Imbersago: in piazza per chiedere la Pace. L'appello di associazioni, ragazzi, istituzioni
Una celebrazione alla pace e alla vita, un appello di speranza e unione, il rinnego ed il disprezzo della violenza, delle armi, della guerra. È questo il messaggio espresso dalla cittadinanza di Imbersago che si è ritrovata in piazza Garibaldi per unirsi alla lotta di protesta dei fratelli e sorelle ucraine e russe.
"La politica e tutti i cittadini devono opporsi con fermezza al conflitto armato tramite il dialogo e la diplomazia, evitando l'odio che porterebbe ad un'inevitabile escalation della guerra e di conseguenza dei morti". È la dichiarazione di Franco Perego dell'ARCI che si appoggia e difende l'articolo 11 della Costituzione, per cui l''Italia ripudia la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
"La pace nasce nel profondo del cuore e per questo non si può rispondere offuscati dalla rabbia, dalla violenza e dall'uso improprio del potere", sono le parole di Vera Carusi, dell'associazione "Un Libro nell'albero", la quale non accetta che, nell'epoca moderna, vengano usate armi di distruzione di massa, creatrici di morte e terribili fratture nel cuore del mondo e della storia avvenire.
Per chiudere è stata recitata la composizione "Promemoria" di Gianni Rodari, inno di pace e condanna alla guerra:
"Ci sono cose da fare ogni giorno:
lavarsi, studiare, giocare,
preparare la tavola a mezzogiorno.
Ci sono cose da fare di notte:
chiudere gli occhi, dormire,
avere sogni da sognare,
orecchie per non sentire.
Ci sono cose da non fare mai,
né di giorno né di notte,
né per mare né per terra:
per esempio la guerra."
M.Pen.