E Gennaro gridò: viva Merate, viva Panzeri e già che ci siamo viva anche il Niscioela...

Angelo Colombo ''Niscioela" e Giuseppe Papaleo
Va riconosciuta a Giuseppe Papaleo la dote della goliardia. Dote notevole di questi tempi. La proposta di intitolare la piazzetta posta accanto al negozio Tamandi al Niscioela, una tipica macchietta che per diversi anni nella prima parte del secolo scorso fece sorridere il paesotto è geniale. Si riconosce l'alto valore all'ironia e si eleva un personaggio dell'epoca molto amato dai meratesi ma quasi scomparso dalle cronache cittadine.

Onore quindi al Presidente del comitato via Verdi. Che per la verità non è accorso, il Comitato,  in massa all'accensione dell'albero. Faceva freddo e in centro c'era la Fiera di Sant'Ambrogio. Ancora una volta ha vinto il centro con i suoi negozi, i suoi bar, la sua struttura architettonica , i giochi di luce sul castello e l'idea di essere in centro. Percorso sicuramente da moltissimi residenti nel quartiere a sud che hanno preferito le bancarelle di torrone all'accensione dell'albero.

Comunque vada, viva Niscioela in aggiunta al grido di battaglia di tale Gennaro Varecchia, viva Merate e viva pure il sindaco Panzeri che ci dà tre milioni per aggiustare la strada, pronunciato al termine della cerimonia di accensione dell'albero. Una cosa triste. Anzi patetica. Ma che dà la precisa misura dello scadimento dell'Istituzione.

Il livello complessivo è in caduta libera. E non per caso. Il Sindaco: "La gente verrà a Merate per vedere il nuovo viale Verdi". Come no, faranno addirittura la coda. Proprio sulla strada. Giusto per alzare di un tantino le PM 10. E ancora: "Le rotatorie renderanno il traffico più fluido". Certo che sì, e proprio per questo colonne di autoveicoli sceglieranno il viale per "saltare" i semafori di Cernusco. Sembrano concetti semplici, eppure con una campagna casa per casa i Papaleo e sodali hanno convinto della bontà dell'iniziativa gran parte dei residenti il quartiere concorrendo - in misura secondo noi determinante - alla vittoria di Panzeri su Castelli, che certo non si è sprecato nel controdedurre che traffico + fluido = più traffico. Ovvero come trasformare una strada ingolfata in una autostrada. Convincere i residenti del contrario avrebbe impensierito anche Joseph Goebbels secondo cui: "La propaganda non deve essere intelligente, deve avere successo". E infatti!

Adesso non resta che attendere la costituzione del Comitato frazione di Sartirana con al centro della rivendicazione un intervento decisivo contro nutrie e zanzare che albergano nella zona lago a causa dello stato di sostanziale abbandono dei luoghi, e quello di Brugarolo che rivendica la necessità della bretella per alleggerire il traffico all'incrocio, responsabile di tonnellate di polveri sottili scaricate ogni anno dentro le abitazioni dei residenti la frazione.

E intanto che si mettono pezze, milionarie peraltro, qua e là, manca del tutto il progetto di Merate 2030, quale identità, quale prospettiva, quale capacità di attrazione rispetto ai confinanti. Cultura e turismo sono state affidate a mani che molto altro potrebbero fare ma a nostro parere non appartengono a una persona che per storia personale, tradizione, conoscenza è indicata per questi due settori fondamentali per Merate. C'era un posto da assegnare con deleghe che i leghisti trascurano perché prive o quasi di portafoglio.

E infatti fateci caso: chi governa i dicasteri con portafoglio? Massimo Panzeri lavori pubblici, Andrea Robbiani ambiente e ecologia, Franca Maggioni servizi alla persona. Ovvero il 90% della capacità di spesa del Comune è in mani leghiste. E volete che si preoccupino di Cultura e Turismo? Alla prima disponibile è stato dato l'incarico. Del resto Ella, l'Assessora, non ha battuto ciglia di fronte al budget assegnatole per il 2020 in termini di spesa corrente: 326.800 euro su un totale di 12.138.352 euro. Ossia il 2,7%.

Anche così si deprime una città.
Claudio Brambilla
Invia un messaggio alla redazione

Il tuo indirizzo email ed eventuali dati personali non verranno pubblicati.