L’autoritarismo come metodo per non voler ammettere di avere sbagliato

Erano oltre un centinaio le persone collegate nel momento di "massimo ascolto", poco più dell'1% della popolazione (poi scemate sotto i 50 collegamenti con il trascorrere delle 4 ore di seduta). Non molte certo, e al netto di consiglieri, parenti di consiglieri, amici di partito, simpatizzanti, colleghi di lista non eletti, il numero cala vistosamente. Ma superiore ai 20-25 personaggi, sempre gli stessi, che solitamente animano la zona riservata al pubblico durante le sedute del Consiglio comunale di Merate. Quindi un plauso sincero a Andrea Robbiani, assessore all'innovazione tecnologica che a costo zero ha attivato il sistema di streaming grazie al quale seguire le sedute da casa, soprattutto in tempi di Covid 19, dando a noi cronisti, la facoltà di scrivere i pezzi in tempo reale. Si spera più precisi, dettagliati e aderenti al pensiero espressi dai consiglieri. Robbiani è anche assessore all'ambiente però, e da lui ci aspettiamo, a quasi un anno dall'insediamento, che risolva come si deve la questione dello stagno di San Rocco, con un'azione di bonifica e, successivamente, con la realizzazione di un'area didattica cui portare, quando e se sarà mai possibile, in tutta sicurezza, i bambini delle elementari e delle medie a osservare un habitat naturale.

Andrea Robbiani

Fatta la doverosa premessa, due parole per commentare la lunga seduta di martedì 28 aprile. I temi davvero spinosi sono stati posti dalla minoranza di Cambia Merate con una mozione di sfiducia a Sindaco e Vice sindaco per la partecipazione all'inaugurazione dello Spazio Conad e una interrogazione sul pasticcio accaduto la mattina di martedì 10 marzo che ha visto coinvolti i due amministratori, il Comandante della polizia locale e alcuni ambulanti tra i quali il rappresentante locale di categoria.

Aldo Castelli capogruppo di Cambia Merate


Com'è andata veramente la vicenda Conad non la stiamo più a raccontare. Le foto che ritraggono Sindaco e Vice in mezzo a una trentina di persone per il taglio del nastro non avevano né hanno bisogno di commenti. E girare intorno come ha fatto il capogruppo Paolo Centemero aggrava solo la posizione di Panzeri e Procopio. Però, al di là di uno scatto d'ira iniziale, va detto che il Sindaco ha fatto ammenda per la leggerezza, pur giustificata dal fatto che non si aspettava tanta gente. Ecco, bastava poco, glielo avevamo suggerito nell'immediatezza del fatto. Negare l'evidenza è una tattica che in tanti casi funziona, almeno per lasciare il dubbio e non finire a schifio, ma con la fascia tricolore addosso la tattica è controproducente.

Massimo Panzeri


Al solito il vice Procopio si è accodato al suo diretto superiore e dopo settimane passate a giurare sulla testa di chissà quale sciagurato amico o parente, postando foto che lo mostravano col solo sindaco e due dirigenti del supermercato, peraltro spalla a spalla altro che distanziamento, ha finalmente ammesso, in sede di replica che forse sì, avesse saputo della presenza di tanta gente, poteva evitare.

Giuseppe Procopio

Tutto bene quindi. Ma nel vizio di negare l'evidenza, ricorrendo persino all'autoritarismo - del tipo "sono il sindaco di Merate" - che pensa gli sia stato conferito assieme alla fascia tricolore, Panzeri ci è ricaduto quando l'avvocato Roberto Perego ha confutato la versione di Procopio - palesemente mistificatoria - circa la penosa scena accaduta alle prime luci del mattino di martedì 10 marzo. Panzeri, giustamente, riteneva di poter concedere ai banchi alimentari di allestire le bancarelle mentre Procopio sosteneva che l'intero mercato lo si dovesse sospendere. Sul sito del Comune è rimasto fino a metà mattina l'annuncio della sospensione totale mentre su quello di Più prospettiva si precisava che gli alimentari avrebbero potuto aprire.

Roberto Perego

Un disguido, uno svarione, succede. I fatti sono incontestabili, la ricostruzione di Procopio, vergognosa, la durezza di Panzeri al limite della villania, nel togliere la parola a Perego, del tutto fuori luogo. Primo perché nella circostanza Panzeri aveva ragione sul suo vice, secondo perché i fatti riassunti dall'avvocato Perego sono facilmente dimostrabili in qualsiasi sede. Basta ad esempio andare a rileggere il nostro articolo del 10 marzo corredato dagli screenshot apparsi sui siti del Comune e di Più Prospettiva.

Confermare i fatti, ammettere il qui pro quo che danni non ne ha fatti a parte in quei concitati minuti avrebbe indotto gli interroganti a dichiararsi soddisfatti. Un buon risultato politico. Invece così facendo Panzeri ha dato la netta impressione che quando ha torto non trova di meglio che alzare la voce o imporre il silenzio con l'autorità conferitagli dalla carica. Ma non vale la pena. Scivolava ogni tanto anche Andrea Massironi, ma sapeva riprendersi da politico navigato e dare alla minoranza il giusto ruolo e peso che le andava riconosciuto. Idem sul drone: l'abbiamo visto tutti sorvolare i tetti del centro città. Come diavolo si fa a nascondersi dietro formule burocratiche astruse. Si dica è vero ha sorvolato e si è pure soffermato sopra aree ad alta densità abitativa. Se si afferma il contrario come ha fatto il Sindaco si perde credibilità anche agli occhi di quanti un anno prima gli avevano dato fiducia. Dire le cose come stanno, ammettere gli errori perché siamo umani sono le migliori strategie di comunicazione. Mario Silvano, stratega nel campo della psicologia della vendita, spiega: se hai sbagliato non tentare di trovare giustificazioni, piangi col cliente. Ti perdonerà e guadagnerai la sua fiducia.

Alfredo Casaletto

Bene, infine Alfredo Casaletto; un po' logorroico ma dettagliato nelle spiegazioni e pignolo nella ricerca del termine giusto. E per un avvocato relazionare su conto economico e stato patrimoniale con sicurezza è indubbiamente un bel risultato.

Claudio Brambilla
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