Due parole sulla nota stampa relativa alle nascite nel 2019 al Manzoni e al Mandic

Non ce ne vogliamo i responsabili dell'Ufficio comunicazione dell'ASST Lecco né il dottor Antonio Pellegrino direttore di Ostetricia Ginecologia del Manzoni, ma la nota stampa diffusa su parti e nascite non ci è piaciuta per niente. Chissenefrega, si dirà. Eh no perché bisogna distinguere tra dati oggettivi e dati soggettivi. Se le nascite si sono assestate a 1.700 al Manzoni e quelle del 2015 erano 1.730 con un trend stabile non si può affermare che c'è stato un aumento. Sarebbe un vile attentato alla credulità popolare. Certo il calo è contenuto e il dato è indiscutibilmente migliore rispetto alle medie nazionale e regionale. Esattamente come al San Leopoldo Mandic dove, contro ogni previsione e in condizioni di minore disponibilità rispetto al Manzoni, le nascite sono state ben 600. E ciò nonostante la chiusura per l'intero anno del ponte San Michele che di fatto ha rallentato drasticamente l'arrivo di partorienti dall'Isola bergamasca.

Dunque soggettivamente il dottor Pellegrino ha fatto bene a spiegare l'intensa attività svolta dal reparto da lui diretto ma il dato oggettivo è incontrovertibile.
Quanto al Mandic va detto che subisce più di una penalizzazione. Non tanto per la presenza al Manzoni della Terapia Intensiva Neonatale, un'alta specialità aziendale al servizio dei due presidi per acuti, quanto per l'impossibilità di garantire l'analgesia epidurale 24 ore su 24. Ma qui è un problema di ripartizione delle risorse umane. Se il Manzoni dispone di anestesisti in numero sufficiente a garantire questo servizio anche il Mandic deve poter operare nelle medesime condizioni. Spetta alla direzione sanitaria aziendale - ottimamente rappresentata dal dottor Vito Corrao - fare in modo che anche al Mandic l'analgesia epidurale sia di routine, a richiesta della partoriente, naturalmente col parere favorevole dell'anestesista. La Direzione strategica deve considerare l'indubbia "concorrenza" esercitata dal presidio di Vimercate, se vuole evitare che residenti nel bacino dell'Asst Lecco si spostino fuori provincia.
Detto questo, va tutto bene. Ma irrita il taglio volutamente "lecchese" che trasuda dal comunicato. L'Ufficio deve operare nell'assoluta imparzialità, se è in grado di farlo. Altrimenti è bene sapere che opera sotto dettatura.

Il primario dr. Gregorio Del Boca

L'ostetricia Ginecologia del Mandic - non occorre ribadirlo - per tradizione e per l'indubbia competenza del suo Primario, le cui pubblicazioni scientifiche parlano da sole anche in sede di comparazione con quelle di altri professionisti, è una unità complessa di autentica eccellenza. Lecco ha le sue specificità, Merate ne ha altre. Le due strutture vanno messe sullo stesso piano e con le stesse potenzialità sia dal punto di vista tecnico che da quello delle risorse umane.
Siamo certi che l'era del pensiero unico - tutto al Manzoni - sia definitivamente archiviata con l'uscita di scena di taluni dirigenti. Adesso però si faccia il passo successivo. Il reparto è una delle punte di diamante del Mandic. Va sostenuto e potenziato. Ci sono decisioni da assumere quest'anno che potrebbero mettere in discussione tutto quanto è stato realizzato sinora. Confidiamo che la Direzione vorrà operare nell'interesse esclusivo dell'ospedale. Anche per ciò raddoppieremo la vigilanza.
Claudio Brambilla
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