Merate: bar e benzinai perdono fino al 50% del fatturato per via del nuovo coronavirus

I distributori IP di via Como e Tamoil di via De Gasperi

Tutti, in un modo o nell'altro, in questi giorni stiamo vivendo gli effetti che il diffondersi in Italia del coronavirus ha provocato, a partire dalla chiusura delle scuole di ogni ordine di grado fino alle restrizioni che hanno riguardato le attività sportive e non solo. Chi ne sta letteralmente pagando le conseguenze sono anche bar e benzinai. In fondo, tra le direttive emesse nelle scorse ore e a più riprese dal governo c'è proprio l'indicazione di uscire il meno possibile di casa. A Merate attività di questo genere non sono rimaste indenni dalle ripercussioni dall'atteggiamento più prudente, per quanto ragionevole, che le persone stanno adottando con la diffusione del Covid-19. Tutti i benzinai interpellati hanno riferito di aver percepito un forte calo della clientela, stimabile nell'ordine del 30% per chi lavora con un marchio che vende la benzina a minor prezzo e addirittura del 50% per chi invece è costretto ad offrire tariffe un po' più alte. Chi va meglio, in quest'ottica, è quindi la Tamoil di via De Gasperi. ''Abbiamo perso tra il 20 e il 30% del lavoro in questi giorni, tra benzina e autolavaggio'' ha spiegato il responsabile. ''Credo stia avvenendo lo stesso un po' ovunque. La gente resta di più a casa e prende più precauzioni. Anche noi, come tutti, cerchiamo di avere meno contatti possibili con gli altri''.

Roberto Lentini, gestore dell'Esso di via Statale

Alla Esso di via Statale come alla IP di via Como il lavoro si è dimezzato. ''Abito a Calco e la sera per rincasare prima ci mettevo una vita con il traffico che c'è verso Lecco, mentre in questi giorni arrivo in un attimo'' ha raccontato Roberto Lentini, responsabile del distributore di via Statale. ''Preferivo farmi la coda, sinceramente. Questa emergenza ci ha senza dubbio dimezzato il passaggio. D'altronde, la gente non si sposta più, i ragazzi non vanno a scuola e chi può lavora da casa. Ovviamente chi ha il prezzo più basso, in questo periodo, riesce a resistere di più''. Dello stesso avviso è stato Luca Lavelli, titolare del distributore di via Como. ''Il calo è stato molto evidente e noi che abbiamo tariffe più alte di altri ne risentiamo maggiormente'' ha spiegato. ''In questi giorni abbiamo dovuto iniziare a disinfettare le pompe con l'Amuchina. Le pulivamo anche prima, ma abbiamo preferito aggiungere un prodotto che disinfetta meglio''. Interessati sin da subito da direttive specifiche, come quelle cessate dopo pochi giorni di limitazioni agli orari di apertura, anche i bar non stanno passando un gran momento.

Il bar tabacchi Da Angelo in viale Verdi e il bar Q.Bo di Piazza Prinetti

Il fatto che gli studenti non stiano frequentando le lezioni, almeno in città, non significa che se ne vedano di più nei locali. ''Anzi, vediamo molta meno gente'' ha confermato Alessandra, collaboratrice del bar tabacchi di viale Verdi. ''Direi che il lavoro è calato intorno al 30%. Siamo tenuti a servire qualsiasi cosa al tavolo e cerchiamo di chiedere ai clienti di non stare troppo vicini tra loro, ma non è sempre facile''. Al Q.Bo di Piazza Prinetti di Merate l'effetto negativo che l'arrivo del coronavirus ha avuto sull'attività dei bar lo si può dimostrare con la quantità di caffè consumata martedì mattina, quando con il mercato settimanale si registra il maggior afflusso di clienti della settimana. ''Dai quattro chili che solitamente utilizziamo, questo martedì ne abbiamo macinati circa due'' ha raccontato una collaboratrice del locale. ''Il calo della clientela è evidente e riguarda tutte le fasce orarie. A pranzo da una media di 80 coperti che avevamo siamo passati a 50, massimo 60''. La diminuzione del lavoro è stata progressiva.

L'avviso apparso al Miki Bar di viale Lombardia

Due settimane fa, con la notizia dell'arrivo dei primi casi nel lodigiano, le ripercussioni ancora non si avvertivano. ''Martedì scorso abbiamo avuto il solito passaggio, ma questo martedì già molto meno'' ha invece raccontato un collaboratore del Miki Bar di viale Lombardia. ''Negli ultimi giorni il calo lo abbiamo avvertito sempre di più. A livello di precauzioni, oltre a servire tutto al tavolo, anche noi stiamo applicando le indicazioni più note come mantenere una distanza minima e lavare ripetutamente le mani".
A.S.
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