Calco: i titolari del Ristorante Gioia in ferie in Cina ma rassicurano i clienti preoccupati

Le serrande chiuse fino a mercoledì 29 gennaio hanno suscitato in più di un cliente il sospetto che ai titolari del Ristorante Gioia di via San Vigilio, a Calco, potesse essere capitato qualcosa legato all’epidemia del coronavirus, che nelle ultime settimane sta mettendo a dura prova il sistema sanitario cinese e mondiale. Sebbene siano stati in Cina, Mei Huijauan (più nota ai clienti più affezionati come Roberta Mei) e famigliari hanno raccontato di non avere avuto particolari problemi correlati all’emergenza in corso nel loro paese d’origine.

Jingning, la località da cui provengono, dove tutt’ora abitano i loro parenti più stretti, si trova infatti ad oltre 800 chilometri di distanza da Wuhan (la metropoli da cui è partita la contaminazione) ed attualmente, come è possibile verificare dal sito Gisanddata, attorno alla sua area non è stato rilevato ancora nessun caso di contaminazione da coronavirus. ''Siamo stati in Cina dal 7 al 27 gennaio per festeggiare il capodanno cinese con i nostri parenti'' ha spiegato Mei Huijauan, titolare del ristorante di via Como mostrando i biglietti dell’aereo.

''Così avevamo programmato. Erano dieci anni che non tornavamo in questo periodo, a gennaio, perché di solito andiamo durante le vacanze estive. Non è vero quindi che abbiamo ritardato l’apertura del locale perché siamo stati bloccati. Abbiamo perso solo una mezz'ora sull’aereo, sia in Cina che a Milano''. Lei, il marito e i due figli, ha raccontato, sono stati sottoposti ai controlli che in queste settimane vengono svolti su chiunque lasci o provenga dalla Cina. Nessuno ha tuttavia manifestato particolari sintomi e godono di ottima salute.