Technoprobe e Fomas: tutti i presidi di sicurezza sono attivi. Fermare gli impianti è il disastro, ma le aziende sono pronte

Oggi è sabato 14 marzo. E' importante scriverlo, perché quello che viene affermato oggi, tra pochi giorni potrebbe non avere più senso. Il quadro generale volge al peggio, in Italia e in tutta Europa. Vaccini non ce ne sono, l'unico rimedio è lo stesso del ‘600, restare a casa anche se ora fortunatamente non si dà la caccia all'untore. Ma c'è anche un problema produttivo. In alcuni settore particolarmente orientati all'esportazione chiudere può voler dire perdere mercati e quindi clientela difficile poi da recuperare. Tra le nostre grandi aziende, oltre a Elemaster naturalmente, ci sono Technoprobe e Fomas che operano moltissimo sui mercati internazionali.

 

TECHNOPROBE Spa, Crippa : "Facciamo l'impossibile per non fermarci"

Roberto Crippa di Technoprobe


Roberto Crippa, presidente della Technoprobe si trova nell'azienda di Cernusco Lombardone. Con lui, negli uffici, un pugno di uomini. Sono coloro che non posso ricorrere alla smart working. Gli altri, una trentina di addetti, sono tutti i casa, collegati alla rete.

In azienda invece, protetti con tutte le misure immaginabili, c'è chi si occupa della produzione. La sfida di queste ore è evitare che si arresti.

"Abbiamo adottato tutte le misure di prevenzione richieste - ha esordito Crippa - ma non solo. Abbiamo fornito alcol e prodotti per pulire e sanificare ambienti di lavoro e apparecchiature. Abbiamo ordinato sul mercato estero quindicimila mascherine, non possiamo rischiare di rimanere senza quei presidi indispensabili per la sicurezza. Speriamo che arrivino nei prossimi giorni. Se dovessero venir meno le condizioni di sicurezza non possiamo fare altro che chiudere. E se vogliamo evitare questa sciagurata ipotesi dobbiamo attrezzarci":

Inutile dire che se si dovesse avverare tale ipotesi per l'azienda di Cernusco Lombardone sarebbe un colpo dalle conseguenze imprevedibili.

"Lavoriamo nel settore delle consegne a breve termine e i nostri clienti se non vedono soddisfatte le loro richieste cambiano fornitore - ha proseguito il presidente di Technoprobe - e quando si perde un cliente è poi molto difficile riconquistarlo. Per questo stiamo facendo l'impossibile per non fermarci. Siamo considerati un'Azienda strategica nazionale e quindi abbiamo un ruolo di grande responsabilità anche nei confronti del Paese. Il personale tutto sta dimostrando un attaccamento fuori dal comune e questo ci conforta. Se dovessero però venire meno le garanzie di sicurezza, siamo pronti a chiudere. Sarebbe una sciagura, ma di questo parleremo eventualmente poi".

La Technoprobe inserisce ogni mese mediamente circa trenta persone, anche in questo momento non ha rinunciato alla sua politica, anche se i nuovi assunti, per ovvi motivi non superano la decina.

"Sono stati assunti ma abbiamo detto loro di restare a casa. Li paghiamo in attesa che passi questo brutto momento".

 

 

 

FOMAS Spa, Guzzoni: "Unità di crisi attiva da gennaio per l'azienda in Cina"

Jacopo Guzzoni di Fomas group

Per il dottor Jacopo Guzzoni, vice presidente della Fomas Group di Osnago, l'emergenza è iniziata addirittura a gennaio, nell'azienda del gruppo in Cina. Misure, che sono state poi man mano estese anche in Italia, a seguito della diffusione del Coronavirus

"Già da prima dell'uscita del Decreto del Governo, che ha portato ad ulteriori restrizioni in merito al virus Covid-19, Fomas ha di fatto continuato a produrre con rigorose misure di prevenzione per garantire i più alti standard sanitari e con lavoratori ridotti al minimo, mentre la restante parte dei dipendenti lavora da remoto, in linea con lo spirito del decreto. In Fomas Group il team Gestione Crisi è operativo già dagli inizi di gennaio, in quanto la prima delle nostre aziende coinvolte dall'emergenza ha sede in Cina, a Dalian. Se pur molto distante dalla zona rossa cinese di Wuhan, la nostra sede a Dalian aveva messo in atto tutte le misure di prevenzione a tutela dei propri dipendenti richieste dal Governo locale. Nel caso specifico, delle società Italiane di Fomas, le azioni messe in campo da subito sono state tutte in linea con le richieste del Governo. E' davvero un momento eccezionale e tutti siamo chiamati a fare la nostra parte modificando le nostre abitudini sia a livello personale che professionale per contenere questa emergenza. In un momento in cui le certezze sono venute a mancare e gli affetti possono essere lontani comprendo la difficoltà di rimanere concentrati e lavorare creando valore. Ma lo stiamo facendo, in stretta osservanza alle normative sanitarie in continua evoluzione, chi fisicamente chi in smart working sta rimanendo lucido e concentrato nell'esecuzione del proprio lavoro e questo grazie alla serietà e professionalità delle nostre persone.
Essere a capo di questa squadra, in questo momento così difficile, è per me motivo di grande orgoglio".

Angelo Baiguini
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