Coldiretti: “scure” del gelo sui frutteti
La scure del gelo si abbatte sui frutteti lariani: colpite in particolare le coltivazioni di pesche, mele e susine. È quanto emerge da un monitoraggio di Coldiretti Como Lecco, unitamente alla Coldiretti regionale, dal quale si evidenziano gelate sparse a macchia di leopardo, causate dall’improvviso abbassamento delle temperature, che nelle ultime ore sono scese anche di diversi gradi sotto lo zero.
Nonostante gli interventi degli agricoltori, che hanno cercato di attenuare l’onda d’urto del freddo, sono diversi gli alberi da frutto colpiti, anche se per un bilancio complessivo bisognerà attendere almeno la prossima settimana, quando saranno più evidenti gli effetti della “gelata”. Sempre nella bassa comasca segnalazioni di danni anche nei vivai, in particolare sulle coltivazioni di pieris (ericacea acidofila): sono disagi che si aggiungono a una situazione già drammatica per il settore, con le vendite quasi azzerate per la chiusura dei principali canali distributivi, causa coronavirus.
Le gelate non hanno risparmiato neanche il resto della Lombardia: la situazione è simile nel Varesotto, mentre nelle prossime ore si temono gelate anche nella vicina Valtellina, con i meleti osservati speciali; in alcune aree del Mantovano al confine con il Veronese – precisa la Coldiretti – si sono raggiunti anche i meno sei gradi centigradi, con le gemme di kiwi rimaste intrappolate in una coltre di ghiaccio. Meno colpiti i frutteti protetti da rete antigrandine e dall’irrigazione di emergenza, che dovrebbero aver salvato i boccioli e limitato i danni. Nel basso Mantovano, invece, problemi si registrano anche per le pere e per le coltivazioni sotto serra, dalle fragole ai meloni.
Nella notte gelate anche in Oltrepo Pavese con temperature che in alcuni punti sono scese fino a quattro gradi sotto lo zero con problemi per le piante di pere in piena fioritura, così come le albicocche e le prugne. Nel Lodigiano la colonnina sotto zero ha sferzato soprattutto le piante di albicocche, con i frutti pronti a sbocciare, oltre che i ciliegi e i peschi in piena fioritura. la provincia di Brescia: in particolare nel comune di Poncarale il freddo intenso si è abbattuto su susine, mele e pesche, mentre nella zona di Calcinato i timori sono per le piante di Kiwi.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia e nelle stesse province lariane, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per l’agricoltura italiana di oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Nelle province di Como e Lecco il termometro continuerà a volgere al basso: in alcune zone della provincia si tornerà sottozero stanotte, mentre per un rimbalzo delle temperature (con una forbice tra i 5 e i 16 gradi) bisognerà attendere la giornata di giovedì.
Nonostante gli interventi degli agricoltori, che hanno cercato di attenuare l’onda d’urto del freddo, sono diversi gli alberi da frutto colpiti, anche se per un bilancio complessivo bisognerà attendere almeno la prossima settimana, quando saranno più evidenti gli effetti della “gelata”. Sempre nella bassa comasca segnalazioni di danni anche nei vivai, in particolare sulle coltivazioni di pieris (ericacea acidofila): sono disagi che si aggiungono a una situazione già drammatica per il settore, con le vendite quasi azzerate per la chiusura dei principali canali distributivi, causa coronavirus.
Le gelate non hanno risparmiato neanche il resto della Lombardia: la situazione è simile nel Varesotto, mentre nelle prossime ore si temono gelate anche nella vicina Valtellina, con i meleti osservati speciali; in alcune aree del Mantovano al confine con il Veronese – precisa la Coldiretti – si sono raggiunti anche i meno sei gradi centigradi, con le gemme di kiwi rimaste intrappolate in una coltre di ghiaccio. Meno colpiti i frutteti protetti da rete antigrandine e dall’irrigazione di emergenza, che dovrebbero aver salvato i boccioli e limitato i danni. Nel basso Mantovano, invece, problemi si registrano anche per le pere e per le coltivazioni sotto serra, dalle fragole ai meloni.
Nella notte gelate anche in Oltrepo Pavese con temperature che in alcuni punti sono scese fino a quattro gradi sotto lo zero con problemi per le piante di pere in piena fioritura, così come le albicocche e le prugne. Nel Lodigiano la colonnina sotto zero ha sferzato soprattutto le piante di albicocche, con i frutti pronti a sbocciare, oltre che i ciliegi e i peschi in piena fioritura. la provincia di Brescia: in particolare nel comune di Poncarale il freddo intenso si è abbattuto su susine, mele e pesche, mentre nella zona di Calcinato i timori sono per le piante di Kiwi.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia e nelle stesse province lariane, dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con costi per l’agricoltura italiana di oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Nelle province di Como e Lecco il termometro continuerà a volgere al basso: in alcune zone della provincia si tornerà sottozero stanotte, mentre per un rimbalzo delle temperature (con una forbice tra i 5 e i 16 gradi) bisognerà attendere la giornata di giovedì.