''Quirinal Game'': le scelte dei sindaci meratesi per il Colle

Cosa voterebbero i sindaci del Meratese sulla partita del Quirinale se fossero dei grandi elettori? I retroscenisti che raccontano le voci da dentro il palazzo svelano che tra i più insofferenti nel votare scheda bianca ci siano i governatori delle Regioni, che rendono conto alla popolazione più direttamente. I primi cittadini dovrebbero ancora maggiormente rappresentare il sentire comune su queste vicende. Arrivati nel giorno della quarta votazione, quando non servono più i due terzi degli elettori ma basta la maggioranza assoluta (505 schede), la corsa per il Colle entra nel vivo, seppur anche oggi sarà ancora una prova generale.

Massimo Panzeri, Federico Airoldi, Gennaro Toto, Ivan Pendeggia


La scelta personale del sindaco di Merate Massimo Panzeri se rientrasse tra i 1.009 grandi elettori ricadrebbe sull'attuale Presidente del Consiglio Mario Draghi. "Mi auguro che si trovi la quadra al più presto - ha esordito il primo cittadino meratese - mai come in questo periodo c'è bisogno di avere risposte della politica, senza che vengono messi in scena teatrini. Io voterei Draghi per avere una buona prospettiva per i prossimi sette anni, oltre che a una garanzia che i fondi europei che dovrebbero arrivare vengano utilizzati in modo corretto. Il momento impone però che non si può rimanere senza governo, per questo dunque direi Giorgetti". Sul Presidente del Consiglio ricadrebbe la scelta anche del sindaco di Brivio, Federico Airoldi: "Per autorevolezza a livello mondiale e come garante della costituzione direi Draghi. Ha capacità riconosciute e indubbie che permetterebbero di rappresentare bene l'Italia in tutti i contesti mondiali".

Anche il sindaco di Cernusco Lombardone, Gennaro Toto, considera l'attuale primo ministro una persona con un carisma internazionale, ma la sua preferenza va per la rosa dei nomi fatta circolare dai partiti del centro-destra. In particolare vedrebbe bene al Quirinale Marcello Pera. "È stato presidente del Senato, svolgendo il suo ruolo senza essere troppo sbilanciato. Non ha interpretato la sua funzione secondo la logica del protagonismo personale, anzi ha ricercato il bene per la comunità" dichiara Toto. Il sindaco cernuschese puntualizza inoltre che il bis di Mattarella sarebbe una mossa sbagliata. "Prorogare l'attuale capo dello Stato non sarebbe un buon segnale per la salute della democrazia. Non si può vivere politicamente in emergenza, serve perciò andare oltre".

Ivan Pendeggia, da Montevecchia, propende per uno dei candidati proposti dal centro-destra: Carlo Nordio. Sarebbe più sensato per il montevecchino andare a ricercare il nome al di fuori del quadro della politica per non scontentare troppo i partiti di segno opposto. "Non è facile individuare una personalità che possa andare bene a tutti - premette Pendeggia - Non vedrei male un Mattarella BIS, ma il capo dello Stato non vuole ripresentarsi. Carlo Nordio è un ex magistrato, ma ha sempre svolto il suo ruolo in maniera bilanciata e penso sia colui che possa incarnare al meglio la massima carica dello Stato". Il sindaco di Montevecchia non disdegnerebbe una figura più giovane come Franco Frattini, già ministro degli Esteri con Berlusconi, o Pier Ferdinando Casini. "Non sarebbe male nemmeno avere per la prima volta una donna al Quirinale. Moratti è troppo legata all'imprenditoria, mentre Casellati è più istituzionale". Pendeggia fa il nome di Amato come persona stimata, ma in ultima analisi caldeggia la candidatura di Nordio appunto che sarebbe quindi il più appropriato come capo dello Stato per il prossimo settennato. Restando sul citato Pier Ferdinando Casini, è sulla sua vittoria che il sindaco di Imbersago, Fabio Vergani, ha scommesso con la sua famiglia. Secondo il borgo mastro imbersaghese, Casini sarebbe colui che, in un clima di incertezza come quello che si sta vivendo, potrebbe mettere tutti d'accordo.

