Cernusco: Fomas evita i licenziamenti per la chiusura dell'impianto. SGB soddisfatto

Si respira aria di soddisfazione in casa Fomas, sia da parte della storica società osnaghese che dei lavoratori. Dei dieci operai a rischio posto, la metà è stata riassorbita dall'azienda nelle sue sedi lombarde di Osnago, per il Lecchese, e di Lallio, per la Bergamasca. Gli altri cinque dipendenti si sono invece dimessi volontariamente. Mai messa in discussione la posizione di un altro operaio al quale era stato fin da subito assicurato il ricollocamento. Si è evitata così la procedura di licenziamento collettivo o individuale, temuta dai lavoratori a seguito della notizia circa la chiusura dell'impianto di Cernusco Lombardone, in via Cavalieri di Vittorio Veneto. I tavoli di confronto nelle scorse settimane tra Fomas e il Sindacato Generale di Base sono stati dunque fruttuosi.

La risoluzione della vertenza è avvenuta ieri, venerdì 15 novembre, negli uffici di via Martiri della Liberazione a Osnago, in presenza di SGB, Confindustria oltre ai vertici della società. La Fomas fa sapere in una nota: "L'operazione, necessaria per la situazione dei mercati, ha sempre tenuto conto dell'aspetto sociale ed umano ed è stata possibile anche grazie all'importante collaborazione di tutte le parti, da Confindustria alle sigle sindacali". Nel trasferimento, che potrebbe già rendersi effettivo dall'inizio della prossima settimana, sono state rispettate le qualifiche professionali dei lavoratori che non subiranno un ridimensionamento delle mansioni. "È un accordo che ci lascia soddisfatti - commenta il dirigente del Coordinamento nazionale SGB Sandro Sartorio - perché abbiamo ottenuto che nessun lavoratore venisse licenziato. L'azienda, che nei primi incontri aveva proposto il ricollocamento per soli due operai, ha infine accolto la nostra richiesta di assorbire tutti coloro che non hanno preferito dimettersi volontariamente".


M.P.
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