Paderno Robbiate e Verderio rendono omaggio all'Unità Nazionale e alle Forze Armate


I sindaci Daniele Villa (Robbiate), Gianpaolo Torchio (Paderno), Robertino Manega (Verderio)

 

Un pomeriggio freddo ma soleggiato ha accompagnato la celebrazione del 4 novembre, ricordata quest'oggi, sabato 6 novembre, all'unisono dai comuni di Paderno d'Adda, Verderio e Robbiate. Il tributo del giorno dell'Unità Nazionale e delle Forze armate si è aperto in piazza della Vittoria, nel centro di Paderno, dove ha preso il via il corteo guidato dal Corpo Musicale di Robbiate insieme a quello di Cernusco, seguito dalle autorità cittadine, le Penne Nere e i volontari della Protezione Civile dei rispettivi comuni, e le associazioni come AIDO.


Sulle note dell'Inno di Mameli si è issato l'alzabandiera nei pressi del monumento ai Caduti di via Airoldi, a cui ha fatto seguito la deposizione della corona di alloro ai piedi del cippo, mentre la banda intonava "il Piave mormorava".

Nel discorso che il primo cittadino, Gianpaolo Torchio, affiancato dai colleghi di Robbiate e Verderio, ha pronunciato di fronte ai presenti si è ricordata la vicenda del milite ignoto e la tremenda ferita lasciata dalla Prima Guerra Mondiale riapertasi con lo scoppio della Seconda.

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"Gli 80 anni di pace che sono seguiti fino ad oggi sono serviti per farci imparare quanto il sentimento di unità nazionale ci serva per affrontare le difficoltà più profonde e di come anche l'esercito sia al servizio di questo compito" ha detto il sindaco. Impossibile non pensare alla correlazione con gli sforzi compiuti e le perdite viste negli ultimi due anni per via dello scoppio di un'altra "guerra", quella al Coronavirus. "Erano camionette dell'esercito quelle che hanno trasportato i morti da Covid della provincia di Bergamo in quella lunga colonna che rimarrà nella mente di tutti noi - ha proferito Torchio spronando ad agire per il bene di tutti - abbiamo tutti qualcosa da dare, e questo qualcosa è anche un gesto di dovere collettivo, come vaccinarsi. Una prova forse non del tutto esente da qualsiasi rischio, ma sicuramente imparagonabile a quella che è stata chiesta a chi ricordiamo oggi" ha concluso complimentandosi per il fatto che oggi Lecco sia la provincia con il maggior numero di persone vaccinate in Italia.


La cerimonia si è conclusa con la deposizione dell'omaggio floreale di fronte alla tomba dei caduti della Seconda Guerra Mondiale all'interno del cimitero. Poi il corteo ha ripreso fino a raggiungere la chiesa parrocchiale per la celebrazione della Santa Messa.

F.Fu.
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