Merate, via Verdi: è assurdo aumentare il traffico vicino a un asilo e un centro disabili
Buongiorno,
vi scrivo al fine di mettere in luce la mia costernazione per l’intenzione di spendere tre milioni di euro al fine di spostare un’area di parcheggio, sita a Merate, in Viale Verdi, all'altezza del Panificio Tamandi, in un'altra zona della medesima via, posta dinnanzi all'asilo e al centro disabili. Il tutto, al fine ultimo di creare, a spese della sicurezza delle precitate strutture pubbliche, una bella piazzetta nell'odierno parcheggio all'altezza del numero 57.
È evidente che se si fosse un minimo prudenti, si dovrebbe ritenere corretto esattamente il contrario, poiché a nessuna persona attenta verrebbe in mente di ingrandire un parcheggio davanti ad un asilo onde far aria, poco più in là, ad un gruppo di case private, oggi soffocate dalla presenza di posti auto.
Tuttavia, pare che in questa vicenda il buon senso scarseggi, perciò vediamo di venire al punto nella maniera più chiara e coincisa possibile: ponendosi un po’ avanti nel tempo, risulta evidente che laddove (Dio non voglia ) si dovesse verificare un incidente ( il quale, n.b. verosimilmente, coinvolgerebbe bambini o persone non autosufficienti) , interrogarsi ex post sulle cause del sinistro avrebbe più o meno lo stesso valore dell’ interrogarsi sul perché quel gatto che ieri passeggiava in Tangenziale oggi corra spensierato per i Campi Elisi, assieme alla Cagnetta Laika.
Molti parlano della necessità di preservare gli alberi oggi siti in quello che dovrebbe diventare il nuovo parcheggio, e in effetti non è che si possa prendere le distanze da una simile posizione, anche se non guarderei alla questione in termini così bucolici. Tuttavia, la presenza di una zona parzialmente verde davanti ad un asilo e a un centro disabili risulta più in linea col buon senso rispetto a quella di un nuovo grande parcheggio. Perché, intendiamoci bene, pensare di aumentare il traffico di auto davanti ad un luogo frequentato da bambini e disabili - e i primi sono notoriamente imprevedibili - per dar aria a qualche casa privata più in là (i nn. 55 ss), è una scelta iniqua, che pregiudica la sicurezza dei cittadini che usufruiscono delle due strutture pubbliche e che avvantaggia solo alcuni dei residenti di Viale Verdi. E solo alcuni.
Certo, a tutti piacerebbe avere una bella piazzetta davanti a casa, ma non a questo prezzo.
Sono sicuro che se ne sentiranno di tutti colori: che gli abeti davanti all'asilo vanno comunque abbattuti, perché sono malati, perché non sono autoctoni – manco fossero nutrie –, perché sono pericolosi; ma il punto resta questo: tre milioni per fare un nuovo parcheggio davanti ad un asilo è una scelta pericolosa, anzitutto per gli utenti della struttura. Aumenta il rischio sinistri.
In conclusione, ribadisco, che spostare posti auto da davanti ad alcune case private a davanti gli ingressi di un asilo e di un centro disabili è cosa contraria al buon senso. In quanto, per compiacere alcuni residenti, si pregiudica la sicurezza di una moltitudine di cittadini, non per forza dimoranti in Viale Verdi, appartenenti ad alcune delle categorie più indifese, non necessariamente votanti – se non altro per questioni di età - e che, dunque, non sempre hanno modo individuare e difendere i propri interessi: fra i quali, naturalmente, rientra quello a vivere in un ambiente urbano sicuro. Il tutto ove la nozione di sicurezza va valutata avendo riguardo per il tipo di utente che usufruisce della specifica area pubblica.
vi scrivo al fine di mettere in luce la mia costernazione per l’intenzione di spendere tre milioni di euro al fine di spostare un’area di parcheggio, sita a Merate, in Viale Verdi, all'altezza del Panificio Tamandi, in un'altra zona della medesima via, posta dinnanzi all'asilo e al centro disabili. Il tutto, al fine ultimo di creare, a spese della sicurezza delle precitate strutture pubbliche, una bella piazzetta nell'odierno parcheggio all'altezza del numero 57.
È evidente che se si fosse un minimo prudenti, si dovrebbe ritenere corretto esattamente il contrario, poiché a nessuna persona attenta verrebbe in mente di ingrandire un parcheggio davanti ad un asilo onde far aria, poco più in là, ad un gruppo di case private, oggi soffocate dalla presenza di posti auto.
Tuttavia, pare che in questa vicenda il buon senso scarseggi, perciò vediamo di venire al punto nella maniera più chiara e coincisa possibile: ponendosi un po’ avanti nel tempo, risulta evidente che laddove (Dio non voglia ) si dovesse verificare un incidente ( il quale, n.b. verosimilmente, coinvolgerebbe bambini o persone non autosufficienti) , interrogarsi ex post sulle cause del sinistro avrebbe più o meno lo stesso valore dell’ interrogarsi sul perché quel gatto che ieri passeggiava in Tangenziale oggi corra spensierato per i Campi Elisi, assieme alla Cagnetta Laika.
Certo, a tutti piacerebbe avere una bella piazzetta davanti a casa, ma non a questo prezzo.
Sono sicuro che se ne sentiranno di tutti colori: che gli abeti davanti all'asilo vanno comunque abbattuti, perché sono malati, perché non sono autoctoni – manco fossero nutrie –, perché sono pericolosi; ma il punto resta questo: tre milioni per fare un nuovo parcheggio davanti ad un asilo è una scelta pericolosa, anzitutto per gli utenti della struttura. Aumenta il rischio sinistri.
In conclusione, ribadisco, che spostare posti auto da davanti ad alcune case private a davanti gli ingressi di un asilo e di un centro disabili è cosa contraria al buon senso. In quanto, per compiacere alcuni residenti, si pregiudica la sicurezza di una moltitudine di cittadini, non per forza dimoranti in Viale Verdi, appartenenti ad alcune delle categorie più indifese, non necessariamente votanti – se non altro per questioni di età - e che, dunque, non sempre hanno modo individuare e difendere i propri interessi: fra i quali, naturalmente, rientra quello a vivere in un ambiente urbano sicuro. Il tutto ove la nozione di sicurezza va valutata avendo riguardo per il tipo di utente che usufruisce della specifica area pubblica.
Distinti saluti,
D. Palumbo
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