Api: fiducia nei piccoli e medi imprenditori, è ora di ripartire
Come tutto il mondo industriale italiano, e l’intero Paese, siamo in attesa di sapere quali decisioni prenderà il Governo in merito alla fase 2 della riapertura. Il Presidente di Api Lecco e Sondrio Luigi Sabadini spera che tutti possano tornare a lavorare il prima possibile: “Devono riaprire le fabbriche, dobbiamo ripartire dal lavoro per dare una speranza a questo Paese, agli imprenditori, ai lavoratori e alle loro famiglie. Queste settimane di fermo ci hanno danneggiato enormemente a livello economico e purtroppo molti ne subiranno le conseguenze. Le fabbriche e i luoghi di lavoro non sono la fonte del contagio del virus Covid-19, si deve tornare a lavorare con tutte le sicurezze del caso, ne abbiamo bisogno tutti, non possiamo più stare fermi ad aspettare”.
Riguardo ai protocolli di sicurezza specifica il presidente Sabadini: “Spero sia unico a livello nazionale e che sia attuabile da tutti, ma soprattutto non contenga richieste astruse. Un esempio: all’inizio dell’emergenza ci avevano detto che chi poteva lavorare doveva farlo con l’utilizzo delle mascherine, però poi queste mascherine non si trovavano. Dobbiamo essere concreti e realistici. Ricominciare a lavorare attuando misure di sicurezza mirate, come il distanziamento e l’utilizzo di mascherine, ma i dispostivi di sicurezza ci devono essere per tutti. Non possiamo far fare la caccia al tesoro agli imprenditori per trovarle come è avvenuto un mese fa”.
Un altro tema importante e cruciale per le imprese oggi è la mancanza di liquidità: “Purtroppo ad ora di soldi non ne sono arrivati e temo che non arriveranno a breve, nel Decreto Liquidità dovevano pensare anche a come bypassare la burocrazia delle banche che determina l’erogazione dei finanziamenti, purtroppo non lo hanno fatto e ora si è finiti in un imbuto. Quello che chiedo a chi sta prendendo decisioni fondamentali in queste ore è di tornare ad avere fiducia nella piccola e media industria italiana, nei nostri imprenditori, quelli che ci mettono la faccia e rispondono di persona quando ci sono i problemi”.
Riguardo ai protocolli di sicurezza specifica il presidente Sabadini: “Spero sia unico a livello nazionale e che sia attuabile da tutti, ma soprattutto non contenga richieste astruse. Un esempio: all’inizio dell’emergenza ci avevano detto che chi poteva lavorare doveva farlo con l’utilizzo delle mascherine, però poi queste mascherine non si trovavano. Dobbiamo essere concreti e realistici. Ricominciare a lavorare attuando misure di sicurezza mirate, come il distanziamento e l’utilizzo di mascherine, ma i dispostivi di sicurezza ci devono essere per tutti. Non possiamo far fare la caccia al tesoro agli imprenditori per trovarle come è avvenuto un mese fa”.
Un altro tema importante e cruciale per le imprese oggi è la mancanza di liquidità: “Purtroppo ad ora di soldi non ne sono arrivati e temo che non arriveranno a breve, nel Decreto Liquidità dovevano pensare anche a come bypassare la burocrazia delle banche che determina l’erogazione dei finanziamenti, purtroppo non lo hanno fatto e ora si è finiti in un imbuto. Quello che chiedo a chi sta prendendo decisioni fondamentali in queste ore è di tornare ad avere fiducia nella piccola e media industria italiana, nei nostri imprenditori, quelli che ci mettono la faccia e rispondono di persona quando ci sono i problemi”.