Riunioni di vertice nell’ASST Lecco vuole 'l’alta intensità'

Collegio di direzione lunedì, con tutti i direttori di dipartimento e videoconferenza martedì tra i primari di Lecco e Merate. Argomento: la riorganizzazione dell'attività ospedaliera in vista della fase due. La mancanza di informazioni non consente di riferire tutti gli elementi del confronto. Ma circolano due versioni che per dovere di cronaca riportiamo. Va detto che entrambe le versioni, sia pure con partenze diverse, convergono però nella medesima direzione. Premessa: il presidio di Merate non ha più direttori di dipartimento quindi al tavolo del Collegio di direzione non è sostanzialmente rappresentato. La partita si gioca tutta interna ai dirigenti lecchesi con la mediazione del vertice dell'ASST. Dunque secondo una prima versione due direttori di dipartimento avrebbero proposto di destinare il Mandic a ospedale "pulito" per attività di routine e con il pronto soccorso ridotto a punto di primo intervento, cioè attivo nelle 12 ore, dalle 8 alle 20. Tesi questa che era emersa sin dall'incontro di presentazione del nuovo direttore generale Paolo Favini, il quale però, si era poi affrettato a precisare che si trattava di una ipotesi astratta riferita peraltro al decreto legge 70/2015 che fissa il numero minimo di prestazioni per mantenere attiva una unità operativa (Ostetricia 500 parti l'anno , Ps 100 accessi giorno e così via). Questa proposta sembra però sia stata respinta con decisione.

Oggi invece sarebbe emersa una seconda via, ma che non si discosta troppo nella sostanza dalla prima: destinare il Mandic ad attività elettiva e il Manzoni come hub. Tradotto a Merate attività programmate di bassa intensità, l'acuzie e le prestazioni di media ed alta intensità a Lecco.

Da quanto è dato sapere anche questa proposta formulata dai primari di Lecco sarebbe stata respinta dai colleghi di Merate. Non è nota la posizione della direzione sanitaria d'azienda, chiamata, col Dg a riprogrammare la "mission" dei due presidi. Tenuto però conto che al momento vige un Poas, piano Organizzativo Aziendale Strategico, che, seppure scaduto a fine 2018, fissa con precisione compiti e missione di ciascun presidio dell'ASST.

 

Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.