Cessata l'attività della Chirurgia Pediatrica di Lecco e Merate. Perso il servizio salva bimbi, si sottoscrive una convenzione

Ora che ha lasciato per la pensione che ne sarà della struttura semplice? 
Mi auguro possa proseguire con successo quanto realizzato sino ad ora. 
(intervista del 23 febbraio 2019)


E' caduto nel vuoto l'auspicio del dottor Marco Bernardi. Ad un anno dal suo ritiro, la Chirurgia pediatrica dell'ASST di Lecco, da lui fondata nel 2004, non esiste più se non sul sito internet aziendale e sulla targhetta di uno studio al Mandic che indica nel dottor Pierluigi Pedersini - in forza agli Spedali Civili di Brescia - il direttore di una unità operativa semplice che, nel corso del 2019, ha visto la partenza anche delle dottoresse Paola Spina (approdata a giugno, dopo 14 anni e 3 mesi di servizio a Merate, all'Azienda Ospedaliera Universitaria Maggiore della Carità di Novara) e Lucia Corizia (spostatasi invece alla Breast Unit dopo essersi unita nel 2005 al team "salva bambini" appena messo in piedi dallo stesso Bernardi).

Lo studio al Mandic

Nel silenzio più assoluto, il nostro territorio ha così perso un'eccellenza. Una di quelle strutture che banalmente vengono definite "fiore all'occhiello" ma che nel caso specifico effettivamente poteva fare la differenza tra il vivere e il morire di un bambino. Ne sanno qualcosa Elisa, Mirko e Giovanna, neonati affetti da gastroschisi - una rara e particolare forma di eviscerazione intestinale - operati alla nascita rispettivamente nel 2008 e nel 2016 a Lecco e nel 2012 a Merate, con interventi che hanno avuto risonanza a livello nazionale. O ancora Sofia, finita sotto i ferri più volte per problemi all'intestino quando il suo peso, dopo aver visto la luce largamente in anticipo, era inferiore ai 500 grammi e Camilla, venuta al mondo di 920 grammi con una atresia dell'esofago con fistola esofago-tracheale distale...

Il dr. Marco Bernardi

Ma ne sa qualcosa anche il dottor Roberto Bellù, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell'ASST di Lecco, che con due note alla direzione strategia del 14 e del 15 novembre dello scorso anno "ha chiesto l'attivazione di una convenzione passiva con l'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo per prestazioni specialistiche di chirurgia pediatrica da effettuarsi da parte dei Dirigenti Medici dell'U.O.C. Chirurgia Pediatrica della medesima Azienda, a seguito della cessata attività della chirurgia pediatrica e della necessità di mantenere un adeguato livello di assistenza per l'età pediatrica ed in particolare per i neonati ricoverati presso la U.O.C. Terapia Intensiva Neonatale", come si legge nella delibera 39 del 31 gennaio 2020 con cui viene approvata la richiesta, immaginando un impegno di spesa di 23.000 euro.
Persa una struttura interna di livello, ci accontenteremo di consulenze prestate dall'analoga realtà orobica con propri professionisti per un "accesso alla settimana di circa 2 ore cadauno per attività ambulatoriale da svolgersi nei presidi ospedalieri di Lecco e Merate" e "accessi in caso di necessità, in urgenza, da espletare entro 24 ore dalla chiamata per attività chirurgica".



Una foto d'archivio con Marco Bernardi, Lucia Corizia, Daniele Bianchi (presidente dell'Associazione ACPM),
il pediatra Felice Cogliati, Rinaldo Zanini (allora Direttore Dipartimento Materno Infantile Azienda Ospedaliera) e Paola Spina.


A raccontarci come si è arrivarci a questo punto - in attesa delle risposte alle domande che abbiamo inoltrato nel pomeriggio di giovedì alla Direzione - sono i provvedimenti conservati nell'archivio elettronico dell'ASST. Il pensionamento del dottor Bernardi, nel novembre 2018, è stato tamponato attraverso un "comando": poco prima della fine del mese viene pubblicata la determina relativa al prestito del dirigente medico dottor Pierluigi Pedersini. Sei mesi dopo - siamo a maggio 2019 - la proroga, con la riconferma dell'incarico di responsabile facente funzioni dell'unità operativa semplice che nel frattempo, come abbiamo anticipato, stava perdendo due figure storiche ovvero sia la dottoressa Lucia Corizia (rimasta in azienda ma quale chirurgo senologo - forte di un master specifico conseguito - nel team della dottoressa Carla Magni) sia la dottoressa Paola Spina (migrata a Novara, per continuare a fare la chirurga pediatrica). Anche della fuoriuscita di quest'ultima c'è traccia all'albo: a marzo 2019 le viene accordato il nulla osta a prendere servizio presso l'AO Universitaria Maggiore della Carità previo reclutamento di una risorsa idonea alla sua sostituzione in quel di Lecco-Merate. Non per niente il mese prima era stato indetto un avviso pubblico per titoli e colloquio per l'attribuzione di un incarico a tempo determinato di un anno. Il 22 aprile viene certificato il nome del vincitore: è la dottoressa Sonia Battaglia, ancora oggi indicata sul sito dell'ASST quale unico membro dello staff del dottor Perdersini. Peccato che - sempre stando ad altro file "scovato" tra le pagine del portale aziendale - la professionista abbia cessato l'incarico l'8 settembre 2019 (qui il file), dopo aver partecipato ad altro bando alla ULSS8 Berica del Veneto.
"Il nostro rammarico principale è non essere riusciti ad attivarci per permettere ad un giovane e volonteroso medico di affiancare il dottor Marco Bernardi, vero luminare del settore, formandosi attraverso il suo capitale di esperienza e conoscenza" afferma Beatrice Cusmai, dell'Associazione ACPM nata per sostenere la chirurgia pediatrica dell'allora A.O di Lecco, sciolta sul finire del 2018 con il pensionamento del direttore, indiscussa anima della struttura.
Un rammarico che forse, più che un sodalizio di volontari, dovrebbe attanagliare qualcun altro...
A. M.
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