Merate: tra lazzi e frizzi nell’agenda Politica, Riserva e Ospedale non pervenuti

Ci sono battute talmente divertenti da sospettare che chi le pronuncia non se ne renda nemmeno conto.

Daremo in gestione la riserva lago di Sartirana al Parco del Curone . . . ''solo a fronte della certezza che l’ente si occuperà della Riserva con manutenzioni ordinarie e straordinarie garantite''.

L’ha detto col tono di quando pensa di dire cose serie Massimo Augusto Panzeri rispondendo a un cittadino durante l’incontro in frazione a Sartirana.

A quel punto uno pensa che Merate stia investendo chissà quanti soldi nella riserva. Invece sono storicizzati 38mila euro l’anno con qualche aggiunta, come nel 2020, a poco più di 100mila euro per lavori straordinari.

Certo che ci vuole tutta per dare risposte del genere. Ma più audace del Sindaco è Andrea Ambrogio Robbiani che per qualche oscura ragione pensa di poter spacciare bufale per verità per il solo fatto di essere lui a pronunciarle. Aveva già toppato una volta in Aula sulle limitazioni all’accesso nella zona sensibile, subito ripreso dal consigliere Roberto Perego che della riserva fu presidente, ha toppato ieri sera sull’apertura della chiusa alla Foce, tanto che un sartiranese doc, uno che ogni giorno va al muretto, l’ha invitato in un delizioso dialetto a non raccontare barzellette. Robbiani dovrebbe dire solo ciò di cui è sicuro non lasciandosi trasportare dalla presunta superiorità intellettuale, modello marchese del Grillo: io sono io ecc. ecc.
 
 A parte tutto ciò resta la constatazione ormai unta e bisunta che neppure questa maggioranza ha qualche idea su come valorizzare l’area, pure meta di centinaia di visitatori ogni domenica. Butta lì qualche pensiero, annuncia studi che da trent’anni si ripetono con monotona regolarità, poi si volta dall’altra parte che tanto fra 200 anni non c’è più nessuno dei presenti quindi se il lago diventa una palude chissenefrega. Miopia pura. L’abbiamo scritto innumerevoli volte: con il turismo interno e di transito la città può mantenere qualche attrattiva; non spendendo vagonate di soldi per raddrizzare strade che più di tanto non è possibile fare salvo abbattere qualche casa a picco sulla banchina.

Naturalmente qualcosa di condivisibile c’è nel pensiero dei due capipopolo leghisti. Per esempio la contrarietà al prolungamento della tangenziale Est. Bene ha detto Panzeri: non si trovano 30 milioni per finire la Lecco-Bergamo, cantieri aperti da oltre dieci anni – e si pensa di trovare tre miliardi e concludere i lavori sotterranei tra Usmate e Olginate entro il 2025. Ma davvero si pensa che da queste parti ogni puttanata abbia una sua dignità?

Tornando all’elenco dei dolori, ricordiamo sommessamente al signor Sindaco – se fosse possibile – di informarci circa le questioni dell’ospedale. Ci sono tante novità, a giorni arrivano le linee guida e di indirizzo regionali in base alle quali le direzioni strategiche delle ASST scriveranno il Piano Organizzato Aziendale. Che lui sappia c’è già qualche idea su come dare forza al Mandic?

Perché, attenzione, i pericoli in agguato sono notevoli. Per esempio, e poi chiudiamo qui, si dice che a Vimercate, grazie anche alla dottoressa Cristina Viganò, in forza a Merate fino a qualche mese fa, stiano pensando a un polo pediatrico con la chirurgia e l’ortopedia (sviluppata proprio dalla Viganò). Un tempo Merate faceva della Pediatria un vanto regionale, grazie a Vincenzo Saputo, Ferdinando Valli, Alberto Bettinelli, Felice Cogliati. Oggi persa la chirurgia pediatrica, ridotta quella ortopedica, siamo all’ordinaria amministrazione. Il Presidio gode ancora di risorse umane di elevato spessore professionale. Giovani da valorizzare che forse i direttori in servizio permanente a Lecco nemmeno conoscono. Facciamoglieliconoscere. Anche così si assolve alla delega ai rapporti con l’ASST.
Claudio Brambilla
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