Paderno: il ''comitato ponti'' si amplia e va avanti con la petizione. Mercoledì sarà in Provincia
Mercoledì 20 aprile il comitato che si è formato nei mesi scorsi per dire no alla realizzazione del viadotto viario accanto al san Michele, si incontrerà con la presidente della provincia Alessandra Hofmann. Un'interlocuzione richiesta proprio dai cittadini per poter esporre di persona le criticità e le enormi preoccupazioni dei residenti del meratese che hanno portato appunto alla formazione di un comitato, che a breve modificherà il nome in quanto non sono più solo cittadini di Paderno a farne parte ma anche di Robbiate e Verderio, e che nel frattempo ha già superato le 2500 firme su change.org e le 300 in forma cartacea raccolte durante i vari banchetti.
Tre membri del comitato: Luigi Panzeri, Angelo Mandelli e Raffaela Lamperti
Uno di questi è stato presente nel corso della giornata di Pasquetta sulla soglia del centro sportivo di Paderno dove si è svolto il tradizionale trofeo di pattinaggio. Tre dei rappresentanti hanno spiegato alla cittadinanza di cosa si tratta il progetto, quali sono le perplessità del comitato e quali le richieste, quali le proposte. Nel frattempo è stato anche redatto un nuovo documento aggiornato con la cronistoria dei fatti e dei progetti in campo con anche ricostruzioni di quanto accaduto nelle sedi politiche e istituzionali a vari livelli. Mercoledì il comitato incontrerà la presidente della provincia Hofmann, che veste i colori dell'assessore Regionale Terzi che sulla costruzione dei viadotti ha già fatto sapere come la decisione sia già stata presa, con la speranza di poter avere ancora margini per poter ragionare e trovare soluzioni che non vadano ad affossare definitivamente una viabilità già sufficientemente compromessa.
FACCIAMO IL PUNTO SUI TRE PONTI
Mettiamo in fila qualche elemento:
Paderno, aprile 2022
Mettiamo in fila qualche elemento:
Le reti di viabilità sono in sofferenza e code e rallentamenti si creano in molti punti nevralgici sia di qua sia di là dell’Adda.
Primi anni ’90 ; blocco del traffico oltre i 35 quintali sulla particolare sede stradale del S. Michele: il problema di un attraversamento razionale dell’Adda si pone con evidenza anche a causa dell’aumento continuo del traffico delle merci su gomma.
Nel 2018 Il Comune di Calusco avvia la costruzione di una variante “comunale” a Sud del centro abitato. Si tratta di un primo lotto, dalla zona dello ZOOM bar, con scavalcamento della ferrovia e, al di là, una grande rotonda (???). Nei piani del Comune, realizzato anche il secondo lotto, dal Rivalotto verso la Rivierasca, si toglierà il traffico pesante da Via Marconi destinata a diventare un bel viale alberato con ciclabili. La minoranza caluschese si oppose a questa strada, argomentando che per sfogare quel traffico industriale e dannoso di trasporti speciali, dannosi per la salute, sarebbe stato sufficiente e meglio attuare il secondo lotto; non si comprendeva proprio la necessità di questo primo lotto a ridosso della Valle dell’Adda. Ma qualcuno forse già da allora aveva in mente un ponte viario proprio lì.
Dal settembre 2018 alla fine del 2020 il traffico sul ponte viene completamente fermato per la manutenzione straordinaria. Alla fine di tale operazione, pare per carenze strutturali, Ferrovie Italiane decide di dismettere il traffico entro il 2030 sia per treni, sia per auto. (Caspita!! Una cosa nuova e sorprendente! ma la rotondona a Calusco era già pronta…). RFI si offre di costruire una nuova linea ferroviaria tra Calusco e Paderno-Robbiate a fianco del ponte di ferro, dalla parte sud, inserendosi in zona Mulino Colombo. Si offre pure di progettare un altro ponte stradale lì nei pressi, dalla recente famosa rotonda in zona industriale caluschese, presso la valle dell’Adda, a Via Festini a Paderno.
Estate 2021 Il Sindaco di Paderno, insieme ad altri Sindaci della zona si oppone a un progetto ritenuto insostenibile per le ricadute ambientali sulla vita dei cittadini. Insieme ad altri chiede una progettazione più razionale studiando la viabilità su un raggio molto più ampio che interessa più di due province. La risposta dell’assessore Cocchi di Calusco è:” Non possiamo fermarci ad ogni mal di pancia, il ponte serve subito e va fatto a Calusco”.
