Merate: un filtro a raggi Uv per sanificare l'aria dal Covid. Lo studio dell'Osservatorio
Una delle cupole della sede INAF di Merate
Ad annunciarli è il notiziario di settore Media Inaf che ha intervistato Alessio Zanutta, tecnologo INAF (istituto nazionale di astro fisica), uno di coloro che si stanno occupando di una parte di questo progetto, proprio dalla sede di Via Emilio Bianchi. Come spiegato in una lunga intervista a firma di Valentina Guglielmo, l'intenzione è quella di ralizzare dei filtri che tramite radiazione UV possano essere utili a sanificare l'aria espirata dal malato infetto, impedendo così che il virus vada ad accumularsi nell'ambiente circostante quale può essere l'ambulanza con la quale avviene il trasporto oppure la stanza di ospedale preposta al ricovero. La soluzione che stanno progettando i ricercatori dell'INAF oltretutto non avrebbe bisogno di essere sostituita dopo un certo utilizzo nel tempo come avviene per i normali filtri o protezioni che avendo una membrana che raccoglie il droplet contaminato, hanno necessità per forza di cose di essere cambiate. Il prototipo infatti è autodisinfettante e permanente.
Nella sede di Merate sono già stati realizzati i prototipi di lampade sterilizzanti, con l'utilizzo di sorgenti UV fatte ad hoc affinchè la disinfezione sia la migliore possibile. Tempo una settimana di test per valutarne l'efficacia e poi ci sarà la fase di valutazione con analisi dei risultati. E un contributo fondamentale sarà arrivato proprio anche dalla sede cittadina.
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