La Valletta: sponsorizzazioni sospette nel rally. Rinviato a giudizio un imprenditore
E' stato rinviato a giudizio stamani dal giudice per le udienze preliminari Salvatore Catalano, il 50enne residente a La Valletta Brianza rimasto coinvolto in una complessa indagine portata avanti dalla Guardia di Finanza della Tenenza di Sora, in provincia di Frosinone, e relativa alle sponsorizzazioni nel mondo del rally.
Titolare di una società operante nel settore delle corse automobilistiche - secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura e ancora tutto da dimostrare - l'uomo avrebbe utilizzato fatture false (in quanto concernenti prestazioni mai eseguite) per un ammontare imponibile di circa 400mila euro ed I.V.A. per 90mila euro.
A inizio 2019 infatti, le Fiamme Gialle della città laziale - all'esito di un'attività investigativa di natura economico finanziaria avviata nei confronti di un imprenditore di Sora operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari - hanno scoperto una presunta evasione fiscale individuando una società di capitali che forniva servizi alle imprese, ed in particolare sponsorizzava manifestazioni sportive.
Da una verifica su quest'ultima - resa difficoltosa a causa dell'omessa esibizione, da parte del legale rappresentante della stessa, dei libri, registri e documenti contabili - è stato possibile acquisire numerose fatture, e parallelamente sviluppare indagini finanziarie sui conti bancari e postali intestati all'impresa e alle persone alla stessa riconducibili. L'attività ha consentito di quantificare la base imponibile sottratta a tassazione dalla società ai fini delle imposte sui redditi nel periodo dal 2012 al 2018, per oltre 5 milioni di euro, nonché violazioni all'I.V.A. per oltre 2 milioni di euro.
Nel corso degli accertamenti inoltre, è stato rilevato che la società verificata - oltre ad occultare al Fisco i redditi prodotti - avrebbe consentito l'evasione fiscale ad altre imprese attraverso l'emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti. Infatti, gli specifici riscontri eseguiti hanno consentito di individuare due società, con sede in Lombardia e operanti nel settore delle corse automobilistiche, che avrebbero utilizzato fatture false in quanto concernenti prestazioni mai eseguite. Secondo gli accertamenti degli inquirenti infatti, i pagamenti sarebbero effettivamente avvenuti, ma il denaro restituito successivamente alle società lombarde utilizzatrici delle (presunte) fatture false, che in questa maniera sono rientrati nella disponibilità delle cifre corrisposte tramite bonifico.
Sette le persone denunciate dalla GdF di Sora alla competente autorità giudiziaria (a vario titolo) per le seguenti ipotesi di reato: emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti, presentazione delle dichiarazioni fiscali con dati infedeli, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, occultamento delle scritture contabili e riciclaggio.
Stamani l'imprenditore con residenza a La Valletta Brianza è stato rinviato a giudizio dal giudice Salvatore Catalano, su richiesta avanzata dal sostituto procuratore Andrea Figoni, titolare del fascicolo - o meglio dello stralcio lecchese - dell'indagine. L'imputato, che tramite i suoi legali non ha avanzato richieste per eventuali riti alternativi, dovrà comparire in tribunale il prossimo 3 marzo per l'avvio dell'istruttoria dibattimentale nel corso del quale dovrà dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati.
Titolare di una società operante nel settore delle corse automobilistiche - secondo l'impianto accusatorio sostenuto dalla Procura e ancora tutto da dimostrare - l'uomo avrebbe utilizzato fatture false (in quanto concernenti prestazioni mai eseguite) per un ammontare imponibile di circa 400mila euro ed I.V.A. per 90mila euro.
A inizio 2019 infatti, le Fiamme Gialle della città laziale - all'esito di un'attività investigativa di natura economico finanziaria avviata nei confronti di un imprenditore di Sora operante nel settore del commercio all'ingrosso di prodotti alimentari - hanno scoperto una presunta evasione fiscale individuando una società di capitali che forniva servizi alle imprese, ed in particolare sponsorizzava manifestazioni sportive.
Da una verifica su quest'ultima - resa difficoltosa a causa dell'omessa esibizione, da parte del legale rappresentante della stessa, dei libri, registri e documenti contabili - è stato possibile acquisire numerose fatture, e parallelamente sviluppare indagini finanziarie sui conti bancari e postali intestati all'impresa e alle persone alla stessa riconducibili. L'attività ha consentito di quantificare la base imponibile sottratta a tassazione dalla società ai fini delle imposte sui redditi nel periodo dal 2012 al 2018, per oltre 5 milioni di euro, nonché violazioni all'I.V.A. per oltre 2 milioni di euro.
Nel corso degli accertamenti inoltre, è stato rilevato che la società verificata - oltre ad occultare al Fisco i redditi prodotti - avrebbe consentito l'evasione fiscale ad altre imprese attraverso l'emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti. Infatti, gli specifici riscontri eseguiti hanno consentito di individuare due società, con sede in Lombardia e operanti nel settore delle corse automobilistiche, che avrebbero utilizzato fatture false in quanto concernenti prestazioni mai eseguite. Secondo gli accertamenti degli inquirenti infatti, i pagamenti sarebbero effettivamente avvenuti, ma il denaro restituito successivamente alle società lombarde utilizzatrici delle (presunte) fatture false, che in questa maniera sono rientrati nella disponibilità delle cifre corrisposte tramite bonifico.
Sette le persone denunciate dalla GdF di Sora alla competente autorità giudiziaria (a vario titolo) per le seguenti ipotesi di reato: emissione di fatture relative ad operazioni inesistenti, presentazione delle dichiarazioni fiscali con dati infedeli, omessa presentazione delle dichiarazioni fiscali, occultamento delle scritture contabili e riciclaggio.
Stamani l'imprenditore con residenza a La Valletta Brianza è stato rinviato a giudizio dal giudice Salvatore Catalano, su richiesta avanzata dal sostituto procuratore Andrea Figoni, titolare del fascicolo - o meglio dello stralcio lecchese - dell'indagine. L'imputato, che tramite i suoi legali non ha avanzato richieste per eventuali riti alternativi, dovrà comparire in tribunale il prossimo 3 marzo per l'avvio dell'istruttoria dibattimentale nel corso del quale dovrà dimostrare la propria estraneità ai fatti che gli vengono contestati.
G. C.