Lario Reti, Cavallier: con 'BrianzAcque' ricerchiamo sinergie per ridurre i costi e aumentare gli investimenti a tariffa ferma

Il Presidente Lelio Cavallier
Quasi 54 milioni di fatturato nel 2018 con un margine operativo lordo di 12,6 milioni pari al 18% circa dei ricavi; poco più di 200 dipendenti; 2.400 chilometri di reti idriche per oltre 109mila utenze e 350mila abitanti serviti e 1.800 chilometri di condotte fognarie; 460 sorgenti, 120 pozzi e l'adduzione dal lago, a Valmadrera con l'impianto di potabilizzazione che "pesca" 18 milioni di metri cubi l'anno, producendo una media di 650 litri al secondo per 365 giorni sul totale di 26 milioni di metri cubi d'acqua potabile erogati annualmente. È la fotografia sintetica di Lario Reti Holding, società interamente a capitale pubblico, detenuta da 86 comuni delle province di Lecco e Como oltre all'azienda speciale Ufficio d'Ambito di Lecco, costituita nel 2008 dalla fusione di quattro aziende operanti nel settore idrico: Ecosystem, Ciab, Rio Torto e Acel con le rispettive società collegate. Dal 1° gennaio 2016 è gestore unico per il servizio idrico integrato della provincia di Lecco.

L'azienda è tornata sotto i riflettori da qualche giorno a seguito di una interrogazione da porre in apertura di seduta del Consiglio provinciale, nel corso del question time dal consigliere della Lega Stefano Simonetti (CLICCA QUI PER IL TESTO). In sostanza l'avvocato del Carroccio chiede se lo studio affidato alla società PriceWaterhouse Cooper, la stessa che ha seguito la maxi-operazione della multiutulity del nord, non sia propedeutica a una successiva fusione con BrianzAcque di Monza.

Abbiamo chiesto al dottor Lelio Cavallier, nel 2015 Amministratore Unico e dal 2016 Presidente di Lario Reti Holding, quali siano le finalità derivanti dallo studio di PWC.
"Il Consiglio di Amministrazione prima e l'Assemblea dei Soci poi hanno approvato all'unanimità il piano industriale per il quinquennio 2019 / 2023, che indica in 111 milioni la somma da destinare agli investimenti, senza incremento di tariffa. Il piano d'ambito, per lo stesso arco tempo, prevede 95 di milioni di spesa. I 16 milioni di differenza saranno finanziati tramite la riduzione dei costi, in particolare quelli energetici e l'efficientamento della nostra azienda. Una delle strade esaminate per conseguire questo risultato è quella di realizzare economie di scala, attivando una serie di sinergie da sviluppare con una società analoga alla nostra. La più simile e contigua è BrianzAcque, che gestisce il ciclo idrico integrato per la provincia di Monza e Brianza. Di qui lo studio commissionato alla PWC al fine di individuare tutte le possibili opportunità di risparmio. Una di queste possibilità è l'attivazione di acquisti in collaborazione, come già fatto con Water Alliance nell'ambito dell'energia o nell'esecuzione delle gare di appalto per la fornitura dei contatori. Le possibilità sono numerose e ad esempio, potremmo allestire laboratori specializzati che amplino lo spettro dei parametri analizzati al fine di individuare al meglio i cosiddetti inquinanti emergenti: ogni azienda effettuerebbe le analisi di base in casa, specializzandosi poi in un certo ambito, complementare con l'altro laboratorio, in una logica sinergica di scambio di servizi che altrimenti causerebbe una duplicazione dei macchinari e specializzazioni inutili e dispendiose.  

Quindi l'ipotesi di Simonetti che l'affidamento dello studio alla PWC sia la prima tappa di un possibile processo di fusione è infondata.  
"Le perimetrazioni degli ambiti ottimali sono di competenza di Regione Lombardia. Per quanto mi risulta non sono in discussione. Quindi non è immaginabile alcun processo di fusione. Personalmente aggiungo che sono convinto della validità degli ambiti attuali perché reputo che la vicinanza dei gestori con i territori di competenza sia un elemento essenziale per assicurare un buon servizio".    

L'Assemblea dei soci è informata dall'incarico alla società di revisione?  
"Certamente. L'iniziativa è stata discussa in ben due occasioni ed è parso evidente a tutti come l'unica finalità sia quella di efficientare i costi per non toccare le tariffe, pur consentendo un elevato livello di investimenti. Aggiungo che nelle linee guida che i Soci hanno dato all'attuale Consiglio di Amministrazione c'è la ricerca di questa efficienza e proprio in questa direzione va la ricerca di sinergie attivata con BrianzAcque.     

Come procede il piano di investimento 2019?  
"Pensiamo di chiudere a 21 milioni di euro, confermando un trend di crescita degli investimenti iniziato con l'affidamento ventennale: 12,5 milioni del 2016; 16,8 del 2017; 18,2 del 2018. Quasi 48 milioni di investimenti nel primo triennio 2016/2018. Il tutto grazie a una macchina sempre più rodata e dotata di strutture interne orientate all'obiettivo."    

E dal 2020 al 2023 quali saranno gli investimenti di maggiore peso?  
"Il piano industriale quinquennale, come dicevo, prevede 111 milioni di investimenti. Tra i più importanti ci sono sicuramente l'adeguamento del grande impianto di potabilizzazione dell'acqua di Valmadrera; poi prevediamo di raddoppiare il tronco del "Brianteo", che parte proprio dal potabilizzatore di Valmadrera e serve oltre 400.000 persone in tre Province, posando una seconda linea accanto all'unica esistente. Questo ci consentirà di scongiurare interruzioni dovute a guasti della rete distributiva con una ricaduta positiva anche sul consumo energetico, in quanto ciò renderà possibile ridurre la pressione. Un altro investimento rilevante dal punto di vista economico è il completamento della tratta fognaria sublacuale da Oliveto Lario al depuratore di Valmadrera. L'elenco è molto più lungo e Lario Reti Holding sarà presente in ogni parte del territorio gestito per assicurare sempre le migliori condizioni di erogazione del servizio"
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