Il flagello dei morti da Covid 19 nelle Rsa conferma che la lezione di Basaglia è quanto mai attuale
Enrico Magni
La questione sollevata riguardava l'apertura degli ospedali psichiatrici, manicomi e partiva da un dato fattuale tangibile che evidenziava la funzione negativa delle strutture chiuse: ospedali, carceri, case di ricovero o di riposo, orfanotrofi, collegi. Erano luoghi di contenzione, di limitazioni delle libertà individuali. I manicomi e le strutture chiuse di lunga degenza erano luoghi in cui la salute fisica, psichica e morale erano deprivate dalla libertà individuale.
Franco Basaglia, per democratizzare la malattia mentale, ha azzerato i manicomi, riportando i pazienti sul territorio, ridando cittadinanza alla malattia mentale. C'erano psichiatri, autorevoli opinionisti scientifici, lobby farmaceutiche e politiche che proponevano di riconvertire i manicomi in cliniche pubbliche e/o private modernizzate. Basaglia, Popper, Foucault, Laing, de Martino e tanti altri tematizzavano la necessità di una società aperta e inclusiva.
La legge sanitaria n.883 è stata legiferata in quel clima politico e sociale, s'ispirava al superamento privatistico, categoriale delle mutue, prevedeva l'integrazione dei vari servizi sanitari ponendo al primo posto la salute territoriale, la prevenzione, la riabilitazione e l'ospedale come luogo di cura.
Invece, in questi quarant’anni il sistema sociosanitario è diventato ospedalocentrico, iperspecialistico. Poco si è fatto sul piano epidemiologico e virologico. La mossa in quest’ambito è avvenuta con l'HIV. Anche allora c'è stato un atteggiamento sociale e biomedico d’incertezza. Con il passare degli anni si sono trovati farmaci per curare l'HIV ma non si è trovato il vaccino, infatti, in Africa ci sono milioni di HIV positivi. Anche allora ci fu un dibattito serrato tra il prof. Gallo e Montagnier. Non c’è da meravigliarsi delle discussioni tra esperti con pareri diversi sul coronavirus. Una cosa è certa. Si doveva investire di più nella ricerca perché i virus e i batteri vivono con noi e dentro di noi.
Nel frattempo il mondo si è globalizzato producendo disuguaglianze sociali, sanitarie, economiche e pandemiche. Nel frattempo all'interno di questa situazione sociale sono sorte nuove caserme per anziani come le case di ricovero: RSA. In occidente, in Europa sono disseminate sui vari territori e sono gestite da società private o pubblico/privato o da enti religiosi.
La lezione di Franco Basaglia è più che mai attuale perché evidenzia il pericolo che si nasconde dentro le organizzazioni chiuse; di solito, essendo strutture apicali, triangolari sviluppano un meccanismo poco democratico. Non è un caso che da anni, in alcune RSA, avvengono comportamenti violenti e dei protocolli aziendali legittimano la contenzione.
Basaglia aveva intuito il pericolo profondo di questi sistemi socioassistenziali e sanitari.
Il coronavirus sta mettendo in discussione totalmente quest’organizzazione. Bisogna pensare a welfare state decontaminato; pensare a strutturare aperte con servizi tecnologici assistenziali e abitativi avanzati che permettano nuove forme di convivenza.
Le strutture attuali, come il Trivulzio, sono il frutto di una concezione che si rifà all'ottocento: la stessa cosa riguarda altre RSA. Sono tutte strutture sviluppate grazie a lasciti di facoltosi, oppure sorte dopo le guerre per assistere abbandonati, invalidi: ora sono dei cronicari. La lezione di Franco Basaglia è più che mai attuale.
dr. Enrico Magni