Il maltempo tiene lontano le polveri sottili: medie molto più basse del novembre 2018 e nessun superamento del limite

Il maltempo che ha caratterizzato gran parte del mese di novembre ha avuto un effetto benefico sulla qualità dell'aria che in parecchi giorni l'Arpa ha classificato come buona e in qualche caso anche come molto buona. In nessuna delle undici postazioni che seguiamo come campione nelle tre fasce climatiche della provincia, le polveri sottili hanno superato la soglia di attenzione fissata a 50 microgrammi per metro cubo. Soprattutto la media nel periodo è risultata assai più bassa rispetto a quella del mese di novembre del 2018. Il meratese resta la fascia più colpita dalle PM 10 ma neanche nella parte più a sud del lecchese si sono registrati superamenti. Vediamo i dati per fasce.

LECCHESE: Come detto nessun superamento con la punta massima in via Amendola di 35 e la minima di 2 con una media sui 29 giorni monitorati di 13,3 mµ/mc contro i 24,6 dello stesso mese dell'anno precedente. Situazione simile a quella di via Sora con 36 di massima - il giorno 2 novembre - e 4 di minima e una media sui 30 giorni di 11,5 mµ/mc contro i 18,5 dello scorso anno. A Valmadrera la media è stata di 13 contro 22,4 del 2018 con la punta massima di 34 mµ/mc. A Moggio in Valsassina praticamente le polveri sottili non arrivano a colpire l'area e infatti la media è stata di 3,8 contro i 9,2 del novembre 2018. A Mandello del Lario, infine, media di 8,5 contro i 12,8 con la punta massima di 19 mµ/mc il giorno dei morti.


CASATESE-OGGIONESE: a Casatenovo la media di PM 10 è risultata di 15,3 sui 30 giorni monitorati contro 23,7 del 2018 e anche qui il valore massimo è stato il 2 con 29 mµ/mc. A Missaglia 14,2 contro 23, valore più alto 30, valore più basso 7. A Barzanò situazione simile con la media a 14,8 contro 23,7 del novembre scorso. A Oggiono, infine la media sui 30 giorni è stata di 12 mµ/mc contro i 20,2 del 2018.


MERATESE: come dicevamo storicamente la zona più colpita è la parte della Brianza sud-orientale che in effetti mostra una media del mese pari a 22,4 contro i 33,7 dello scorso anno. Ma mentre nel 2018 i superamenti sono stati due - il giorno 22 con 53 e il giorno 30 con 59 - quest'anno nessun superamento e una punta massima di 39 il giorno 21. Va detto che le rilevazioni verso la fine del mese mostrano un trend in crescita: a Merate ad esempio dal 26 al 30 novembre il valore delle polveri sottili è salito da 22 del giorno 25 a 36 del giorno 30. Quindi il ritorno al tempo asciutto e stabile è favorevole allo sviluppo delle PM10. In gran parte delle città del bacino padano sono stati introdotti, oltre a una serie di comportamenti per limitare le emissioni - dal controllo degli scarichi dei veicoli alla riduzione delle ore di accensione degli impianti di riscaldamento - anche provvedimenti per il potenziamento della presenza di alberi sul territorio comunale selezionando quelli che maggiormente "divorano" smog: Acero riccio, betulla verrucosa, cerro, ginkgo biloba, tiglio, bagolaro, olmo campestre, frassino comune, ontano nero.
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