'Giornata mondiale della Prematurità' gli eventi a Lecco
Verrà celebrato il 17 novembre il World Prematurity Day, la Giornata Mondiale della Prematurità e, anche quest’anno, il Dipartimento Materno Infantile dell’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale di Lecco, con le sue Strutture di Neonatologia e di Ostetricia e Ginecologia di Via dell’Eremo, ha aderito al particolare evento.
Per l'occasione e per l'intera giornata di domenica 17 novembre, sono stati messi in cantiere numerosi eventi ed iniziative aperti a tutte le mamme e i papà interessati. Dopo la Santa Messa animata dal Coro Gospel di Pusiano, che si terrà presso la Cappella dell’Ospedale Manzoni alle 11.00, è prevista, a partire dalle 12.00, una conferenza stampa aperta a tutta la cittadinanza, e agli operatori dei Centri Stoke, in cui verrà presentato il percorso della nascita prematura all’interno del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST di Lecco oltre che i progetti e le numerose iniziative programmati con le Associazioni di Volontariato che collaborano, ormai da diversi anni, con la Terapia Intensiva Neonatale (TIN); inoltre sarà presentato, da Elisa Torri, il particolare laboratorio di musicoterapia organizzato all’interno della stessa TIN.
Ma le iniziative non sono finite qui: alle 13.00, infatti, si svolgerà il pranzo di beneficenza il cui ricavato verrà devoluto a favore della Terapia Intensiva Neonatale lecchese.
Grasse risate poi, nel corso del pomeriggio, presso l’Aula Dipartimentale Materno Infantile, insieme ai clown in corsia dell’Associazione “Il Caleidoscopio” che intratterranno tutti i presenti con giochi e animazioni divertenti. “La prematurità – spiega Roberto Bellù, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST di Lecco – è un problema che riguarda circa il 7% dei nati nel nostro Paese e in Lombardia sono quasi 6mila i neonati prematuri nati in un anno. Esistono poi circostanze di grave prematurità che si registrano quando i bambini nascono con un peso inferiore a 1.500 grammi o con un’età gestazionale inferiore alle 30 settimane”.
“Questi casi particolari sono seguiti in Centri di Terapia Intensiva Neonatale specializzati come quello presente qui al Manzoni (sono circa 350 i ricoveri registrati ogni anno: più del 25% dei piccoli degenti) e richiedono livelli di cure intensive di elevato livello tecnologico” spiega Bellù.
“È bene sottolineare che i genitori dei neonati sono parte integrante dello staff clinico – puntualizza Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST lecchese – ed è fondamentale il loro coinvolgimento attivo, della mamma in particolare, per facilitare il contatto e il riavvicinamento con il proprio bambino, reso difficile da una gravidanza finita troppo presto: per questo, da più di vent’anni, presso il nostro Ospedale promuoviamo una presenza senza limiti dei genitori in reparto”.
“La prevenzione della prematurità – afferma il Primario di Via dell’Eremo – inizia con consulenze mirate ad un’alimentazione ottimale, all’astensione dal consumo di tabacco e sostanze stupefacenti, controlli regolari in gravidanza e valutazioni ecografiche per identificare precocemente fattori di rischio ed intervenire tempestivamente nelle situazioni che lo richiedono”.
“Purtroppo – continua Antonio Pellegrino – i motivi che portano ad una nascita prematura sono vari, ma qualunque sia la motivazione il nostro reparto di Ostetricia si pone come mission quello di posticipare, nella misura del possibile, la severità della prematurità e di creare una condizione di nascita prematura assolutamente sicura”.
“L’assistenza del neonato in una struttura dotata di Terapia Intensiva Neonatale – prosegue Pellegrino – insieme alle misure sanitarie adottate in ambito ostetrico, riduce la mortalità perinatale in caso di nascita prematura e, anche per questo, a Lecco e su tutto il nostro territorio è stato fortemente desiderato e poi attivato il Servizio di Trasporto Assistito Materno (STAM) che, grazie all’ottimizzazione del sistema coordinato da AREU, a mezzo ambulanza o elisoccorso, permette alle gravide provenienti da fuori provincia di essere accolte in modo tempestivo presso l’Ostetricia di Via dell’Eremo, per assicurare alla madre e la nascituro un’adeguata assistenza”.
