Quasi 100 mila accessi ai due pronto soccorso dell'ASST nel 2019. A Merate dimesso il 73% degli utenti, dicembre il mese più affollato
Se nel 2018 la barriera dai 100 mila accessi era stata superata, nell'anno appena conclusa la si è sfiorata: sono stati complessivamente 99.915 le prestazioni erogate nel 2019 dai due pronto soccorso dell'ASST di Lecco, 66.531 presso la struttura di via dell'Eremo e 33.384 presso quella di via Cerri a Merate. Il Manzoni, al 31 dicembre ha perso il 3.6% dell'affluenza mentre il Mandic ha guadagnato lo 0.7%, avendo chiuso alla stessa data, dodici mesi prima, rispettivamente a quota 68.998 e 33.144 accessi.
A Merate, invece, il “picco” si è avuto a dicembre (3.022) mentre negli altri 11 mesi si è rimasti sotto le 3.000 prestazioni erogate, oscillando in una forbice tra le 2.901 di luglio e le 2.501 di agosto.
A farla da padrone, ingolfano il sistema, sono indubbiamente i codici verdi (bassa gravità), in aumento rispetto all'anno precedente. Al Manzoni ne sono stati accettati ben 47.264 e al Mandic 22.884 a cui aggiungere i codici bianchi (senza urgenza, a pagamento) pari a 3.279 e 942, fortunatamente in forte diminuzione rispetto al 2018 (rispettivamente -61,3% e -32,1%). Un mare, rispetto, alle emergenze vere e proprie. A Lecco i codici rossi sono stati 1.714 nell'arco di 12 mesi ed i gialli 13.002. A Merate invece 1.237 (numero non lontano da quello dell'altro presidio, pur con un rapporto 1 a 2 tra le due strutture rispetto agli ingressi complessivi) e 7.523.
72, putroppo, le morti constatate al PS del Manzoni oltre ai 9 pazienti giunti in struttura già cadaveri. 25 i decessi invece al Mandic.
Trend inverso per i due presidi, infine, per quanto riguarda gli abbandoni: a Lecco non hanno risposto alla chiamata in 3.859 pari 5.8% degli accettati (nel 2018 la percentuale era stata pari al 4.4%) mentre a Merate in 2.298 pari al 6,9% dei passati dal triage (contro l'8.8% dell'anno precedente). Costanti invece gli allontanamenti volontari (597 al Manzoni, 281 al Mandic) e il numero di chi rifiuta il ricovero o la prestazione (rispettivamente 478 e 338).
