5. LA NOTTE DELLA TARTARUGA

Dieci novelle in dieci dì al pc dette

5. La notte della tartaruga



Mentre, una notte, se n’annava a spasso,
la vecchia Tartaruga fece er passo
più lungo de la gamba e cascò giù
co’ la casa vortata sottinsù.
Un Rospo je strillò: – Scema che sei!
Queste so’ scappatelle
che costano la pelle… –
Lo so: – rispose lei –
ma, prima de morì, vedo le stelle.

(Trilussa)

 

 

Il giorno in cui ha deciso di farsi un bel giro

eravamo giù tutti a giocare in giardino:

 

"La guardo io? La guardi tu?"

Arriva il tramonto e lei non c'è più.

 

A marzo le notti sono ancora strane

umide e lunghe: un tempo da fame,

 

"Ha il suo terrario, protetto e sicuro

se non la troviamo avrà senz'altro paura."

 

L'abbiamo cercata ovunque in giardino:

sotto la siepe, fin dietro il camino;

 

la pila frontale calcata su in testa

l'abbiamo cercata come in una foresta.

 

Che il nostro giardino non è così grande

ma col buio fan paura persino le piante.

 

"Non c'è: non si trova: chissà dove è andata!

So già che sarà una paurosa nottata"

 

E Giorgio non dorme, e Andrea nemmeno,

nessuno di notte riesce a stare sereno.

 

Il mattino si alzano che a momenti è l'alba

come fosse Natale, ma senza regali.

 

Il regalo più bello sarebbe trovarla,

e scendono insieme, con tre paia di occhiali.

 

La trovano a un tratto, riversa di schiena,

la prendono in mano: è gelata. È serena?

 

"La porto di sopra, che c'è acceso il camino!"

"Sei matto? Non si scalda come si scalda un panino!"

 

Prendila lì, tra le tue manine

vedrai che tra un po' muoverà le zampine.

 

"Dov'è che sei stata tutta la notte?"

Le chiede il bambino col cuore in tumulto.

 

"Mi sono un po' persa e poi ho avuto un sussulto

e sono caduta tra le foglie un po' rotte"

 

"Volevo chiamarvi, ma io non ho voce"

"Volevo salvarti: non son stato capace.

 

Ho sognato cornacchie, topastri e serpenti

e tu che tremavi in mezzo agli stenti"

 

"Ho avuto un po' freddo: te lo confesso,

ma non ci pensare: adesso è adesso"

 

"Non farmele più queste tue scappatelle",

le dice il Bambino toccandole il dorso.

 

"Ho avuto paura, rivoltata di sotto

ma per una volta ho veduto le stelle".

 

"E dimmi, son belle queste stelle con la pancia all'insù?"

"Son belle perché poi sei arrivato tu".

 

https://youtu.be/Xc0UAlyJZj8

Stefano Motta
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.