disprezzo della violenza, delle armi, della guerra. È questo il messaggio espresso dalla cittadinanza di Imbersago che si è ritrovata in piazza Garibaldi per unirsi alla lotta di protesta dei fratelli e sorelle ucraine e russe.

A dare voce a questo urlo di speranza sono stati i rappresentanti delle varie associazioni cittadine, tra cui Ana-Gruppo alpini, l'ARCI, Un Libro nell'albero, Pro Loco e protezione civile, assieme al sindaco Fabio e all'amministrazione.
"La politica e tutti i cittadini devono opporsi con fermezza al conflitto armato tramite il dialogo e la diplomazia, evitando l'odio che porterebbe ad un'inevitabile escalation della guerra e di conseguenza dei morti". È la dichiarazione di Franco Perego dell'ARCI che si appoggia e difende l'articolo 11 della Costituzione, per cui l''Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
"La pace nasce nel profondo del cuore e per questo non si può rispondere offuscati dalla rabbia, dalla violenza e dall'uso improprio del potere", sono le parole di Vera Carusi, dell'associazione "Un Libro nell'albero", la quale non accetta che, nell'epoca moderna, vengano usate armi di distruzione di massa, creatrici di morte e terribili fratture nel cuore del mondo e della storia avvenire.

Ad intervenire è poi stato il sindaco Fabio Vergani: "Non vogliamo che la guerra sia oggetto di vanto e unico strumento di equilibrio sociale e mondiale. Dobbiamo intervenire per innestare la pace nel mondo, partendo da noi, che pur sembrando insignificanti in un conflitto distante e di portata mondiale, possiamo costruire un castello solido di pace e unità per il futuro. Dobbiamo insegnare ai nostri figli il vero valore del convivere e del fraternizzare, aiutando chi è oppresso, opponendoci agli oppressori, così che le ingiustizie non possano più verificarsi". È stato poi ricordata la mozione, approvata all'unanimità il 21 marzo, con la quale il paese chiede al governo di condannare fermamente l'invasione russa e sostenere l'ONU e la NATO nel terminare i conflitti, riorganizzare lo stato dell'Ucraina e ristabilire un equilibrio di pace internazionale.

È necessario inoltre, è stato ricordato, che ci si attivi per aiutare i cittadini colpiti dalla guerra e ancora residenti in Ucraina ed i numerosi profughi in cerca di una casa per costruire il proprio futuro, con il sostegno delle associazioni sanitarie del paese. Anche i bambini e gli adolescenti hanno espresso il loro pensiero, chiedendo un futuro instaurato nella pace e nell'amore fraterno, nella giustizia e nella carità, perché più di tutti non vogliono saperne di vivere in un mondo di violenza e morte.


Per chiudere è stata recitata la composizione "Promemoria" di Gianni Rodari, inno di pace e condanna alla guerra:

"Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.

Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.

Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra."

M.Pen.
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