Lanciato il 'Fondo per lo sviluppo territoriale provinciale': i soci di Lario Reti Holding vi investono ben 4.621.000 euro

Un fondo. Dedicato allo sviluppo del territorio provinciale. E' quanto presentato quest'oggi da Lario Reti Holding. “L'iniziativa nasce su volontà dei soci nel 2018, al momento del conferimento delle società energetiche in ACSM-AGAM” ha chiarito fin da subito il presidente Lelio Cavalier, attribuendo a Cesare quel che è di Cesare. L'assemblea optò infatti per non confluire nella multiutility le riserve di Acel Service in occasione dell'operazione di fusione.

Lelio Cavalier

Virginio Brivio

“I soci decisero di distribuire parte dei quasi 20 milioni a disposizione, in tre anni. 4.621.000 euro sono stati destinati invece alla creazione di un fondo” ha sostenuto, con al fianco il primo cittadino di Lecco pronto a rimarcare come l'operazione imposta fu “non scontata”. “I Comuni hanno scelto di condividere la gestione di questa risorsa, rinunciando a chiederne la liquidazione individuale” ha spiegato Virginio Brivio, evidenziando lo sforzo fatto, anche nel convergere poi sugli ambiti. Lui stesso fa parte del Comitato di Gestione del Fondo che, affiancando il Consiglio di amministrazione di LRH, sta valutando iniziative da avviare e ne seguirà poi la realizzazione. Nello stesso organismo, il meratese è rappresentato da Paolo Brivio, il casatese da Paolo Negri, l'Alto Lario da Riccardo Fasoli, la Valsassina da Marco Selva, l'oggionese da Giovanni Corti, il lecchese da Flavio Polano e la Valle San Martino da Giuseppe Conti.

Marco Canzi

“I soci – ha aggiunto Marco Canzi, coordinatore del Comitato – hanno ragionato anche su quali linee di indirizzo di gestione di questo fondo dovessero essere adottate. Si vuole che l'investimento dia frutto. Quindi si è preferito evitare iniziative spot per privilegiare un arco temporale più lungo, affinché si possono verificare condizioni tali da generare crediti, rimborsi e ritorni che consentano l'estensione del fondo su anni aggiuntivi. Si è deciso di investire dunque in fondi per almeno 5 anni. Altro criterio il territorio: le risorse a disposizione devono essere impiegate in progetti specifici che coinvolgano l'intera Provincia e che abbiano come minimo una dimensione sovra-comunale. E ancora il co-finanziamento: i soci di Lario Reti mettono a disposizione fondi ma sono aperti a altri soggetti che vogliono co-investire. Tra questi il principale sarà la Fondazione Comunitaria del Lecchese ma potrebbero aggiungersi anche altri. Incluse realtà private e cittadini. Le modalità di erogazione dovranno essere modalità che hanno anche danno anche un beneficio fiscale: erogazioni liberali, art-bonus, credito di imposta R&S con reinvestimento dei risparmi prolungando l'orizzonte di pianificazione. Chiesta poi la rendicontazione separate dai fatti gestionali di LRH”.

Mario Romano Negri

Come dunque anticipato, seguendo tali linee guida è già stata sottoscritta una partnership con la Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, rappresentata dal Presidente Mario Romano Negri, orgoglioso nel sottolineare la capacità di “gemmare sul territorio” dimostrata in vent'anni di attività, elemento che – insieme all'effetto moltiplicatore e dunque alla necessità che altri soggetti concorrano a co-finanziare i progetti per ottenere il contributo – sarà richiesto anche nell'ambio del nuovo Fondo.
“La Fondazione è il soggetto ideale per questo” ha sostenuto infatti Canzi spiegando come dei 4.621.000 euro a disposizioni, 2 milioni rientrino nell'accordo (400 mila euro l'anno per 5 anni) integrati dalla Fondazione stessa con ulteriori complessivi 500.000 euro, cifra che dovrà salire, grazie all'apporto di soggetti (imprese e società in primis) che adottino parte dei singoli progetti, come puntualizzato dal Segretario Generale Paolo Dell'Oro. “Crediamo molto in ciò: abbiamo già avuto la disponibilità per 70.000 euro da un interlocutore contatto per altri canali” ha sostenuto a titolo esemplificativo.

Due i filoni d'intervento su cui si collaborerà con la Fondazione: tutela, salvaguardia e valorizzazione ambientale anche con finalità di promozione turistica, dedicandosi nello specifico alla manutenzione e alla promozione dei sentieri e delle piste ciclabili del territorio nonché l'attivazione di iniziative culturali di livello provinciale, con attenzione al rilancio del patrimonio storico-artistico e dunque concretamente con una mappatura e un piano straordinario per potenziare l'accessibilità di siti di pregio. A tali due ambiti, verranno dedicati anche ulteriori 2 milioni per interventi in conto capitale e dunque con il drenaggio diretto di risorse agli enti attuatori. La Fondazione invece, per la sua parte, come illustrato da Dell'Oro, andrà a individuare enti del terzo settore (in senso ampio, intendendo tutto ciò che è no-profit) che vadano poi a gestire gli interventi, senza mettere in concorrenza i candidati ma anzi sollecitando eventuali collaborazioni. Entro fine mese, si aprirà la fase della raccolta delle manifestazioni di interesse per poi chiudere la selezione entro metà-fine aprile, per quanto attiene i progetti da realizzarsi nelle prime due annualità, con un milione di euro dunque a disposizione, ugualmente ripartito tra il capitolo “piste ciclabili-sentieri” ed il capitolo “luoghi di interesse culturale”.

Paolo Dell'Oro

Il terzo e ultimo filone, gestito in toto da Lario Reti con un budget da 600.000 euro, infine, riguarderà l'innovazione finalizzata al miglior uso delle risorse. I soci – come illustrato dal Presidente Cavalier – hanno chiesto a LRH di avviare lo sviluppo delle linee guida per la stesura dei documenti di rischio idraulico da parte dei singoli Comuni. L'obiettivo è quello di stabilire dei parametri univoci per tutta la Provincia che aiutino a ridurre e gestire le esondazioni e gli allagamenti.
A tal proposito è già stato commissionata al Politecnico di Milano la produzione di tale studio.
Con ulteriore plauso del territorio.
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