Merate, la capretta sgozzata gettata nel parcheggio della chiesa. Azione mirata?

Sta assumendo contorni inquietanti il ritrovamento della capretta sgozzata nel parcheggio dei frati di Sabbioncello nella giornata di domenica 12 gennaio.


L'animale, infilato in un sacco trasparente della spazzatura con il marchio del comune di Cisano Bergamasco, aveva la gola tagliata e solo un lembo di pelle teneva legata la testa al resto del corpo. Corpo che, peraltro, è stato smembrato e ripulito delle interiora e del sangue. Una pratica che fa pensare possa essersi trattato di un rituale di macellazione islamica i cui autori poi, invece che procedere allo smaltimento come prevede la legge, hanno deciso di sbarazzarsi della carcassa dell'animale in altro modo. E la scelta è caduta sul parcheggio di un edificio di culto cattolico. Altro particolare che sta destando non poca preoccupazione. Se, infatti, il cadavere della capretta è stato trasportato da Cisano Bergamasco fino a Merate, perchè si è scelto il parcheggio di una chiesa e non, semplicemente, un prato a raso strada o un piazzale anonimo di un supermercato o una stazione? La concomitanza di due elementi riconducibili a un sottofondo religioso (la tipologia di macellazione e il parcheggio di una chiesa) ha fatto già temere a qualcuno che ci possa essere la volontà di lanciare un segnale di disprezzo ai frequentatori del luogo sacro.
Ad occuparsi poi dello smaltimento della carcassa, nella tarda serata di domenica, sono stati infine i volontari ENPA. La prassi prevede che sia il comune a farsi carico di tali operazioni, in base proprio al luogo di ritrovamento, e salvo pericoli per la salute e l'igiene pubblica, non è necessaria l'attivazione dell'ATS.

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