Robbiate, per il PM bruciarono il loro bar per 'fregare' l'assicurazione: patteggiano
Quell'incendio era stato etichettato fin da subito come doloso. Ma a prospettare che dietro alle fiamme potessero esserci i gestori dell'esercizio stesso sono stati poi i Carabinieri della Compagnia di Merate, nell'ambito delle indagini a loro delegate dal sostituto procuratore Andrea Figoni, arrivato poi a esercitare l'azione penale nei confronti delle due bariste. E' approdato ieri, mercoledì 27 aprile, sul tavolo del giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Lecco Nora Lisa Passoni, il fascicolo incentrato su quanto accaduto a Robbiate nella notte a cavallo tra giovedì 18 e venerdì 19 febbraio, tra le mura del “New Location”, pubblico esercizio affacciato su via Mario Riva. Attorno all'1, transitando dinnanzi al locale, una guardia giurata ha composto il 112, chiedendo l'intervento dei vigili del fuoco dopo aver notato del fumo uscire dal bar. Qualcosa stava bruciando all'interno. Per mettere in sicurezza l'immobile, i pompieri hanno lavorato un paio d'ore, rinvenendo quello che è stato poi ritenuto l'innesco delle fiamme. Da qui l'avvio degli accertamenti da parte degli uomini dell'Arma e la successiva iscrizione del registro degli indagati per S. M. e E.D.C. Il dr. Figoni ha mosso a loro carico le accuse di incendio doloso (di cosa propria), (tentata) truffa e calunnia (per aver cercato di far ricadere la colpa su altro soggetto). Stando all'impianto accusatorio, trovatesi in difficoltà per le conseguenze del Covid, le due donne avrebbero, in concorso tra loro, appiccato il fuoco, puntando a “fregare” l'assicurazione.
Ieri, in udienza preliminare, entrambe, assistite dall'avvocato Gianna Giannini del Foro di Pescara, hanno optato per il patteggiamento, dopo aver risarcito con il versamento di 16.800 euro la proprietaria dei muri del bar. Un anno e dieci mesi – pena sospesa e non menzione – l'accordo ratificato dal giudice Passoni, oltre alla refusione delle spese processuali in favore del Gruppo ITAS Assicurazioni e di Generali, rappresentate dall'avvocato Francesco Napolitano del Foro di Napoli.
A. M.