Merate: via Verdi e poco altro nel bilancio. E sul verde pubblico scontro Robbiani-Pozzi

Ampia trattazione in Consiglio comunale a Merate del primo bilancio di previsione dell’era Panzeri. Due ore e tre quarti e, sul finale lo scontro sulla gestione del verde pubblico tra Robbiani e Pozzi che ha portato all’uscita dall’aula di quest’ultimo. Andando per gradi, l’introduzione è stata affidata all’assessore alla Programmazione economica Alfredo Casaletto. La spesa corrente prevista è di poco più di 12 milioni di euro. A questi si aggiungono gli accantonamenti dal Fondo Accantonamenti per un importo di 500 mila euro. Sul piano degli investimenti vengono messi per l’anno in corso quasi 11 milioni di euro. Cifre decisamente inferiori per il 2021 e 2022, rispettivamente 1 milione 20 mila euro e 940 mila euro. Il risultato di amministrazione del 2019 è di 9 milioni, di cui potranno essere tratti per gli investimenti 4 milioni 412 mila euro.
Aldo Castelli, capogruppo di “Cambia Merate!”, ha avanzato l’emendamento depositato nei tempi previsti una settimana fa [clicca QUI] con cui si chiede di spostare i tre milioni destinati alla riqualificazione di viale Verdi a favore di interventi straordinari al collegio Manzoni. La proposta è stata respinta in assenza del parere favorevole del revisore dei conti e della segretaria generale. Casaletto ha fornito la motivazione tecnica: il Piano Triennale delle Opere pubbliche contempla l’intervento di viale Verdi. Andrebbero perciò trovate risorse alternative che, per come è impostato il bilancio, non ci sono.



Il gruppo di minoranza 'CambiaMerate'

Il sindaco Massimo Panzeri ha invece ribadito la volontà politica di mantenere l’impegno preso in campagna elettorale. L’emendamento ha aperto la strada alla discussione su viale Verdi, con protagonista il Comitato. “In maniera un po’ sorprendente ho ricevuto una lettera dal Comitato Viale Verdi qualche giorno fa in cui mi viene illustrato il progetto e le sue mancanze.

Capisco che ci sia un interesse reciproco, però non è una questione privata tra amministrazione e Comitato” ha commentato Castelli. Ha quindi citato i punti cardine del progetto, sulla scorta della lettera in questione. Modifica della rotonda del Ceppo, zona cuscinetto in corrispondenza all’asilo nido per una maggiore sicurezza dei pedoni, revisione delle aree di sosta per non penalizzare le realtà produttive, impiego di materiali di ultima generazione. “In sostanza, tutto ciò che non è stato fatto è stato preannunciato al Comitato senza un atteggiamento cortese nei confronti del Consiglio” ha rincarato il capogruppo di minoranza. Il primo cittadino si è detto all’oscuro dello scritto del Comitato, ma ha cercato di ridurre la portata di novità contenuta nello stesso. Si tratterebbe di indicazioni che Panzeri già da consigliere di minoranza aveva sollevato in Commissione e che ora sta portando avanti. Quindi un aggiornamento sulla situazione. “Il 20 dicembre, dopo molteplici sollecitazioni, la Provincia ha prodotto quello che è definito un progetto definitivo. È un progetto che non mi ha soddisfatto, va perfezionato – ha ammesso Panzeri – Rispetto ai rilievi fatti a suo tempo in Commissioni, non abbiamo visto dei passi in avanti. Nell'area nido non si farà il parchetto per motivi di sicurezza. Lo scheletro è definito, dobbiamo cucirgli addosso l’abito adeguato”. Vanno perciò rivisti la qualità dei materiali, le dotazioni tecnologiche, l’arredo urbano, rimanendo all’interno del quadro economico previsto. Ha imputato poi i ritardi alla Provincia, che sta gestendo la progettazione, ma ha sostenuto la volontà di stringere i tempi. Riprendendo la parola, Aldo Castelli ne ha tratto una sintesi: “In buona sostanza il progetto è da rifare”. Al no espresso da Panzeri, Castelli si è affrettato a continuare: “Allora il Comitato dà a tutti i suoi aderenti le informazioni errate”. Di diverse vedute Panzeri, per il quale il definitivo della Provincia è un “progettino basic” che dovrà recepire modifiche migliorative. Concetto ribadito dall’assessore Andrea Robbiani, che sta redigendo di proprio pugno una nota da indirizzare alla Provincia con le possibili migliorie: canalizzazione per i servizi digitali, lampioni con servizio wi-fi, per citare alcuni esempi.