Sempre in questo periodo la Provincia di Lecco (precedente Amministrazione) incontrando Bergamo, si dichiara favorevole alla costruzione di un ponte stradale su territorio lecchese. (Sì, ma dove? Proprio davanti al S. Michele?) Questo ci sembra sia stato un errore.
Nel dicembre 2021 Il Ponte S. Michele, proprio per la sua collocazione geografica particolarmente legata alla storia e di valore paesaggistico eccezionale, per la sua straordinaria architettura, viene candidato al riconoscimento di bene UNESCO. (Ottimo! Sviluppo turistico, lavoro, attrazione internazionale; tutti contenti, ma nel frattempo si decide di costruirgli due grandi ponti proprio davanti...C’è da rimanere proprio perplessi!)
28 gennaio 2022: a Bergamo si ospita un incontro interprovinciale con Lecco e Monza-Brianza che dovrebbe inaugurare un nuovo metodo di lavoro programmatico in collaborazione su temi che hanno la stessa radice e la stessa gravità. Si promette un documento comune da sottoporre alla Regione. “Su temi come i grandi snodi viabilistici o la crescita economica ormai i confini provinciali sono divenuti stretti, il confronto e il lavoro di squadra sono irrinunciabili e il percorso che inauguriamo oggi è un passo in più anche nel percorso di ripresa, da parte delle Province, del ruolo di coordinamento strategico del territorio che è proprio di questo Ente” è la dichiarazione di Luca Santambrogio Presidente provinciale di Monza- Brianza. Tutto bene! Peccato che Regione e bergamaschi abbiano già deciso tutto con buona pace del “nuovo metodo”.
25 febbraio 2022. Il Parco Adda Nord nella adozione del nuovo PTC, con il parere contrario del Sindaco padernese, e due astensioni, toglie il vincolo di “monumento nazionale ambientale” al tratto di Adda leonardesca, proprio quella interessata dalla costruzione del nuovo ponte. Il che vuole dire: fate pure passare strade e stradoni senza vincoli. (Che tempismo!) Si aspettano le osservazioni nei tempi di legge poi si andrà all’approvazione in Regione. Le tessere del puzzle si incastrano.
Il 23 marzo scorso Regione Lombardia, in un incontro con molti esponenti della Provincia bergamasca dà parere favorevole alla attuazione dei due ponti. L’assessore Terzi, in una intervista sul tema, considera l’opposizione di Paderno semplicemente un piccolo problema locale. Dice “Per noi la decisione è presa.” Tra la Regione e la provincia Bergamasca c’è molta armonia e unità di intenti: la viabilità a sud di Bergamo, visto l’abbandono del progetto di Pedemontana che interessava quel territorio, vuole presto trovare sbocco (passando per forza da Calusco!).
Le altre province sono d’accordo? Come vedono questa opera dall’impatto ambientale e dalle implicazioni tanto importanti? Hanno condiviso collocazione, tracciati, collegamenti con le reti stradali attuali? Trovano forse difficoltà a mettersi contro la Regione ben schierata da una parte sola, da cui dipendono molte elargizioni?
Presto avremo, come Comitato, un incontro con Provincia di Lecco. Il programma con cui la Presidente Hoffman si è presentata parla di “attenzione all’ambiente, ai parchi, alla pianificazione territoriale non deve essere una bandiera ideologica… deve essere una caratteristica che permette di tutelare e mettere in sicurezza il nostro patrimonio naturale, evitando però che diventi un ostacolo all’insediamento di nuovi posti di lavoro o alla creazione di nuove infrastrutture utili per l’intera comunità provinciale”. Ci domandiamo: questo angolo di territorio, ambiente naturale eccezionale, attrazione internazionale, già apprezzatissimo sito Eco museale che porta con sé grandi prospettive di sviluppo turistico e lavorativo, va o non va salvaguardato? L’”utile” nuova infrastruttura va collocata proprio qui?
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Osservando questi passaggi, ci appare sempre più chiaro che questa scelta intenda “risolvere” i problemi da una parte sola e che per la Regione ci sono comuni di serie A e altri di serie B. Eppure ogni cittadino si può rendere conto delle implicazioni enormi e di storica portata che avrebbe questa scelta affrettata e irrazionale.
