Coldiretti, allergie alle porte: urgente consentire la manutenzione del verde
A breve con il diffondersi di pollini, “diverrà necessario, in alcune realtà territoriali, riattivare i lavori di manutenzione del verde , e cercare di prevenire il dilagare di allergie che colpiscono un cittadino su quattro”. Lo rimarca da Como-Lecco Roberto Magni, membro di giunta Coldiretti e florovivaista che dichiara “una situazione mai vista prima: florovivaisti con le piante invendute e da gettare via nei loro vivai, i manutentori del verde fermi con cesoie e attrezzi appesi al chiodo, mentre, fuori, con l'avanzare della stagione sarebbe sempre più necessario ripartire con la piantagione di piante, fiori e orti e procedere con le attività di cura e manutenzione del verde. Ciò anche per rispondere alle numerose ordinanze dei Comuni relative alla presenza di alberi pericolosi e siepi sporgenti sulle sedi stradali sarebbe necessario dar corso agli interventi, prescrivendo, ovviamente, tutte le precauzioni del caso… il taglio di un albero o la cura del verde pubblico, va da sé, può essere fatto, peraltro, senza alcun assembramento di persone”.
Già da settimane, nelle due province lariane sono ormai entrate nel vivo le fioriture, in particolare betulle e frassini, dopo un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico; e con il periodo, dilaga anche il rischio di allergie da polline e più avanti anche delle 'temute' graminacee di cui, secondo le autorità sanitarie, soffre circa un quarto della popolazione. A questo proposito, in alcune zone della nostra Regione, le Prefetture territoriali già autorizzano le Amministrazioni locali ad intervenire per prevenire il fenomeno.
“Con il ritorno della primavera diventa quindi auspicabile che si possa provvedere a una corretta manutenzione delle aree verdi urbane e per ridurre i rischi sanitari e limitare anche il proliferare di insetti dannosi. Allo stesso modo andrebbe sempre garantita la messa in sicurezza degli alberi o dei rami che, in base a precise ordinanze delle amministrazioni comunali, rappresentano un pericolo per le persone”.
L’appello di Coldiretti Como Lecco è quindi all’indirizzo della Regione Lombardia “affinchè valuti attentamente queste istanze, che, lungi dall'interferire con le misure contro la diffusione del Coronavirus, vogliono rispondere a reali esigenze di carattere sanitario e di sicurezza pubblica. Dalle istituzioni ci aspettiamo, infine, risposte importanti sul fronte degli aiuti necessari a tamponare i mancati introiti e la distruzione dei prodotti invenduti nel florovivaismo, così come in tutti quei settori in cui la saracinesca è rimasta abbassata a lungo”.
La Coldiretti interprovinciale, e i florovivaisti e i manutentori “attendono quindi con fiducia – conclude Magni – che, esaurita l'emergenza, con i prossimi provvedimenti i vivai lombardi possano presto riaprire, così che la vendita di piante, fiori e piantine da orto possa avvenire non più solo con consegna al domicilio dell'acquirente; occorre rammentare che l'attività di giardinaggio è ormai riconosciuta come terapeutica e indispensabile a migliorare la qualità della vita di chi resta a casa oltre che, nel caso degli orti, una fondamentale fonte di auto-approvigionamento di cibo in questa fase difficile per tante famiglie. Nel circuito della grande distribuzione - supermercati - la vendita di questi prodotti è già consentita: non dimentichiamo che la maggior parte dei nostri centri giardinaggio potrebbero consentire l'accesso delle persone con altrettanto, se non superiore, grado di sicurezza essendo anche normalmente strutturati su spazi più estesi . La federazione Coldiretti continuerà a difendere le istanze degli operatori, ma anche degli stessi cittadini”.
Già da settimane, nelle due province lariane sono ormai entrate nel vivo le fioriture, in particolare betulle e frassini, dopo un inverno che si è classificato in Italia come il secondo più caldo dal 1800 a livello climatologico; e con il periodo, dilaga anche il rischio di allergie da polline e più avanti anche delle 'temute' graminacee di cui, secondo le autorità sanitarie, soffre circa un quarto della popolazione. A questo proposito, in alcune zone della nostra Regione, le Prefetture territoriali già autorizzano le Amministrazioni locali ad intervenire per prevenire il fenomeno.
“Con il ritorno della primavera diventa quindi auspicabile che si possa provvedere a una corretta manutenzione delle aree verdi urbane e per ridurre i rischi sanitari e limitare anche il proliferare di insetti dannosi. Allo stesso modo andrebbe sempre garantita la messa in sicurezza degli alberi o dei rami che, in base a precise ordinanze delle amministrazioni comunali, rappresentano un pericolo per le persone”.
L’appello di Coldiretti Como Lecco è quindi all’indirizzo della Regione Lombardia “affinchè valuti attentamente queste istanze, che, lungi dall'interferire con le misure contro la diffusione del Coronavirus, vogliono rispondere a reali esigenze di carattere sanitario e di sicurezza pubblica. Dalle istituzioni ci aspettiamo, infine, risposte importanti sul fronte degli aiuti necessari a tamponare i mancati introiti e la distruzione dei prodotti invenduti nel florovivaismo, così come in tutti quei settori in cui la saracinesca è rimasta abbassata a lungo”.
La Coldiretti interprovinciale, e i florovivaisti e i manutentori “attendono quindi con fiducia – conclude Magni – che, esaurita l'emergenza, con i prossimi provvedimenti i vivai lombardi possano presto riaprire, così che la vendita di piante, fiori e piantine da orto possa avvenire non più solo con consegna al domicilio dell'acquirente; occorre rammentare che l'attività di giardinaggio è ormai riconosciuta come terapeutica e indispensabile a migliorare la qualità della vita di chi resta a casa oltre che, nel caso degli orti, una fondamentale fonte di auto-approvigionamento di cibo in questa fase difficile per tante famiglie. Nel circuito della grande distribuzione - supermercati - la vendita di questi prodotti è già consentita: non dimentichiamo che la maggior parte dei nostri centri giardinaggio potrebbero consentire l'accesso delle persone con altrettanto, se non superiore, grado di sicurezza essendo anche normalmente strutturati su spazi più estesi . La federazione Coldiretti continuerà a difendere le istanze degli operatori, ma anche degli stessi cittadini”.