DEA: Mario Tavola è il candidato a sostituire Marco Rataggi alla direzione del dipartimento. Il Mandic perde una 'pedina'
Il dr. Marco Rataggi
Tra le innovazioni introdotte da Rataggi al Mandic c'è senza dubbio l'adozione , nell'organizzazione sanitaria della struttura, di uno strumento decisivo come la Cartella Clinica Informatizzata.
Ma oltre che primario della struttura il dottor Rataggi ha ricoperto anche la carica di direttore di dipartimento, uno dei due affidati a professionisti in servizio al Mandic, coordinando così anche la struttura complessa del Manzoni di Lecco. Il pensionamento del dottor Rataggi rappresenta per l'ospedale cittadino una doppia perdita: una figura di altissima professionalità e un dirigente in grado di "equilibrare" i rapporti tra i due presidi per acuti dell'Asst Lecco. Si sperava che la Direzione strategica nominasse un professionista di Merate a capodipartimento Dea (Dipartimento di Emergenza Urgenza e Accettazione) invece sembra che si stia indirizzando verso la nomina del dottor Mario Tavola, attuale primario di Anestesia e Rianimazione al Manzoni di Lecco. Se così sarà il Mandic avrà perso un'altra importante pedina sullo scacchiere dei massimi dirigenti sanitari. E' presumibile che nei prossimi giorni ci sarà un contatto da parte della Direzione dell'Asst col sindaco di Merate che ha voluto tenere la delega ai rapporti con l'azienda socio-sanitaria.
Il dr. Mario Tavola
In vista c'è un'altra uscita, altrettanto dolorosa per l'ospedale cittadino: quella prevista per fine marzo 2020 del dottor Rodolfo Capialbi Milani, primario della struttura di Radiologia del Mandic e direttore del dipartimento diagnostica immagini. Non è il caso qui di soffermarsi sulla figura del dottor Milani, un pilastro per storicità e professionalità del presidio.
Con il pensionamento del Dirigente di Radiologia il Mandic sarà privo di capi dipartimento e quindi privo di una propria rappresentanza al tavolo del collegio di direzione, ecccezion fatta per il direttore medico di presidio, quando sarà nominato.
Così, come appare a chi vuol vedere le cose come stanno, lo sbilanciamento del presidio cittadino rispetto a quello del capoluogo è ancora più evidente.