Mandic: con tre quarti dedicati all’area Covid-19 resta attivo il reparto di Ostetricia Ginecologia con assistenza piena nelle 24 ore e percorsi di assoluta sicurezza per mamme e neonati


Mentre i tre quarti ormai del presidio ospedaliero San Leopoldo Mandic sono stati riconvertiti in area "Covid-19" l'unita operativa complessa di Ostetricia Ginecologia diretta dal dottor Gregorio Del Boca continua ad operare. E quel che più serve sottolineare, in condizioni di massima sicurezza per le pazienti, i neonati e il personale.

L'assiduità con cui vengono date notizie relative alla situazione del Mandic potrebbe indurre qualche mamma a scegliere un altro ospedale per il parto. Ma è una scelta inutile: da Vimercate a Lecco tutti gli ospedali per acuti sono diventati in gran parte area "polmone" perché l'affluenza di pazienti è di portata straordinaria arrivando anche dalle province più colpite quali Bergamo, Brescia, Mantova e Cremona. L'unità operativa del nostro ospedale è perfettamente attrezzata per affrontare l'emergenza: con la direzione sanitaria è stato definito un percorso di massima sicurezza. Il reparto risponde 24 ore su 24 a qualsiasi tipo di esigenza e urgenza, con la consueta elevatissima qualità professionale. E' stata inoltre attivata una linea rosa, operativa 24 ore su 24, dove è possibile chiarire qualsiasi dubbio prima e dopo il parto e che risponde al numero 039.59.16.394

Il piccolo Alessandro

Il piccolo Alessandro è nato in piena emergenza Covid19, un evento che passerà alla storia non solo per il dramma che si sta ancora consumando ma per la forza del personale che, pur stremato, non si arrende e dà speranza. Una speranza che una vita che viene al mondo sempre porta con sé e che il personale dell'ostetricia del Mandic in queste ore difficili tutela e accudisce con la massima attenzione.
Lo sa bene la mamma di Alessandro, Federica residente con il marito Giovanni a Missaglia. Entrata il 28 febbraio al Mandic, è uscita trovando un mondo totalmente diverso.
"Sono stata ricoverata nel pieno dell'emergenza, quando però le misure restrittive non erano ancora state messe in atto. In reparto però era già tutto regolamentato con scrupolosità, le visite venivano fatte con la massima protezione, non si poteva uscire né sostare nella sala di attesa né nell'atrio con le altre degenti. Pur intuendo che fuori il clima era pesante e che il personale era sottoposto a uno stress importante, nessuno ha mai fatto trasparire davanti a noi preoccupazione o angoscia. Ci hanno sempre infuso sicurezza. L'attenzione e la professionalità che riservate sono state squisite, non avremmo potuto trovare di meglio. Quando poi sono uscita...ho trovato un mondo diverso completamente ribaltato e che non sarà mai più lo stesso di quando l'ho lasciato entrando".

Arriverà invece al Mandic entro sera Amina Scaglione, originaria di Merate ma residente a Lissone con il marito. Un po' in anticipo sul termine ha deciso per un ingresso anticipato per il suo primo bimbo e lo fa nonostante l'ospedale stia affrontando, con grande sforzo ma a testa alta, l'emergenza sanitaria. Qualche suggerimento di lasciar perdere il presidio cittadino lo aveva avuto ma Amina non ha avuto incertezze. "Non ho timori di sorta e con mio marito abbiamo deciso che il nostro primo figlio nascerà qui a Merate. Noi viviamo a Lissone, il futuro papà lavora a Spezia e quindi c'era la possibilità anche di andare fuori regione ma per noi non c'è nemmeno stato bisogno di pensare. Sono assistita dalla dottoressa Anna Biffi e dal dottor Gregorio Del Boca, mi sono sempre trovata benissimo e consiglio a tutte la maternità di Merate, dove si trova la massima assistenza e professionalità".

Ne abbiamo chiesto conferma diretta, dopo aver parlato con alcune mamme, al primario del reparto, il dottor Del Boca. Ed ecco le sue rassicurazioni:

 


Desidero far giungere questo messaggio alle pazienti in gravidanza.

Al momento la situazione in ostetricia è rassicurante. Ci saremmo aspettati che la gravidanza potesse conferire una maggiore vulnerabilità alle pazienti colpite dal virus. Così successe nel 1918 al tempo della pandemia della “spagnola”, ove donne in gravidanza pagarono il tributo più grande in termini di mortalità. Al contrario, i dati che si registrano attualmente, per quanto ancora prematuri, suggerirebbero una minor virulenza della malattia in gravidanza. Certamente questi dati non devono incoraggiare condotte superficiali o ammorbidire le precauzioni che rappresentano l'unica vera arma per arrestare la crescita dell’epidemia. Con la Direzione Sanitaria abbiamo prontamente individuato un percorso sicuro per le pazienti ostetriche con zone di isolamento per i casi sospetti e con sala parto dedicata.

Certamente v’è stato un grosso mutamento nelle dinamiche del reparto. Purtroppo, le limitazioni negli accessi non hanno consentito a familiari e amici di partecipare alla gioia della nascita. Comunque, tutte le pazienti hanno responsabilmente condiviso le norme introdotte.

Questo dramma che stiamo vivendo e combattendo ci ha fatto cogliere il senso profondo e autentico dell’alleanza tra il paziente e i medici e il personale che l'hanno in cura. Le pazienti gravide non devono aver timore: siamo preparati ed attenti a proteggerle. Ad oggi non abbiamo registrato nessun caso di paziente gravida affetta da coronavirus. Ci auguriamo che entro una decina di giorni, le norme restrittive introdotte consentano di evidenziare una flessione della curva di crescita dei contagi.

Colgo l’occasione per rivolgere un caloroso ringraziamento a tutti i valorosi operatori del Mandic.  

 

Dr. Gregorio Del Boca
Direttore U.O.C. Ostetricia Ginecologia

 


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