Studiare una collocazione del necessario attraversamento meno dannosa e anti ambientale, valutare soluzioni tecniche ed architettoniche innovative, prevedere il migliore collegamento alla rete viaria esistente con la soluzione dei problemi di scorrimento successivi, in un quadro che non riguarda solo Paderno e Calusco, ma tocca molti Comuni vicini a tangenziali, pedemontane e altre grandi arterie, sarebbero il minimo per un governo Regionale.
Siamo convinti che questa sia una scelta affrettata che soddisfa soprattutto interessi parziali dietro l’intento dichiarato di fare il bene dei cittadini tutti e dell’economia.
Ecco perché continueremo con l’opera di informazione e sensibilizzazione per tenere accesa l’attenzione su queste strutture di cui potremmo, per il futuro, pentirci amaramente come amministratori e come cittadini disattenti.
Ci aspettano altri banchetti informativi, iniziative di visibilità e raccolte di firme. Intanto rinnoviamo l’invito a firmare la nostra petizione su Change Org.
Primi anni ’90 ; blocco del traffico oltre i 35 quintali sulla particolare sede stradale del S. Michele: il problema di un attraversamento razionale dell’Adda si pone con evidenza anche a causa dell’aumento continuo del traffico delle merci su gomma.
Nel 2018 Il Comune di Calusco avvia la costruzione di una variante “comunale” a Sud del centro abitato. Si tratta di un primo lotto, dalla zona dello ZOOM bar, con scavalcamento della ferrovia e, al di là, una grande rotonda (???). Nei piani del Comune, realizzato anche il secondo lotto, dal Rivalotto verso la Rivierasca, si toglierà il traffico pesante da Via Marconi destinata a diventare un bel viale alberato con ciclabili. La minoranza caluschese si oppose a questa strada, argomentando che per sfogare quel traffico industriale e dannoso di trasporti speciali, dannosi per la salute, sarebbe stato sufficiente e meglio attuare il secondo lotto; non si comprendeva proprio la necessità di questo primo lotto a ridosso della Valle dell’Adda. Ma qualcuno forse già da allora aveva in mente un ponte viario proprio lì.
Dal settembre 2018 alla fine del 2020 il traffico sul ponte viene completamente fermato per la manutenzione straordinaria. Alla fine di tale operazione, pare per carenze strutturali, Ferrovie Italiane decide di dismettere il traffico entro il 2030 sia per treni, sia per auto. (Caspita!! Una cosa nuova e sorprendente! ma la rotondona a Calusco era già pronta…). RFI si offre di costruire una nuova linea ferroviaria tra Calusco e Paderno-Robbiate a fianco del ponte di ferro, dalla parte sud, inserendosi in zona Mulino Colombo. Si offre pure di progettare un altro ponte stradale lì nei pressi, dalla recente famosa rotonda in zona industriale caluschese, presso la valle dell’Adda, a Via Festini a Paderno.
Estate 2021 Il Sindaco di Paderno, insieme ad altri Sindaci della zona si oppone a un progetto ritenuto insostenibile per le ricadute ambientali sulla vita dei cittadini. Insieme ad altri chiede una progettazione più razionale studiando la viabilità su un raggio molto più ampio che interessa più di due province. La risposta dell’assessore Cocchi di Calusco è:” Non possiamo fermarci ad ogni mal di pancia, il ponte serve subito e va fatto a Calusco”.
Sempre in questo periodo la Provincia di Lecco (precedente Amministrazione) incontrando Bergamo, si dichiara favorevole alla costruzione di un ponte stradale su territorio lecchese. (Sì, ma dove? Proprio davanti al S. Michele?) Questo ci sembra sia stato un errore.
Nel dicembre 2021 Il Ponte S. Michele, proprio per la sua collocazione geografica particolarmente legata alla storia e di valore paesaggistico eccezionale, per la sua straordinaria architettura, viene candidato al riconoscimento di bene UNESCO. (Ottimo! Sviluppo turistico, lavoro, attrazione internazionale; tutti contenti, ma nel frattempo si decide di costruirgli due grandi ponti proprio davanti...C’è da rimanere proprio perplessi!)
