Coronavirus, Trezzi: ''Garantire forniture alimentari''

“È necessario garantire, attraverso misure adeguate, la continuità produttiva nelle aziende agricole, dai campi alle stalle fino alla trasformazione e distribuzione”. È quanto afferma Fortunato Trezzi, presidente di Coldiretti Como Lecco, mentre si discute della possibilità di applicare all’intera regione limitazioni e blocchi ancora più severi di quelli attualmente in vigore.
Nelle aziende agricole – precisa la Coldiretti lariana – gli animali devono essere accuditi e nutriti ogni giorno, le lavorazioni delle materie prime devono proseguire, così come devono continuare le operazioni di preparazione dei terreni per le semine primaverili, mentre nelle serre e all’aria aperta non si può arrestare il ciclo di crescita delle verdure, dei fiori e delle piante.
In un momento delicato come quello attuale, in cui si deve tutelare la salute pubblica – continua Coldiretti Como Lecco – bisogna preservare al tempo stesso l’attività primaria che sta contribuendo a garantire le forniture di cibo. “Per questo – precisa Trezzi - vanno assicurate anche le attività di trasformazione, confezionamento, spedizione e distribuzione legate all’attività agricola, zootecnica e alimentare”.
“Ribadiamo la richiesta avanzata su base regionale – conclude il presidente interprovinciale di Coldiretti – di definire le modalità per dare continuità al lavoro delle aziende nel rispetto delle misure di sicurezza e prevenzione. Facciamo inoltre appello alla distribuzione commerciale affinché sostenga il consumo di prodotti alimentari Made in Italy aderendo con atti concreti alla campagna di mobilitazione #MangiaItaliano. Vanno privilegiati negli approvvigionamenti sugli scaffali le mozzarelle con il latte italiano al posto di quelle ottenute da cagliate straniere, salumi prodotti con la carne dei nostri allevamenti, frutta e verdura nazionale ed extravergine Made in Italy al 100%. Facciamo appello al senso di responsabilità per fermare le speculazioni in atto sulla domanda di prodotti agricoli e alimentari italiani dopo la paralisi del turismo, i ristoranti vuoti, la chiusura forzata delle mense scolastiche e le difficoltà per l’export”.
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