Robbiate: il vescovo Delpini celebra Messa per i 450° anni di fondazione della Parrocchia

È stato accolto con uno scroscio di applausi Mons. Mario Delpini, in visita a Robbiate in occasione del 450° anniversario della fondazione della parrocchia di sant'Alessandro Martire. Arrivato stamattina nella comunità meratese per celebrare la santa Messa, all'Arcivescovo di Milano è stato dato il benvenuto all'inizio della liturgia – a nome di tutti i fedeli – da don Antonio Caldirola: “Penso che la venuta del Vescovo sia per aiutarci a confermarci nella fede. Gli sono molto grato: siamo in un cambio d'epoca e i problemi sono enormi. Abbiamo veramente bisogno che ci aiuti a leggere questo cambio d'epoca”.

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Lo spunto per interpretare l'attuale periodo storico va ricercato nel passato: “Noi oggi celebrando 450 anni della costituzione di questa parrocchia diciamo “ma perché hanno fatto questa parrocchia? Perché c'è una chiesa in mezzo al paese?” ha detto l'arcivescovo nel corso dell'omelia “Da 450 anni qui si celebra l'Eucarestia, qui si radunano i fedeli del territorio, qui viene annunciato il Vangelo e qui viene detto “se volete abitare in un paese in cui sia desiderabile vivere praticate la legge del Signore fino al suo compimento, fino alla Carità”.

Mons. Drelpini con (da sinistra) il Decano di Merate Fabio Biancaniello, don Antonio Caldirola e (a destra) don Paolo Bizzarri e i chierichetti

“Dobbiamo domandarci come sarà questa società in cui è desiderabile abitare” ha continuato rivolgendosi ai fedeli “è quella in cui la presenza di Dio è un punto di riferimento, è la fonte di quella Carità con cui è possibile compiere la legge.”
E per raggiungere il modello cristiano di società è necessario superare gli individualismi e prendere le difese dei più deboli: “Questo non è il tempo per l'inerzia: svegliatevi dal sonno! Lasciatevi interrogare da quello che succede.”
Un personalissimo ringraziamento a monsignor Delpini è stato rivolto da don Paolo Bizzarri, oggi in veste di concelebrante, ma già “vecchia conoscenza” dell'Arcivescovo (cui è stato lasciato in ricordo della visita pastorale un libretto narrante la storia della parrocchia): “la sua presenza qui è un grande onore, ma per me è anche un motivo di affetto perché siamo compagni di seminario: siamo stati ordinati sacerdoti nello stesso anno, nel 1975”.

 Con il sindaco di Robbiate Daniele Villa

Tra i presenti anche il presidente della sezione ANA di Lecco Marco Magni, capo anche del gruppo robbiatese delle penne nere, e il sindaco Daniele Villa. Il primo cittadino ha offerto in dono all'alto prelato un volume dedicato a don Emanuele Merlini, storica guida spirituale a Robbiate, ma non solo: “Grazie per quell'incitamento a costruire un paese dove è bello abitare insieme. Per ringraziarla della sua presenza abbiamo pensato a nome di tutti i cittadini di effettuare una donazione al Fondo Famiglia Lavoro della caritas diocesana, il fondo istituito dal Cardinal Tettamanzi nel 2008”.

Con la Schola Cantorum Sant'Alessandro

L'ultimo pensiero di Mons. Delpini prima di lasciare Robbiate è andato a tutti coloro che hanno preso parte all'organizzazione della funzione odierna: dalle decorazioni floreali all'accompagnamento musicale della Schola Cantorum (con la direzione del maestro Fabio Pagnoncelli), ai volontari della Protezione Civile ANA del gruppo di Robbiate che si sono prodigati nell'allestimento di due gazebo all'esterno della Chiesa, per fare in modo che tutti potessero prendere parte alla Santa Messa nonostante le normative sanitarie vigenti.

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F.F.
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