28 gennaio 2022: a Bergamo si ospita un incontro interprovinciale con Lecco e Monza-Brianza che dovrebbe inaugurare un nuovo metodo di lavoro programmatico in collaborazione su temi che hanno la stessa radice e la stessa gravità. Si promette un documento comune da sottoporre alla Regione. “Su temi come i grandi snodi viabilistici o la crescita economica ormai i confini provinciali sono divenuti stretti, il confronto e il lavoro di squadra sono irrinunciabili e il percorso che inauguriamo oggi è un passo in più anche nel percorso di ripresa, da parte delle Province, del ruolo di coordinamento strategico del territorio che è proprio di questo Ente” è la dichiarazione di Luca Santambrogio Presidente provinciale di Monza- Brianza. Tutto bene! Peccato che Regione e bergamaschi abbiano già deciso tutto con buona pace del “nuovo metodo”.
25 febbraio 2022. Il Parco Adda Nord nella adozione del nuovo PTC, con il parere contrario del Sindaco padernese, e due astensioni, toglie il vincolo di “monumento nazionale ambientale” al tratto di Adda leonardesca, proprio quella interessata dalla costruzione del nuovo ponte. Il che vuole dire: fate pure passare strade e stradoni senza vincoli. (Che tempismo!) Si aspettano le osservazioni nei tempi di legge poi si andrà all’approvazione in Regione. Le tessere del puzzle si incastrano.
Il 23 marzo scorso Regione Lombardia, in un incontro con molti esponenti della Provincia bergamasca dà parere favorevole alla attuazione dei due ponti. L’assessore Terzi, in una intervista sul tema, considera l’opposizione di Paderno semplicemente un piccolo problema locale. Dice “Per noi la decisione è presa.” Tra la Regione e la provincia Bergamasca c’è molta armonia e unità di intenti: la viabilità a sud di Bergamo, visto l’abbandono del progetto di Pedemontana che interessava quel territorio, vuole presto trovare sbocco (passando per forza da Calusco!).
Le altre province sono d’accordo? Come vedono questa opera dall’impatto ambientale e dalle implicazioni tanto importanti? Hanno condiviso collocazione, tracciati, collegamenti con le reti stradali attuali? Trovano forse difficoltà a mettersi contro la Regione ben schierata da una parte sola, da cui dipendono molte elargizioni?
Presto avremo, come Comitato, un incontro con Provincia di Lecco. Il programma con cui la Presidente Hoffman si è presentata parla di “attenzione all’ambiente, ai parchi, alla pianificazione territoriale non deve essere una bandiera ideologica… deve essere una caratteristica che permette di tutelare e mettere in sicurezza il nostro patrimonio naturale, evitando però che diventi un ostacolo all’insediamento di nuovi posti di lavoro o alla creazione di nuove infrastrutture utili per l’intera comunità provinciale”. Ci domandiamo: questo angolo di territorio, ambiente naturale eccezionale, attrazione internazionale, già apprezzatissimo sito Eco museale che porta con sé grandi prospettive di sviluppo turistico e lavorativo, va o non va salvaguardato? L’”utile” nuova infrastruttura va collocata proprio qui?
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Osservando questi passaggi, ci appare sempre più chiaro che questa scelta intenda “risolvere” i problemi da una parte sola e che per la Regione ci sono comuni di serie A e altri di serie B. Eppure ogni cittadino si può rendere conto delle implicazioni enormi e di storica portata che avrebbe questa scelta affrettata e irrazionale.
Studiare una collocazione del necessario attraversamento meno dannosa e anti ambientale, valutare soluzioni tecniche ed architettoniche innovative, prevedere il migliore collegamento alla rete viaria esistente con la soluzione dei problemi di scorrimento successivi, in un quadro che non riguarda solo Paderno e Calusco, ma tocca molti Comuni vicini a tangenziali, pedemontane e altre grandi arterie, sarebbero il minimo per un governo Regionale.
Siamo convinti che questa sia una scelta affrettata che soddisfa soprattutto interessi parziali dietro l’intento dichiarato di fare il bene dei cittadini tutti e dell’economia.
Ecco perché continueremo con l’opera di informazione e sensibilizzazione per tenere accesa l’attenzione su queste strutture di cui potremmo, per il futuro, pentirci amaramente come amministratori e come cittadini disattenti.
Ci aspettano altri banchetti informativi, iniziative di visibilità e raccolte di firme. Intanto rinnoviamo l’invito a firmare la nostra petizione su Change Org.
Paderno, aprile 2022
IL COMITATO PONTI DI PADERNO, VERDERIO E ROBBIATE
S.V.