Cernusco: grande successo al pranzo di Natale dell'Aido

Sono state 101 le persone, fra soci e simpatizzanti dell’Aido (Associazione italiana donatori organi), che si sono date appuntamento domenica primo dicembre per il consueto pranzo sociale di Natale alla trattoria La Cava di Cernusco. Tra i presenti il presidente dell’Aido Bruno Bosisio con il consiglio direttivo Aido Merate-Cernusco-Montevecchia, il sindaco di Merate Massimo Panzeri, il vicesindaco di Montevecchia Edoardo Sala, la consigliere delegata alla attività culturale e giovani Valeria Pirovano.

All'inizio del pranzo sono stati ringraziati tutti i partecipanti per la presenza e i negozianti che, anche quest'anno hanno permesso di organizzare la lotteria, con l'estrazione dei numeri fortunati.

Con questo pranzo si concludono le attività dell'anno anche se, come sempre, sono già previsti numerosi appuntamenti. Come ha spiegato Bosisio, già da febbraio ricominceranno gli incontri con le scuole superiori per avvicinare i ragazzi a un tema delicato come la donazione. Sono poco più di 1.200 gli iscritti all’Aido di Merate- Cernusco - Montevecchia per un territorio di circa 22mila abitanti, circa il 6%. Numeri importanti che, però, potrebbero aumentare con una maggiora informazione che serve per abbattere questo muro di diffidenza che resiste nel nostro paese.



Da molti anni, infatti, il gruppo Aido di Merate organizza incontri informativi con gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori e propone di partecipare, in forma volontaria, ad un concorso intitolato “AIDO - solidarietà e donazione”. “Abbiamo appena finito gli incontri con le scuole medie – ha dichiarato Bosisio – e ora riprenderemo gli incontri negli istituti superiori. Il numero degli iscritti è costante, dipende dagli anni, anche se sono ancora pochi i giovani che decidono di prendere la tessera dell’Aido”.

Ma chi può diventare donatore? I donatori di organi sono persone di qualunque età che muoiono in ospedale nelle Unità di Rianimazione, a causa di una lesione irreversibile al cervello o di un prolungato arresto cardiaco, accertato tramite elettrocardiogramma per almeno 20 minuti, che abbiano prodotto la totale distruzione delle cellule cerebrali causando la morte del paziente per irreversibile e completa cessazione dell’attività cerebrale. Tutti gli organi sono prelevabili e, in presenza di malattie infettive trasmissibili, l’idoneità dell’organo al trapianto è scrupolosamente valutata dai medici con specifici esami. In qualche caso, la malattia di uno o più organi non pregiudica l’utilizzazione di altri organi o tessuti per il trapianto.

Come si legge dal sito dell’associazione, “chi è in attesa di un organo può contare solo sulla donazione per continuare a vivere. Spesso evitiamo di pensare a questi problemi, ma chi ne ha bisogno ci pensa ogni giorno. Il numero delle persone in lista di attesa per un trapianto d’organi è in aumento e spesso questa è l’unica terapia in grado di salvare una persona dandole l’opportunità di proseguire una nuova vita. Esprimere in vita il consenso alla donazione di organi è una scelta consapevole, oltre che un gesto di grande umanità”.

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