Cernusco: capanno abusivo, il Giudice ordina la demolizione

Condannato per aver realizzato un “capanno” in legna, senza permesso di costruire, in una zona con vincoli ambientali. È finito nei guai G.F.V., proprietario di un terreno agricolo a Cernusco Lombardone che negli anni avrebbe realizzato un capanno sul suo fondo senza richiedere il necessario permesso alle autorità comunali e in una zona sottoposta a vincoli paesaggistici. A raccontare i dettagli del sopralluogo sul fondo - avvenuto il 19 gennaio del 2017- sono stati l’ex Comandante della PL di Cernusco Valter Savarin congiuntamente al geometra Danilo Villa (responsabile dell’ufficio tecnico comunale) che, insieme anche all’attuale Comandante Giovanni Perri e al Comandante dei Carabinieri di Merate Edonio Pecoraro, hanno constatato l’effettiva presenza della struttura abusiva sul terreno. “Era una struttura di legno di misura, effettuata in modo approssimativo, di due metri per sei e di altezza superiore a due metri” ha detto il tecnico, “non solo non era stato rilasciato un permesso di costruire, ma anche quella zona è agricola e con vincoli paesaggistici. Non si possono realizzare fabbricati”. Il responsabile dell’ufficio tecnico, su domanda del VPO Mattia Mascaro ha anche confermato che la struttura non è stata demolita, è ad oggi ancora presente sul lotto. Terminata la fase istruttoria, il giudice Nora Lisa Passoni ha dichiarato chiuso il dibattimento, lasciando alle parti lo spazio per le conclusioni. La pubblica accusa, ritenendo provata la responsabilità penale in capo all’imputato, ne ha chiesto la condanna a 24 giorni di arresto e al pagamento di 22.000 euro di ammenda, con la sospensione condizionale della pena subordinata alla demolizione della struttura. Il difensore dell’imputato invece si è battuto per l’assoluzione del suo assistito sottolineando al giudice la particolare tenuità del fatto e in subordine ha chiesto il minimo della pena e tutti i benefici di legge concedibili. Dopo una breve camera di consiglio, il giudice Passoni ha dichiarato l’imputato responsabile del fatto da lui commesso, condannandolo a 15 giorni di arresto e al pagamento di 18.000 euro di ammenda, pena sospesa e non menzione, e ha ordinato la demolizione del fabbricato.
B.F.
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