Coronavirus: chiuse tutte le attività commerciali e di servizi. Ma le aziende restano aperte e viaggiano i mezzi pubblici


Il premier Conte
Come era apparso chiaro già questa mattina a chi avesse letto con attenzione il documento della regione Lombardia - frutto di una trattativa con Confindustria lombarda - le attività produttive possono continuare a operare, sia pure all'interno di un quadro di precauzioni messe a punto proprio dall'associazione degli industriali lombardi.
Chiudono invece tutte le attività commerciali e terziarie con l'esclusione degli alimentari, delle farmacie e parafarmacie; chiudono parrucchieri, estetisti, artigiani di servizio in genere, mense. Viaggiano però i mezzi pubblici. Gli spostamenti sono possibili all'interno del comune di residenza, per uscire occorre l'autodichiarazione di necessità, lavorativa o di salute.
Dunque la chiusura totale che molte radio e tv anticipavano stamattina forse per una lettura superficiale del documento firmato Attilio Fontana non c'è stata. Il presidente Giuseppe Conte a reti unificate alle 21,40 ha spiegato le ragioni della nuova stretta precisando che i risultati si vedranno non prima di due settimane. Inutile attendersi miglioramenti nei prossimi giorni.
E ha lasciato intendere che prima di due settimane non ci saranno altri decreti.
Diversamente dalle richieste perentorie del centrodestra di chiudere tutto e tutti in casa il Governo ha scelto una linea equilibrata che punta in via prioritaria a salvaguardare la salute ma non dimenticando che esiste anche un problema reale di economia.
L'Italia ha detto Conte è un esempio virtuoso per tutta l'Europa e gli italiani hanno compreso la gravità della situazione assumendo nella gran parte dei casi comportamenti idonei.
Dunque domani si potrà ancora andare al lavoro per quanti non lo possono svolgere da casa o per coloro che operano in reparti non essenziali alla produzione. Scatterà naturalmente la cassa integrazione straordinaria e in deroga anche per le micro imprese costrette a chiudere. Per le aziende il Presidente ha sollecitato il ricorso al tele lavoro e comunque al consumo delle ferie.
In tempo reale è giunto il commento del presidente della Giunta regionale lombarda Attilio Fontana: "Ha prevalso il buon senso. Il Coronavirus si può contrastare solo con misure rigorose. Sono certo che non solo i lombardi, ma tutti gli italiani, valuteranno positivamente questo provvedimento. Con la consapevolezza che i sacrifici di oggi sono necessari per ripartire più forti domani". Però forse il leghista fa buon viso a cattivo gioco dato che nei giorni precedenti, e con lui il suo "capitano" Salvini, aveva chiesto la serrata di ogni attività commerciale, artigianale e industriale.  
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