Mauro Del Barba: Italia Viva per continuare l’azione riformista. Lecco, lavoriamo per unire l’area poi verranno le candidature

Mauro Del Barba, classe 1970, sposato, due figli, nativo di Morbegno, è il parlamentare di Italia Viva cui Matteo Renzi ha dato l'incarico di far nascere e crescere i circoli del nuovo movimento nelle province di Sondrio e Lecco nonchè la tesoreria del gruppo alla Camera. Dopo alcune esperienze locali in politica che tra l'altro hanno portato alla vittoria di Silvana Tirloni a Morbegno, lista civica con cui avrebbe ricoperto il ruolo di assessore al bilancio dal 2003, nel 1997 si iscrive al Partito popolare di cui diviene nel 2000 segretario provinciale e membro del Consiglio nazionale. Vinte le "parlamentarie" del 2013 diventa senatore per il Partito democratico. Nel 2018 è stato rieletto parlamentare nel proporzionale della circoscrizione Lombardia 2.
Meno nota in Italia, assai più all'estero, una delle iniziative cui tiene maggiormente è Assobenefit, un'associazione imprenditoriale che pur mirando al profitto come sale dell'attività produttiva vuole coniugare la sostenibilità intesa come relazioni diverse all'interno dell'azienda e nei confronti dell'ambiente. In molti Paesi sudamericani, in Francia e negli Usa Assobenefit ha sviluppato una propria rete cui stanno aderendo moltissime imprese.

Mauro Del Barba

E nel 2019 lascia il PD per seguire Matteo Renzi nella sua nuova avventura.

"Sì, la continua guerriglia interna e la progressiva perdita di una bussola liberal-democratica hanno arrestato la nostra azione riformista e reso a me, e a tanti altri parlamentari - non tutti ancora con Renzi - sempre meno sostenibile la presenza nel partito. Quando Matteo ha deciso di chiudere con quella situazione e dare vita ad un proprio movimento l'ho seguito immediatamente".

Un rischio non da poco se si andasse a votare a breve.

"E' necessario credere in quello che si fa, a meno di intendere l'elezione a parlamentare come un punto d'arrivo. Nel PD non mi rivedevo più con le mie idee. Preciso però che non siamo certo noi a voler far cadere il Governo. Sia pure con tutti i distinguo che reputiamo necessari, lo sosteniamo e lo spingiamo a fare bene".

La visione dell'economia vi porta molto vicini all'area meno aziendalista di Forza Italia, rappresentata oggi da Mara Carfagna.

"Ci osserviamo, ciascuno dalla propria posizione. Ma su molti temi siamo assai in sintonia. Il nostro passo però è quello del maratoneta, non del centometrista. Ci sarà tempo per valutare future aggregazioni. Le nostre porte sono aperte a quanti vedono nello sviluppo basato sulla libertà della persona e il senso di comunità, nel ruolo del mercato con un pubblico attento regolatore, il vero motore per la crescita del Paese".


Oggi Italia Viva si è presentata ai meratesi col gazebo in piazza Prinetti. Inizia il lavoro nel locale?

"Come le dicevo noi puntiamo a una struttura molto "corta", niente intermediazioni regionali dove normalmente si piazzano i signori delle tessere. La nostra organizzazione prevede per ciascuna provincia due coordinatori, uno maschile e l'altro femminile, ad indicare che ogni decisione comprende sul nascere la relazione. Il riferimento resta il parlamentare del territorio che veicola le istanze direttamente ai vertici del Movimento l'anima del quale è il "comitato" cittadino, strumento per mettere assieme esperienze già consolidate con persone che ricercano qualcosa di nuovo, pronte a mettersi in gioco".

Del Barba con Matteo Renzi

Beh a quanto si sa nel lecchese Italia Viva si è rapidamente arricchita di personaggi portatori di notevoli esperienze politico-amministrative, primo fra tutti l'ex senatore e sindaco di Valmadrera, Antonio Rusconi.

"Si tratta di adesioni importanti quanto significative proprio per la caratura delle persone: Antonio Rusconi, ma anche sindaci come Stefano Motta di Calco, Beppe Conti di Garlate ed altri ancora. Anche a loro il compito di coinvolgere persone che sinora sono rimaste estranee alla politica militante o anche alla semplice partecipazione alla vita amministrativa della propria comunità".

Per Merate, Casatenovo e altri tra i centri più popolosi della provincia il tempo non manca per formare un nuovo gruppo, ma a Lecco si vota in primavera....

