Merate: un suggerimento per programmare le manifestazioni spendendo meglio i soldi
La prima iniziativa messa in campo, peraltro un anno dopo l'assunzione della carica, è quella della Notte Bianca. Ma con una variante rispetto alle passate edizioni: tutte le spese saranno a carico della collettività. Che condivida o meno la manifestazione.
Diciamo subito che contro la notte bianca, ormai un po' consunta, non abbiamo nulla di particolare. Inizia e finisce in poche ore e non lascia traccia l'indomani se non qualche maleodorante reperto biologico umano. Il risultato che ci si dovrebbe prefiggere, ossia dare una spinta al commercio locale, se c'è è modestissimo e di durata minima. Si può fare, per carità, ma almeno che la spesa non sia interamente a carico delle casse pubbliche.
Peraltro un primo problema l'ha già creato, a riprova di cosa possa provocare l'inesperienza unita a una buona dose di supponenza: la manifestazione programmata per il 27 giugno si sovrappone alla storica festa di San Pietro di Sartirana. Con buona pace degli organizzatori. Lo sapevano anche i muli che a fine giugno Sartirana festeggia il Santo.
Ci consenta allora la neo assessora di darle un suggerimento: convochi tutte le associazioni attive in Merate, magari noleggiando il loft della Torre. Chieda a loro lo sforzo di organizzare ogni sabato o domenica da aprile a ottobre, saltando agosto (sempre che il Coronavirus consenta il rito delle ferie ma includendo dicembre) una manifestazione nelle piazze cittadine del centro e delle frazioni (con particolare riguardo per via Verdi). Ai commercianti, tramite il collega Procopio, chieda il solo sforzo di tenere aperti i negozi anche nel giorno festivo. Metta a disposizione i 40mila euro destinati alla Notte Bianca e ci aggiunga pure il controvalore delle altre agevolazioni concesse dal Comune per lo svolgimento della manifestazione, diciamo altri 5mila euro. In totale 45mila euro da suddividere tra 30 associazioni ciascuna delle quali in cambio di un contributo di 1.500 euro si impegna a organizzare un evento nel corso dell'anno. Uno particolare, studiato per farsi conoscere attraverso forme e modalità in grado di intercettare il favore della popolazione. Trenta eventi sparsi per la città. Iscritti all'albo delle associazioni riconosciute nel solo settore socio sanitario assistenziale ci sono ben 30 sodalizi 24 dei quali hanno chiesto contributi per un totale di 42mila euro erogati.
Ora sommando tutte le associazioni sportive, gli alpini, la protezione civile e quant'altri non dovrebbe essere problematico stilare un calendario con 30 eventi ,in grado di attirare visitatori anche dai comuni vicini, dando così vita a una sorta di calendario annuo per riportare Merate al centro del suo territorio. Fiorenza Albani si avvalga della collaborazione di cittadini che hanno già dato prova di saper organizzare eventi (non di ragazzotti alle prime armi) anche se non troppo graditi all'attuale maggioranza. Faccia prevalere la competenza sull'appartenenza. Vedrà che qualcosa di buono riuscirà a mettere in campo meritandosi così la promozione ottenuta a tavolino.
Se invece preferisce sperperare tutto per qualche ora di svago, faccia pure. E' vero quel che ogni tanto ci scrive qualche lettore: non ci siamo candidati per cui possiamo soltanto esprimere un parere.
Il solo diritto che abbiamo, al di là della parola, ci viene dall'essere contribuenti, quindi soci di quest'azienda ad azionariato popolare che è il Comune. E come soci votiamo contro quello che riteniamo sia un utilizzo indegno dei nostri soldi.
La nostra proposta l'abbiamo fatta. Criticare non significa distruggere, come qualcuno pensa. Ma semmai contribuire a costruire meglio.