Fabio Vergani, Stefano Motta, Giovanni Battista Bernocco, Paolo Brivio

 

Il sindaco di Calco, Stefano Motta, tra i nomi emersi in questi giorni voterebbe Sabino Cassesse, il giurista e accademico classe '35, già Ministro per la Funzione Pubblica durante il Governo Ciampi. "È auspicabile qualcuno di più giovane, - ha commentato il sindaco calchese - ma si tratta di un alto profilo istituzionale". Per Motta, Cassesse sarebbe il profilo tecnico da individuare, eventualmente anche in una persona con qualche anno di meno. Ha idee diverse invece il vicino Giovanni Battista Bernocco, sindaco di Olgiate Molgora. Per lui la scelta ricadrebbe su Letizia Moratti. "Lei ha una visione lungimirante, - ha spiegato - basti pensare all'Expo Milano nel 2015". La valida alternativa altrimenti sarebbe sarebbe Elisabetta Casellati.

Paolo Brivio, sindaco di Osnago, disegna il confine entro cui ricercare la massima carica dello Stato: "Serve una figura con una personalità che tranquillizza l'Europa. Ormai non si può prescindere dal fatto che abbia uno standing internazionale. Il secondo requisito che serve è la trasversalità rispetto alla frantumazione parlamentare". Chiediamo se sia Draghi il nome che ha in mente. "Draghi ha senza dubbio una levatura internazionale, ma creerebbe uno scompenso nel Governo difficilmente gestibile. Serve una figura apprezzata all'estero. Non vorrei ballare la danza dello spread come in passato che avrebbe ripercussioni sulla stabilità economica del Paese" ribadisce il primo cittadino osnaghese. Gentiloni? "Ha sicuramente un profilo europeo essendo Commissario Economia nella Commissione europea, ma è stato da poco primo ministro italiano in un governo politico. Amato è senza dubbio meno collocabile. È stato sì presidente del Consiglio, ma quando c'erano altri partiti. Ha un'estrazione politica, ma non è sovrapponibile agli schemi partitici attuali". Rivendica tuttavia la correttezza nell'endorsement del PD nei giorni scorsi per Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant'Egidio e ministro nell'era Monti. Non vedrebbe male nemmeno Elisabetta Belloni, che vanta un curriculum nella diplomazia italiana e messa da Draghi a capo dei servizi segreti, il DIS (Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza).

Robertino Manega, Gianpaolo Torchio, Marco Panzeri, Efrem Brambilla


Nessuno dei nomi emersi in queste ore alletta invece il sindaco di Verderio, Robertino Manega. "Io direi Mario Monti, una persona che quando c'erano problemi ha saputo prendere decisioni importanti". Manega dice no a Draghi, ma per il semplice fatto che è bene che completi il lavoro che ha iniziato. In alternativa, ha spiegato, non gli dispiacerebbe affatto un Mattarella bis. Non si sbilancia invece il sindaco di Paderno, Gianpaolo Torchio: "Si tratta di un accordo tra forze politiche, è importante trovare un punto d'equilibrio. Non credo nelle scelte partigiane". Secondo Torchio il successo sarebbe trovare una scelta condivisa tra tutti gli elettori, tuttavia, a suo parere, Mattarella ha svolto un ottimo lavoro.

A non esprimere particolari preferenze sono anche i sindaci Marco Panzeri di La Valletta Brianza e Efrem Brambilla di Santa Maria Hoè. Per Panzeri l'auspicio è solo quello che un Presidente venga eletto al più presto, mentre per Brambilla il candidato ideale sarebbe quello in grado di conciliare le preferenze di tutti gli elettori, e non il frutto di scelte di maggioranza. "In Italia c'è questa figura istituzionale che tutti rispettano e in cui tutti ripongono fiducia, - ha commentato Brambilla - ma soprattutto che non viene messa in discussione, come invece accade con altre figure politiche. Mi piacerebbe che il prossimo Presidente fosse una figura in cui possano ritrovarsi non solo gli elettori ma anche i cittadini. Vorrei non si trattasse del politico di una volta, ma nemmeno di una figura troppo tecnica".

Marco Pessina - Edoardo Mazzilli
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