Addentrandosi nelle pieghe del bilancio, Castelli ha avanzato la richiesta di chiarimento per una lunga serie di voci a cui poi è stata fornita risposta. La conclusione è stata però netta. Da una maggioranza composta da diversi personaggi di lungo corso in amministrazione, “Cambia Merate!” si sarebbe aspettato maggiore coraggio, lasciando un’impronta marcata del proprio progetto politico fin dalla prima manovra. Invece, ha evidenziato Castelli, non sono previste coperture per studi e consulenze. Niente sul Piano per la Mobilità sostenibile (“Speriamo arrivi la macchina elettrica” ha detto con sarcasmo Castelli), niente sul PGT, niente sulla riqualificazione straordinaria del collegio Manzoni o di Villa Confalonieri. E se la replica del diretto interessato, l’assessore Casaletto, è stata contingentata a pochi minuti rivendicando i 3 milioni e mezzo messi su educazione e scuola e quasi altrettanti sullo sviluppo sostenibile e tutela del territorio, l’assessore Andrea Robbiani si è ritagliato nuovamente ampi spazi di protagonismo, costatogli un paio di richiami del sindaco a non interrompere o a evitare di contro-replicare.



Alessandro Pozzi

Tema di maggiore presa ha interessato la gestione del verde. “Sulla cura del verde ho una mia personale passione. Quindi voglio che le cose siano fatte correttamente”. 460 mila euro tra la straordinaria manutenzione del parco di Villa Confalonieri e la normale gestione degli altri parchi. Ha poi argomentato che la cifra prevista per la custodia ordinaria di piante e verde urbano di 240 mila euro dovrebbe essere incrementata nel tempo, proporzionalmente all’aumento delle opere a scomputo. Poi ancora, vanaglorioso: “In un’ottica filosofica di bilancio le mie deleghe necessiterebbero di un bilancio specifico talmente tanto sono complesse e articolate. Chiaramente dobbiamo fare di necessità virtù”. Uno degli obiettivi dell’ex sindaco resta la riforestazione cercando fondi al di fuori delle casse comunali, con bandi e finanziamenti privati. Sul Piano della Mobilità sostenibile ha replicato che andrebbe affrontato a livello sovracomunale. In chiusura ha accusato la minoranza di non aver dedicato attenzione al tema del verde. Lo dimostrerebbe la mancata partecipazione dei consiglieri di “Cambia Merate!” all’inaugurazione delle nuove piante. “Avrei gradito la presenza anche vostra come gruppo. A parte il consigliere Pozzi, che aveva la presenza della signora, non c’era nessuno di centro-sinistra”.
Tirato per la giacca, con un riferimento improprio in quella sede sulla compagna, Alessandro Pozzi ha fortemente criticato la cura del verde: “L’attuale amministrazione sta gestendo la manutenzione del verde in maniera pietosa” e ha citato i casi di capitozzatura selvaggia degli ultimi tempi. Accuse rispedite al mittente. Quindi estrapolando dal discorso di Aldo Castelli una nota positiva sulle piante di viale Lombardia ha aggiunto: “Sta contraddicendo quello che ha appena detto il suo capogruppo. Se volete sospendiamo la seduta e vi mettete d’accordo”. “Non giochi con le parole” la replica. Robbiani ha esaltato di contro la qualità del verde a Merate e rivolgendosi a Pozzi: “Forse lei non è mai uscito fuori dai confini di questa zona. Tutto sommato Merate ha una qualità del verde che chi viene da fuori la apprezza. Purtroppo noi abbiamo sempre la visione che il giardino del vicino è sempre più bello del nostro, ma non è vero che il verde è gestito male”. Al che Pozzi è uscito momentaneamente dall’aula, per poi rientrare al momento del voto contrario del suo gruppo al bilancio di previsione.
M.P.
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