Tempi d’attesa: i distretti dell’Ats Brianza a fatica rispettano i parametri regionali. Al 'Mandic' servono più risorse umane

Storie drammatiche quelle raccontate dai lettori. Storie della Lombardia terra di eccellenza sanitaria che però nella classifica sui livelli essenziali di assistenza è solo al quinto posto dopo Veneto, Toscana, Emilia e Piemonte. I decenni formigoniani sono stati caratterizzati dalla costruzione continua di nuovi ospedali dentro i quali però spesso il personale è così scarso da non riuscire neppure a gestire l'ordinaria attività. E così, i tempi di attesa per le prestazioni ambulatoriali e di ricovero, fissati con decreti della Giunta regionale l'ultimo dei quali (XI/1865/2019) a fatica vengono rispettati dalle strutture sanitarie regionali. L'obiettivo da raggiungere è il rispetto al 90% dei tempi indicati per le prestazioni ambulatoriali e al 100% per le prestazioni di ricovero.

L'analisi dei tempi d'attesa è contenuta nel dossier dell'Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Brianza che comprende le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali (ASST) dei distretti di Lecco, Monza e Vimercate, 139 comuni con 1,2 milioni di abitanti distribuiti su 1.222 chilometro quadrati. All'interno dei tre grandi distretti ci sono gli ambiti distrettuali: Bellano, Lecco, Merate, Carate, Seregno, Desio, Monza e Vimercate

In totale nel 2019 le strutture pubbliche e private dei tre distretti hanno erogato 18,7 milioni di prestazioni di cui: 3,5 milioni nel distretto di Lecco - 8,4 milioni in quello di Monza - 6,7 milioni in quello di Vimercate

Prestazioni ambulatoriali: Le classi di priorità sono identificate con U (urgente, da eseguire entro un massimo di 72 ore - B (breve) da eseguire entro 10 giorni - D (differibile) da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici - P (programmata) da eseguire nei 120 giorni. Nel 2019 il rispetto dei tempi di attesa entro la soglia di legge è stato del 88%. Il distretto di Lecco fa meglio per la classe U (urgenza) rispetto a Monza e Vimercate ma nel complesso evidenzia un dato di rispetto delle indicazioni regionali (90%) inferiore all'interno dei tre distretti: 86% contro l'88% di Monza e Vimercate.

Prestazioni di ricovero: I tempi massimi indicati dal DGR 1865 prendono in esame quattro classi di priorità attribuite dal medico richiedente: classe A, casi clinici che possono aggravarsi rapidamente al punto da diventare emergenti o da determinare grave pregiudizio alla prognosi ricovero entro 30 giorni - classe B, casi clinici che manifestano intenso dolore o gravi disfunzioni o gravi disabilità ma che non tendono ad aggravarsi rapidamente, ricovero entro 60 giorni - classe C, casi clinici che presentano minimo dolore e che non manifestano la tendenza ad aggravarsi, ricovero entro 180 giorni - classe D, casi clinici che non causano alcun dolore, disfunzione o disabilità, ricovero senza attesa massima definita ma comunque entro 12 mesi.

La situazione declinata per distretto mostra maggiori criticità in quello di Lecco, soprattutto proprio per la classe A, quella dell'urgenza.

Nel complesso dell'ATS Brianza permane la criticità per le prime visite nelle branche di Dermatologia e Oculistica e nella diagnostica la radiologia diagnostica ad alto costo. Nella tabella 6 e 7 le principali prestazioni e la percentuale di rispetto dei tempi d'attesa.

Ma qual è la situazione specifica nella ASST di Lecco che comprende i presidi di Bellano, Merate e Lecco

 

http://www.asst-lecco.it/wp-content/uploads/tempi_attesa/rilevazione_tempi.pdf

 

La tabella, aggiornata peraltro al 22 novembre 2019 - ma è l'ultima disponibile - evidenzia le seguenti criticità:

1° visita Allergologica in classe D (differibile): occorre quasi il doppio del tempo atteso regionale (49 Lecco/Bellano, 52 Merate a fronte di 30 giorni massimi)

1° visita cardiologica sempre in classe D: (48 e 46 giorni a fronte di 30 giorni)

1° visita chirurgica generale classe D: (52 - 52 contro 30 gg.)

1° visita chirurgia toracica, classe D: tempo solito 30 giorni Lecco 21, Merate 73

1° visita Dermatologica classe D: tempo 30 giorni, Lecco 27, Merate 48.

1° visita Dermatologica classe P (programmata): tempo massimo 180 giorni, Lecco 223, Merate 377

1° visita diabetologica: 30 giorni, Merate invece ne chiede 180.

1° visita Endocrinologica: 30 giorni tempo regionale, Merate 188 giorni

1° visita Fisiatrica, classe D: 30 giorni attesi, Lecco 47, Merate 46

1° visita Gastroenterologica: tutte le classe max 30 giorni, Merate 108

1° visita Ginecologica tutte le classi 30 giorni: Lecco 154 giorni, Merate 70.

1° visita Neurologica classe D 30 giorni: Lecco 47, Merate 55

1° visita Ortopedica, classe D 30 giorni: Lecco 52, Merate 35

1° visita Pediatrica, tutte le classe 30 giorni: Lecco 6, Merate 47

1° visita Senologica, tutte le classi 30 giorni: Lecco 10, Merate 63

1° visita Urologica, classe D 30 giorni: Lecco 46, Merate 48

1° visita Urologica classe P, 180 giorni: Merate 222

Colonscopia classe P programmata 180 giorni: Lecco 299, Merate 360

Ecodopplergrafia cardiaca a riposo, classe P 180 giorni: Lecco 61, Merate 433

Ecografia mammella, classe P programmata 180 giorni: Lecco 220, Merate 509

 

 

Un rapido raffronto tra i tempi del Manzoni e del Mandic rende evidente come sia necessario inderogabile rafforzare gli organici di Merate. Balza all'occhio il caso di Dermatologia ma anche in Endoscopia un medico in più sia pure a mezzo servizio con Lecco sarebbe di estrema utilità per accorciare i tempi delle prestazioni programmate.

 

 

Ma sin qui i dati ufficiali contenuti nel Piano Attuativo di governo dei tempi di attesa anno 2020. La situazione appare critica ma tutto sommato accettabile. Appare, però. Perché quello che i dati dell'ATS non dicono sono i numeri di coloro che non potendo attendere tanto tempo dalla prescrizione alla prestazione vanno altrove, in particolare, naturalmente nelle strutture private non accreditate. Cioè dove si paga.

 

L'Agenzia di Tutela della Salute diffonde dati che si riferiscono a pazienti che alla fine accettano di effettuare le prestazioni al limite o addirittura oltre i tempi previsti e quindi inseriti nella rendicontazione economica.

Il dato interessante, mai fornito, dovrebbe riguardare quante prescrizioni dei medici di base e degli specialisti con le famose ricette rosse o elettroniche vengono soddisfatte in regime di servizio sanitario nazionale, dagli erogatori pubblici o privati. E in quale percentuale.

Quanti cittadini messi di fronte ai tempi lunghi, oltre soglia, optano per la libera professione nei centri ambulatoriali e specialistici che stanno sorgendo come funghi?

I dati forniti dalla ATS sono al " netto" di questi soggetti..

Sarebbe invece interessante conoscere la percentuale delle richieste formulate da medici e dagli specialisti soddisfatte in regime di SSN e in quale percentuale chi ha fatto ricorso al privato lo ha fatto per libera scelta o perché costretto da tempi troppo lunga d'attesa.

Claudio Brambilla
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