16. RICCIO LONA

 

Se i picchi si chiamano picchi perché picchiano col becco,

se i gatti miagolano perché fanno miao con la bocca,

e la nonna si chiama nonna perché canta la ninna-nanna,

chissà perché i ricci si chiaman ricci se hanno i peli tutti dritti?



Tra i ricci del boschetto del piccolo paese

Lona era la più buffa, e la guardavano curiosi:

che quando non stirava gli aculei con il phon

le sparavano come serpenti da tutte le parti!



Riccio Lona si vantava di quella sua criniera da leone,

anche se in famiglia era oggetto di sorrisi e di stupore:

“sei l’unica tu” – le diceva il papà – “con tutti questi riccioletti!”

E lei rideva, cantava e faceva un sacco di versetti.



“C’ho provato, papà caro, a lisciarli bene bene,

ma la piastra del parrucchiere mi fa sempre molto male:

li tengo ricci – cosa dici? – che questa chioma mi appartiene

anche se mi pesa in testa questo grosso cespuglione…”

 

Li vedevo giù per strada, attraversare tutti in riga,

grigi, buffi, disciplinati, papà e mamma coi ricciolini,

zampettavano guardinghi, pettinati ed elegantini

solo lei non stava in fila, l’ostinata ricciolona.

 


https://youtu.be/S6raLFsVtE4

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Stefano Motta
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