Costruttori: dall'emergenza a programmare la ripresa
“Tutti noi comprendiamo la drammaticità del momento e la necessità di Governo, Parlamento e Regioni di indirizzare tutti gli sforzi nel combattere il Covid-19 e cercare di debellarlo. Del resto, come costruttori, siamo stati i primi a chiudere responsabilmente i nostri cantieri senza nemmeno attendere che fosse un Decreto a chiedercelo, proprio in considerazione del valore che per noi ha la vita umana. Ma sono ugualmente convinto che occorra iniziare ad alzare lo sguardo e passare dalla rincorsa dell’emergenza alla programmazione della ripresa”.
Ad affermarlo è il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza, che continua: “Occorre iniziare a pensare non tanto a quando ma piuttosto a come si riprenderà l’attività. L’economia non reagisce come l’interruttore dell’energia elettrica: lo schiacci e la luce si accende. Ci vorrà del tempo perché il motore torni a girare, anche perché ad essere più colpite dal Covid-19 sono state regioni come la Lombardia, da sempre trainante rispetto al resto del Paese. E per il nostro settore i rischi di un prolungarsi delle difficoltà sono ancora maggiori”.
“Per questo – afferma ancora Piazza – ci aspettiamo due cose. Innanzitutto che cambi l’approccio sin qui avuto alla gestione dell’emergenza. Tutti i provvedimenti sin qui assunti hanno sempre e soltanto inseguito l’emergenza e mai sono stati capaci di anticipare i problemi. Non solo: nella maggior parte dei casi sono bloccati dalla burocrazia. Serve quindi da parte di chi ci governa a livello nazionale meno presunzione e più capacità di ascolto”.
“In secondo luogo è fondamentale che si inizi a programmare il post-emergenza. – continua il presidente di ANCE Lecco Sondrio - E, nel nostro caso, significa non solo sostenere le imprese e i lavoratori, con la cassa integrazione e la reale messa a disposizione di credito agevolato in tempi rapidi, ma anche rimuovere finalmente tutta quella burocrazia che in una situazione normale già costituisce una zavorra che frena il nostro lavoro, ma che in una situazione eccezionale come questa può determinare il collasso di un settore, già fortemente provato da dieci anni di crisi”.
“C’è dunque un problema di risorse economiche da mettere in campo, ma anche una revisione profonda dei meccanismi che sino ad oggi hanno paralizzato il mercato delle costruzioni, sia quello delle opere pubbliche che quello dell’edilizia residenziale e industriale. – conclude Piazza – In questo senso, bene ha fatto nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Lecco Usuelli a rimettere al centro della discussione la priorità delle infrastrutture, a cominciare dalla Lecco-Bergamo, dalla terza corsia sulla SS36 e dal prolungamento della tangenziale est fino ad Olginate. Ma, al tempo stesso, penso ad un prolungamento di tutti quegli incentivi legati alle abitazioni – ecobonus, bonus facciate e sismabonus – che lo stop delle attività imposto dal Covid-19 ha di fatto bloccato”.
Ad affermarlo è il presidente di ANCE Lecco Sondrio, Sergio Piazza, che continua: “Occorre iniziare a pensare non tanto a quando ma piuttosto a come si riprenderà l’attività. L’economia non reagisce come l’interruttore dell’energia elettrica: lo schiacci e la luce si accende. Ci vorrà del tempo perché il motore torni a girare, anche perché ad essere più colpite dal Covid-19 sono state regioni come la Lombardia, da sempre trainante rispetto al resto del Paese. E per il nostro settore i rischi di un prolungarsi delle difficoltà sono ancora maggiori”.
“Per questo – afferma ancora Piazza – ci aspettiamo due cose. Innanzitutto che cambi l’approccio sin qui avuto alla gestione dell’emergenza. Tutti i provvedimenti sin qui assunti hanno sempre e soltanto inseguito l’emergenza e mai sono stati capaci di anticipare i problemi. Non solo: nella maggior parte dei casi sono bloccati dalla burocrazia. Serve quindi da parte di chi ci governa a livello nazionale meno presunzione e più capacità di ascolto”.
“In secondo luogo è fondamentale che si inizi a programmare il post-emergenza. – continua il presidente di ANCE Lecco Sondrio - E, nel nostro caso, significa non solo sostenere le imprese e i lavoratori, con la cassa integrazione e la reale messa a disposizione di credito agevolato in tempi rapidi, ma anche rimuovere finalmente tutta quella burocrazia che in una situazione normale già costituisce una zavorra che frena il nostro lavoro, ma che in una situazione eccezionale come questa può determinare il collasso di un settore, già fortemente provato da dieci anni di crisi”.
“C’è dunque un problema di risorse economiche da mettere in campo, ma anche una revisione profonda dei meccanismi che sino ad oggi hanno paralizzato il mercato delle costruzioni, sia quello delle opere pubbliche che quello dell’edilizia residenziale e industriale. – conclude Piazza – In questo senso, bene ha fatto nei giorni scorsi il presidente della Provincia di Lecco Usuelli a rimettere al centro della discussione la priorità delle infrastrutture, a cominciare dalla Lecco-Bergamo, dalla terza corsia sulla SS36 e dal prolungamento della tangenziale est fino ad Olginate. Ma, al tempo stesso, penso ad un prolungamento di tutti quegli incentivi legati alle abitazioni – ecobonus, bonus facciate e sismabonus – che lo stop delle attività imposto dal Covid-19 ha di fatto bloccato”.