Merate: alla faccia delle disposizioni ministeriali e regionali tra un centinaio di persone Panzeri e Procopio inaugurano la nuova Conad. Chiesa chiusa iper aperto, benedice don Luigi
Poi si dice che l'Italia è un paese di burletta. E ti credo, con scene come questa qualsiasi cittadino avrebbe il diritto di alzare le braccia arrendersi all'evidenza che la legge non è uguale per tutti e quindi strafottersene di qualsiasi disposizione arrivi dal ministro Speranza o dall'assessore Gallera.
Una minoranza attenta ora dovrebbe chiedere le immediate dimissioni del sindaco Massimo Augusto Panzeri che con tanto di fascia tricolore a simboleggiare l'Istituzione e l'Autorità ha inaugurato tra un centinaio di persone ammassate per entrare, la Conad di Merate, ex Auchan, ex Rinascente.
Non ci sono troppe parole per commentare queste foto. Semmai saranno i titolari di bar costretti a imporre ai clienti una distanza di almeno un metro e il consumo al tavolo per evitare contagi a protestare; semmai saranno medici e infermieri presso i quali qualcuno di questi visitatori finirà in cura; semmai sarà Giuseppe Procopio vice sindaco che ha postato l'accorato appello che pubblichiamo qui sotto a prendersela col suo Avatar presente all'inaugurazione; semmai saranno i fedeli cui è vietato seguire la Messa da dentro la chiesa mentre don Luigi Peraboni partecipa alla festa di Conad.
Come dice Crozza tra la salute e l'economia vince l'economia.
Come dice Crozza tra la salute e l'economia vince l'economia.
Per questo si è potuta svolgere l'inaugurazione in "deroga", facendosi beffe delle disposizioni di Ministro, Assessore regionale e Prefetto. D'ora in avanti, seguendo l'esempio ricevuto oggi, chiunque potrebbe sentirsi autorizzato a prendere il caffè al banco. Senza temere sanzioni. Alla faccia del coronavirus che evidentemente spaventa fin sulla soglia di ospedali, bar, ristoranti, negozi e chiese. Ma non sulla soglia dell'Iper.
C.B.
Faccio un accorato appello a tutti i cittadini, agli esercizi pubblici bar e ristoranti della città e alle attività in generale di ogni settore.
Capisco che il momento economico è difficile ma la situazione sanitaria generale in questo momento è peggio.
Per fortuna, per ora, la nostra città non vive una situazione come altre tipo Codogno, Nembro o Alzano o altri comuni con tanti contagi. A queste comunità che lottano va il nostro abbraccio.
Senza fare allarmismi allo stesso tempo nessuno sa prevedere cosa succederà domani o tra una settimana.
Pertanto invito i ragazzi, tutti i cittadini e i gestori di attività pubbliche di fare una seria riflessione questo fine settimana sull’opportunità dell’importanza di rispettare le regole che ci ha dato la regione e gli esperti sanitari.
Non rispettare le raccomandazioni, non ridurre i contatti sociali, non restare a casa se si hanno sintomi riconducibili al coronavirus (tosse, alterazioni della temperatura anche limitate, riniti e così via), non lavarsi spesso le mani, non imparare a starnutire e tossire all'interno del gomito senza spargere l'ormai famoso “droplet” ovvero le goccioline di saliva che ci escono dalla bocca, significa non solo fare un danno a sé stessi, ma all'intera comunità.
I principali problemi da affrontare stanno proprio qui: nella responsabilità personale.
In fondo si tratta di cambiare le nostre abitudini per qualche settimana, di rendere sempre più difficile al virus trovare un nuovo “ospite” al quale passare.
In Italia abbiamo virologi, epidemiologi e tanti altri specialisti di livello mondiale: dobbiamo fidarci di chi queste cose le ha studiate e le studia da anni.
Il “sentito dire” vale zero.
Il pensare che non ci possa toccare ancora meno.
Non facciamoci fregare da questo virus.
Non facciamo del terrorismo ma prendiamo questo momento molto seriamente sopratutto perché involontariamente potremmo far danno a chi è più fragile di salute come i nonni, i genitori e chi ha qualche difesa immunitaria più fragile.
Più rispettiamo le regole prima ne usciremo e meno danni di ogni genere ci sarà.
Ce la faremo. Tutti insieme. Rispettando le regole.
Un grazie di cuore a tutto il personale medico sanitario Lombardo, nessuno escluso, che non si è mai fermato e agli amministratori locali dei comuni più in difficoltà che tengono la barra dritta senza demoralizzarsi.
Forza,
Capisco che il momento economico è difficile ma la situazione sanitaria generale in questo momento è peggio.
Per fortuna, per ora, la nostra città non vive una situazione come altre tipo Codogno, Nembro o Alzano o altri comuni con tanti contagi. A queste comunità che lottano va il nostro abbraccio.
Senza fare allarmismi allo stesso tempo nessuno sa prevedere cosa succederà domani o tra una settimana.
Pertanto invito i ragazzi, tutti i cittadini e i gestori di attività pubbliche di fare una seria riflessione questo fine settimana sull’opportunità dell’importanza di rispettare le regole che ci ha dato la regione e gli esperti sanitari.
Non rispettare le raccomandazioni, non ridurre i contatti sociali, non restare a casa se si hanno sintomi riconducibili al coronavirus (tosse, alterazioni della temperatura anche limitate, riniti e così via), non lavarsi spesso le mani, non imparare a starnutire e tossire all'interno del gomito senza spargere l'ormai famoso “droplet” ovvero le goccioline di saliva che ci escono dalla bocca, significa non solo fare un danno a sé stessi, ma all'intera comunità.
I principali problemi da affrontare stanno proprio qui: nella responsabilità personale.
In fondo si tratta di cambiare le nostre abitudini per qualche settimana, di rendere sempre più difficile al virus trovare un nuovo “ospite” al quale passare.
In Italia abbiamo virologi, epidemiologi e tanti altri specialisti di livello mondiale: dobbiamo fidarci di chi queste cose le ha studiate e le studia da anni.
Il “sentito dire” vale zero.
Il pensare che non ci possa toccare ancora meno.
Non facciamoci fregare da questo virus.
Non facciamo del terrorismo ma prendiamo questo momento molto seriamente sopratutto perché involontariamente potremmo far danno a chi è più fragile di salute come i nonni, i genitori e chi ha qualche difesa immunitaria più fragile.
Più rispettiamo le regole prima ne usciremo e meno danni di ogni genere ci sarà.
Ce la faremo. Tutti insieme. Rispettando le regole.
Un grazie di cuore a tutto il personale medico sanitario Lombardo, nessuno escluso, che non si è mai fermato e agli amministratori locali dei comuni più in difficoltà che tengono la barra dritta senza demoralizzarsi.
Forza,
Beppe
Giuseppe Procopio
Vice Sindaco
Assessore allo sviluppo del territorio con delega all’urbanistica, attività produttive - Comune di Merate
Vice Sindaco
Assessore allo sviluppo del territorio con delega all’urbanistica, attività produttive - Comune di Merate