Per l'occasione e per l'intera giornata di domenica 17 novembre, sono stati messi in cantiere numerosi eventi ed iniziative aperti a tutte le mamme e i papà interessati. Dopo la Santa Messa animata dal Coro Gospel di Pusiano, che si terrà presso la Cappella dell’Ospedale Manzoni alle 11.00, è prevista, a partire dalle 12.00, una conferenza stampa aperta a tutta la cittadinanza, e agli operatori dei Centri Stoke, in cui verrà presentato il percorso della nascita prematura all’interno del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST di Lecco oltre che i progetti e le numerose iniziative programmati con le Associazioni di Volontariato che collaborano, ormai da diversi anni, con la Terapia Intensiva Neonatale (TIN); inoltre sarà presentato, da Elisa Torri, il particolare laboratorio di musicoterapia organizzato all’interno della stessa TIN.
Ma le iniziative non sono finite qui: alle 13.00, infatti, si svolgerà il pranzo di beneficenza il cui ricavato verrà devoluto a favore della Terapia Intensiva Neonatale lecchese.
Grasse risate poi, nel corso del pomeriggio, presso l’Aula Dipartimentale Materno Infantile, insieme ai clown in corsia dell’Associazione “Il Caleidoscopio” che intratterranno tutti i presenti con giochi e animazioni divertenti. “La prematurità – spiega Roberto Bellù, Direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ASST di Lecco – è un problema che riguarda circa il 7% dei nati nel nostro Paese e in Lombardia sono quasi 6mila i neonati prematuri nati in un anno. Esistono poi circostanze di grave prematurità che si registrano quando i bambini nascono con un peso inferiore a 1.500 grammi o con un’età gestazionale inferiore alle 30 settimane”.
“Questi casi particolari sono seguiti in Centri di Terapia Intensiva Neonatale specializzati come quello presente qui al Manzoni (sono circa 350 i ricoveri registrati ogni anno: più del 25% dei piccoli degenti) e richiedono livelli di cure intensive di elevato livello tecnologico” spiega Bellù.
“È bene sottolineare che i genitori dei neonati sono parte integrante dello staff clinico – puntualizza Paolo Favini, Direttore Generale dell’ASST lecchese – ed è fondamentale il loro coinvolgimento attivo, della mamma in particolare, per facilitare il contatto e il riavvicinamento con il proprio bambino, reso difficile da una gravidanza finita troppo presto: per questo, da più di vent’anni, presso il nostro Ospedale promuoviamo una presenza senza limiti dei genitori in reparto”.
“Da poco più di un anno – ricorda Favini – a Lecco, abbiamo introdotto due importanti novità: l’istituzione di una banca del latte donato, che si inserisce proprio in questa promozione del recupero quanto più possibile di una ‘normalità’ che la nascita pretermine ha in qualche modo alterato; e l’attivazione, dal 1° dicembre 2018, del sistema di trasporto neonatale mediante eliambulanza su tutto il territorio regionale e non solo, grazie alla collaborazione e al coordinamento di AREU, che completa il sistema di trasporto neonatale ordinario e permette di collegare i ‘punti’ più distanti della rete neonatale mediante un trasporto rapido e protetto, attivo sia di giorno che di notte”.
Presso l’Ospedale Manzoni di Lecco l’assistenza in gravidanza è garantita dall’Unità Operativa Complessa di Ostetricia e Ginecologia e dagli ambulatori della Patologia della Gravidanza, diretti da Antonio Pellegrino.“La prevenzione della prematurità – afferma il Primario di Via dell’Eremo – inizia con consulenze mirate ad un’alimentazione ottimale, all’astensione dal consumo di tabacco e sostanze stupefacenti, controlli regolari in gravidanza e valutazioni ecografiche per identificare precocemente fattori di rischio ed intervenire tempestivamente nelle situazioni che lo richiedono”.
“Purtroppo – continua Antonio Pellegrino – i motivi che portano ad una nascita prematura sono vari, ma qualunque sia la motivazione il nostro reparto di Ostetricia si pone come mission quello di posticipare, nella misura del possibile, la severità della prematurità e di creare una condizione di nascita prematura assolutamente sicura”.
“L’assistenza del neonato in una struttura dotata di Terapia Intensiva Neonatale – prosegue Pellegrino – insieme alle misure sanitarie adottate in ambito ostetrico, riduce la mortalità perinatale in caso di nascita prematura e, anche per questo, a Lecco e su tutto il nostro territorio è stato fortemente desiderato e poi attivato il Servizio di Trasporto Assistito Materno (STAM) che, grazie all’ottimizzazione del sistema coordinato da AREU, a mezzo ambulanza o elisoccorso, permette alle gravide provenienti da fuori provincia di essere accolte in modo tempestivo presso l’Ostetricia di Via dell’Eremo, per assicurare alla madre e la nascituro un’adeguata assistenza”.