"Eh sì il tempo stringe e il momento non è dei migliori dato che per fretta, ingenuità o errore politico, ci sono state delle fughe in avanti che hanno così generato due candidati dentro la stessa area. Noi ci siamo seduti al tavolo con un solo scopo: tentare l'impossibile per compattare l'intero centrosinistra e presentarci uniti alla sfida elettorale. Prima l'unità della coalizione più larga e rinnovata possibile, sanando lo strappo tra PD e Appello per Lecco, poi le candidature".

Un obiettivo apparentemente difficile da conseguire anche perché lo stesso Rusconi ha già preso una posizione netta a favore di Mauro Gattinoni.

"Indicazione rispettabilissima anche se espressa a titolo personale. Come ripeto noi lavoriamo per l'unità di tutta la coalizione perché solo così è possibile, anzi probabile, battere il centrodestra. Una spaccatura non sarebbe compresa dall'elettorato che vede anche nelle liste civiche, data la provenienza del candidato Corrado Valsecchi, assessore ai lavori pubblici di Virginio Brivio, una collocazione molto chiara nel centrosinistra. Qua non si tratta, per il momento, di schierarsi pro o contro qualcuno, ma di partire riconoscendo e acquisendo il valore delle forze politiche che hanno lavorato fin qua sapendo aggiungere qualcosa di nuovo: un progetto a cui Italia Viva potrà dare un contributo decisivo".

Lunedì un gruppo di iscritti e simpatizzanti di Italia Viva si incontra per un primo punto della situazione e decidere la strategia di allargamento del partito.

"Tutte le iniziative in questo momento sono valide e apprezzabili. Oggi il partito nel lecchese conta su due portavoce, Marco Panzeri e Giulia Vitali che nell'Assemblea nazionale del 1/2 febbraio saranno nominati coordinatori provinciali. Il 31 gennaio ci presenteremo alla comunità lecchese con Teresa Bellanova, ministro delle politiche agricole e alimentari. Abbiamo puntato sulla sua presenza perché abbiamo pensato che per la concretezza lecchese e per l'operosità della Brianza occorresse una persona che mastichi meno il politichese ma in compenso sia pratica, diretta, quasi ruvida ed estremamente concreta".

Dopodiché si passa alla fase di strutturazione del partito

"Esatto. A febbraio si voterà lo statuto e una volta approvato il documento procederemo alla nomina dei coordinatori provinciali. A loro il compito di lavorare sodo interpretando un ruolo di connessione molto delicato per sviluppare la partecipazione puntando a creare in ciascun comune un comitato di Italia Viva".

Mauro Del Barba al centro, alle spalle Marco Panzeri e Giacomo Ventrice tra i promotori più attivi della corrente meratese di Italia Viva

Italia Viva a parte, lei è impegnato, quasi una missione, nello sviluppo delle società benefit la cui normativa è codificata da una legge che in testa porta proprio la sua firma.

"Guardi, sul tema che sì, è vero, mi appassiona moltissimo, potremmo discutere per ore. Mi limito a dire che l'Italia ha introdotto, prima in Europa e prima al mondo fuori dagli USA (dove la forma giuridica di Benefit Corporation, equivalente alla Società Benefit italiana, è stata introdotta dal 2010 e ora esiste in 33 Stati), la Società Benefit per consentire a imprenditori, manager, azionisti e investitori di proteggere la missione dell'azienda e distinguersi sul mercato rispetto a tutte le altre forme societarie attraverso una forma giuridica virtuosa e innovativa. Cambia il modo di interpretare l'impresa e i suoi scopi con l'obiettivo di ridare all'economia un volto umano e un ruolo centrale per risolvere le questioni climatiche e sociali. Le società benefit perseguono lo scopo del profitto ma anche una o più finalità di beneficio comune. Che tradotto significa ricadute positive - oserei dire una sorta di compartecipazione agli utili - su persone, comunità, territori e ambiente, attività culturali e sociali. Ma se vuole ne riparleremo con calma".

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Va bene ora c'è il partito da far crescere e, perché no, il comune di Lecco da conquistare, o meglio da mantenere nell'area attuale.

"Esattamente. Il nostro scopo oggi, movimento a parte, è proprio quello di far convergere tutte le componenti di centrosinistra attorno a un progetto unitario, dividersi è un'assurdità politica".

E se non ci riuscirete?

"Vedremo. Potremmo in astratto mettere in campo anche una nostra rappresentanza. Mi sembra dai primi movimenti che non ci manchino uomini noti e di valore riconosciuto".

Claudio Brambilla
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