13. I LUSACÜ




Lucio sapeva che il suo superpotere

stava in un luogo che non si poteva dire,

perché tra gli amici non sembrava per bene

dire che a lui luccicava il sedere.


Nonna Lucilla, tra l'altro, in dialetto

aveva il suo modo di chiamar la tribù:

e tutti quelli con la lampadina

lei li chiamava "i lusacü".


Non so quale sia il termine esatto

per questo miracolo delle notti d'estate

le guardo nei campi a bocca aperta

librarsi nel buio come stelle fatate.


Il mio amico Lucio mi vien sempre a trovare

e si posa persino sulla mia mano

e prima di partire per andare lontano

mi sventola in faccia il suo matto bagliore.


Lucio e gli amici sono tipi un po' strani

che la luce la portano sul loro didietro

son molto diversi da tutti gli umani

interessati soltanto a vedere davanti:


alle lucciole piace fidarsi degli altri

e nessuna di loro fa luce per sé:

io ti volo davanti e tu mi segui nel buio

e poi ci scambiamo e tu fai luce a me.

 




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Stefano Motta
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