Imbersago:adolescenti e anziani nel post pandemia. I risultati del progetto di ricerca

"Non è una ricerca su Imbersago, ma di Imbersago che si concentra sull'analisi descrittiva dei bisogni di adolescenti e terza età, i più colpiti nel corso della pandemia. I primi hanno perso una fetta di socialità, mentre i secondi hanno vissuto in maniera peculiare la solitudine" così ha introdotto Michele Aglieri, ricercatore in Pedagogia generale all'Università Cattolica di Milano, il progetto di ricerca promosso dal comune di Imbersago, dal titolo "Il benessere di adolescenti e anziani nel post-pandemia".


È stato presentato venerdì sera, nella sala consiliare di via Castelbarco, a Imbersago, per rendere partecipe la cittadinanza dell'iter che assumerà questo "percorso virtuoso" in collaborazione con l'unità di ricerca "Meritea" del dipartimento di Psicologia dell'Università Cattolica di Milano. A guidare il progetto sono la Psicologa e docente di Metodologia della ricerca dell'omonima università, la dottoressa Margherita Lanz, insieme alla sua équipe formata da Valentina Piroli e Rossella Caliciuri.


Il contesto di partenza lo ha delineato la consigliera Sara Mapelli che, grazie alla mediazione del professor Aglieri, ha fornito insieme alla vicesindaca Elena Codara i dettagli all'équipe di professionisti sulla cittadina imbersaghese per impostare una ricerca ad hoc su anziani e adolescenti. "Come sarà il post-pandemia? - ha domandato Mapelli rivolta ai presenti - Al momento sono due gli elementi principali che sono emersi dal confronto con i professionisti: il ritorno alla normalità non sarà possibile, ma quello che si può fare è mettere in atto un processo di co-costruzione volto a crearne una nuova, con nuovi livelli di benessere per la popolazione".

 

La vicesindaca Elena Codara

La consigliera Sara Mapelli

 

"Penso sia un progetto importante, e ancora di più che il comune di Imbersago decida di interrogarsi sul benessere dei propri cittadini partendo dalla raccolta dei dati" - si è complimentata la professoressa Lanz, relatrice della serata. Il primo step sarà appunto collezionare i dati per mezzo di questionari online, della durata di circa 20/25 minuti, da sottoporre alle fasce oggetto della ricerca, ossia gli adolescenti dai 14 ai 18 anni (circa un centinaio a Imbersago) e la popolazione over 65. Il questionario sarà anonimo e la tipologia di domanda differirà in base al destinatario. Verranno indagate, in particolare per adulti e anziani, delle macro-aree come la situazione finanziaria, lavorativa e le condizioni di salute. Per i più giovani il focus sarà soprattutto sulla scuola, sulle relazioni e il contesto famigliare. In entrambi i casi verrà presa in analisi anche la sfera emotiva e l'influenza che lo scoppio della pandemia ha avuto su quest'ultima. Infine verranno i quesiti sui bisogni che anziani e giovani ritengono di necessitare e di cui il paese non ancora dispone.

MicheleAglieri

Margherita Lanz

Sulle modalità di somministrazione dei questionari - tema discusso anche con i presenti - verrà recapitata una lettera ad ogni cittadino coinvolto nell'indagine contenente, oltre alla spiegazione e agli obiettivi della ricerca, un qr-code che una volta inquadrato con il cellulare darà accesso al questionario. Qui si sono aperte in sostanza due questioni: la prima relativa alle difficoltà che alcuni anziani potrebbero incontrare nella compilazione online, e la seconda sulla necessità del consenso informato da parte del genitore per la fascia 14-16 anni. Un passaggio di fatto obbligatorio per legge, ha spiegato la dottoressa Lanz, in risposta ad alcune preoccupazioni sull'attendibilità della ricerca nel caso in cui non si riuscissero a intercettare tutte le fasce, soprattutto quelle più fragili e maggiormente esposte a problematiche sociali. A tal proposito, ha proseguito Lanz, l'idea è quella di tenere aperta la raccolta dati una settimana, e soltanto successivamente valutare quanto si è riuscito ad ottenere. "Sarà necessario sollecitare le persone alla compilazione del questionario - ha fatto presente la psicologa incaricata alla ricerca - poiché se a rispondere sono in pochi è inutile. Per questo dico che si tratta di un progetto verso la cittadinanza, in cui tutta la popolazione è chiamata alla raccolta dei dati e alle fasi successive di lettura e interpretazione".


Dopo Pasqua è in calendario un secondo incontro per presentare alla popolazione un primo riscontro di quanto raccolto e lavorare insieme su nuove possibili domande. Si tratterebbe dunque di un percorso che verrà modulato proprio sulla base dei risultati che si otterranno strada facendo. La dottoressa Lanz non ha infatti escluso che di fronte a una eventuale carenza di dati nella prima fase quantitativa, volta a "fotografare" l'area di ricerca, venga in supporto la metodologia qualitativa mediante, per esempio, la realizzazione di focus group o interviste a sottogruppi.


Il termine del progetto è in previsione per giugno, quando i risultati complessivi verranno restituiti alla popolazione e da lì si inizierà a lavorare su quale azioni implementare per aumentare il benessere dei cittadini. Come punto di partenza, la serata, ha avuto esito decisamente positivo e ha mosso grande partecipazione anche da parte del pubblico che è più volte intervenuto per fornire suggerimenti. Sentiti complimenti sono giunti anche dal capogruppo di maggioranza Giovanni Ghislandi, presente tra il pubblico, che ha definito la ricerca "una grossa occasione di dialogo con tutta la cittadinanza". Parimenti la vice Codara ha tenuto a sottolineare quanto il progetto sia stato frutto di una progettazione condivisa e di cui "si è parlato tanto in consulta, con i consiglieri di minoranza e con l'intento di coinvolgere tutte le realtà del territorio".

F.Fu.
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.