Imbersago: l'ultimo abbraccio della comunità a Claudia Bonfanti. Don Bruno: ''Ricordiamola facendo qualcosa di bello per la nostra vita''


È stato celebrato nella mattinata di martedì 9 novembre nella chiesa parrocchiale dei santi Marcellino e Pietro - Imbersago - il funerale di Claudia Bonfanti, spentasi sabato scorso all'età di 54 anni a causa di un'ischemia sopraggiunta il giorno prima.

Sono state tantissime le persone a prendere parte alla santa Messa, tante da riempire la chiesa e il sagrato, tutte unite nel dolore insieme alla madre di Claudia, il marito, il figlio Andrea, il fratello Mario e le sorelle Daniela e Silvia. Presenti anche tutti gli amici con cui condivideva la sua passione e il suo impegno: Claudia infatti era membro del Comitato Regionale lombardo della Federazione ciclismo, coordinava il settore fuoristrada e allenava i ragazzi a questa attività. Il figlio Andrea ha seguito le orme della mamma ed è una giovane promessa della mountain bike. Presente alla cerimonia anche il sindaco di Imbersago Fabio Vergani.

Un silenzio imponente quello che si è imposto all'interno della chiesa nonostante il centinaio di persone presenti, un silenzio eloquente che anche don Bruno ha percepito come qualcosa di grande. "Questo silenzio parla e dice chiaramente l'amore, l'affetto, la tenerezza e l'amicizia di tutti noi che siamo qui" ha detto il sacerdote, visibilmente toccato, dopo la lettura del Vangelo. "In momenti come questi, così dolorosi, dove ti viene voglia di piangere, c'è la presenza amorevole del Signore". Quando venerdì è stato informato di quello che stava accadendo a Claudia, ha detto don Bruno, ha subito pensato al rapporto che aveva con lei, ai saluti e i sorrisi che si scambiavano quando si incontravano dopo la messa, e al fatto che era una persona sana e forte; poi ha immediatamente pensato ai suoi cari e quello che dovevano provare, così ha iniziato a pregare. "Quando ho chiamato la mamma, lei mi ha detto queste parole ‘il suo papà la vuole con sé. Non c'è più niente da fare, ci hanno detto di pregare". Ed proprio da queste ultime parole che don Bruno ha ripreso il suo messaggio, spiegando che in momenti come questi è inutile chiedersi perché, si può solo pregare. "Mi domandano perchè succedono queste cose. Come faccio a rispondere? Noi siamo gli uomini di oggi e abbiamo fiducia nella scienza. Penso che sul referto dell'ospedale in maniera davvero cruda ci sia scritto quello che è successo alla nostra sorella Claudia. Ma noi superiamo la scienza e il perché non lo sappiamo. Se volete capirlo dovete guardare il crocifisso".

L'ultimo atto di generosità di Claudia, persona altruista che tanto ha aiutato gli altri durante gli ultimi durissimi anni segnati dalla pandemia, è stato donare gli organi. "Dalla sua morte ci saranno persone che vivranno" ha detto don Bruno. "Siamo riuniti attorno a una donna che ha fatto tante belle cose, se vogliamo ricordarla seriamente, cerchiamo anche noi di fare qualcosa di bello per la nostra vita".

Il papà di Claudia, Paolo Bonfanti, era scomparso nel periodo della pandemia e il funerale, ha ricordato don Bruno, era stato celebrato in forma ridotta.
Claudia, originaria di Imbersago, ma residente insieme al marito e al figlio a Merate, nella frazione Cassina, è stata accompagnata al termine della cerimonia verso la cremazione.

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E.Ma.
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