I portatori di jella al tempo del Coronavirus

Diciamocelo, tutti noi abbiamo degli amici che consideriamo portatori sani di sfiga. E quindi quando si paventano davanti, scatta il fuggi fuggi generale. Sono considerati portatori di jella, soprattutto quando si sbilanciano in annunci rassicuranti. Del tipo: “Vedrai, andrà tutto bene”. Oppure: “Tranquillo, sarà una bella giornata”. In alcuni casi addirittura succede che amici in comune ti dicano chiaramente: “Se c'è tizio io non vengo, di sicuro succederà qualcosa di brutto”. In alcuni casi, anche quando solo li incontriamo, ci affrettiamo ad infilarci le mani in tasca per toccarci… Mentre le signore toccano ferro.
E il coronavirus - che ci auguriamo tutti presto sarà solo un brutto ricordo – ne ha smascherati più d'uno. Ma la jella non guarda in faccia nessuno. E così succede che in alcuni casi, vengano etichettati come “porta sfiga” anche enti, associazioni e addirittura esercizi commerciali.

Prendiamo ad esempio l'Unione Commercianti Lecchesi, che certo non ha mai brillato per iniziative a favore dei propri associati, preferendo investire i soldi degli iscritti in discutibili operazioni immobiliari. Operazioni, che non hanno ricadute negative dirette – almeno in apparenza - sui commercianti. Ma i vertici dell'Unione commercianti, hanno voluto però andare oltre facendo sapere agli associati che loro ci sono. Nel caso qualcuno pensasse che l'Unione serva solo a raccogliere le quote degli associati. E lo hanno fatto con una campagna pubblicitaria di grande impatto e di cui nessuno sentiva la mancanza: giganteschi manifesti murali di tre metri per sei con un messaggio, già di per sé poco rassicurante. Ma l'obiettivo probabilmente voleva essere quello di mettere ancora più in evidenza il ruolo dell'associazione di categoria, attraverso un messaggio negativo. Questo il testo a caratteri cubitali: "Se continua così il mese prossimo chiudo”. Accanto alla scritta che certo non passa inosservata, un'altra frase, con un carattere molto più piccolo ma di colore azzurro: “Invece no”.
Nessun altro messaggio avrebbe potuto essere più profetico. In effetti a causa dell'arrivo del coronavirus, molti operatori commerciali hanno chiuso molto prima... del mese prossimo. Te possino... verrebbe da dire.

Tornando invece indietro di qualche settimana, c'è da registrare l'infelice uscita - in tutti i sensi - del sindaco di Milano Beppe Sala, che per tranquillizzare i suoi concittadini e contrastare la psicosi da coronavirus che portava i milanesi a disertare negozi e ristoranti cinesi, ha deciso di mandare segnali precisi e rassicuranti. Per passare dalle parole ai fatti ha organizzato la consueta “colazione col sindaco” niente meno che in via Paolo Sarpi, noto quartiere interamente occupato da cinesi. Quello che è successo dopo “il segnale di tranquillità” è tragicamente noto a tutti. Ma a fare incrociare le dita ai milanesi in questi giorni è l'ultima iniziativa del sindaco di Milano che ha lanciato il manifesto web #milanononsiferma. Speriamo che la forza di internet prevalga sulla sfiga.

Ma a preoccupare di più i meratesi in questo momento è un post pubblicato sul proprio profilo Facebook dal sindaco Massimo Augusto Panzeri, mercoledì pomeriggio. “Un piccolo virus non piegherà un grande popolo come quello lombardo”. Ad impressionare non è il messaggio, seppur accompagnato da una significativa immagine di piazza del Duomo invasa da bandiere leghiste, ma il fatto che il post, pur essendo del primo cittadino, ha raccolto ben pochi commenti. Il che lascia presupporre che i più, leggendo il post abbiano infilato le mani in tasca... o incrociato le dita. Precludendosi così la possibilità di commentare.

Ma il sindaco Massimo Augusto Panzeri si contende la piazza d'onore con un altro illustre leghista. Negli stessi momenti infatti in cui il sindaco affidava le sue prolusioni a Facebook, il governatore della Lombardia Attilio Fontana, invitava a stare tranquilli, perché il coronavirus “è poco più di un'influenza”. E a riprova di quanto andava affermando, poche ore dopo si è presentato in pubblico indossando la mascherina. A questo punto per contrastare il coronavirus, forse dovremmo attrezzarci con il CORNAvirus, un potente amuleto contro i porta sfiga.
Matrix
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