Paderno: con l'ASD un progetto per ragazzi ipovedenti per correre sui pattini a rotelle

Migliaia sono i rotellisti che hanno pattinato sulla pista di via Airoldi, dove ha sede l'ASD Padernese rotellismo. In questi giorni però sta accadendo qualcosa di nuovo. Sabato nella palestra comunale sono arrivati giovani ipovedenti che potrebbero decidere di provare a pattinare.

Tutto è iniziato due anni fa quando Valentina, anche lei ipovedente, aveva cominciato un percorso che, con l'aiuto di Paolo Silva, l'ha portata ad indossare i pattini a rotelle. Con l'ausilio del bastone bianco e della voce di Paolino, la ragazza, ventenne di Robbiate, ora pattina sulle pista dove si organizzano anche le gare nazionali. Qualche giorno fa sono arrivati a Paderno d'Adda anche Filiberto, Chiara, Giona e Stefania, tutti gravemente ipovedenti, qualcuno del territorio ma anche da città più lontane come Genova. Hanno voluto provare per decidere se e come potrebbero cominciare a seguire la strada di Valentina, ovvero riuscire a pattinare. Ad aiutarli è stato ancora Paolino Silva, da vent'anni tesserato della Padernese, per la quale ancora corre nella categoria master. Già allenatore dei più piccoli, si dedica ora anche a questo progetto. Per ora i potenziali nuovi roller non hanno indossato i pattini.

"Abbiamo invece praticato esercizi specifici - spiega Silva - lavorando su tutti gli altri sensi, in particolare sulla percezione della strada i rotellisti ipovedenti potrebbero anche praticare questo meraviglioso sport". "Paolo lavora da un paio di anni buoni, e da zero, Valentina è arrivata a pattinare in autonomia, guidata dal bastone bianco e dalla voce dell'allenatore - ha spiegato Umbertina Ravasi, presidente del rotellismo, allenatrice, con Gianni Peverelli, dei roller nerobordeaux - i ragazzi sono già adulti. Da parte mia, e con l'aiuto di Gianni (allenatore con lei ndr) vorrei coinvolgere, come abbiamo fatto nel primo incontro di sabato, atleti ipovedenti e vedenti. Vorremmo avviarli al meraviglioso mondo della velocità con i pattini in linea. Per continuare il nostro progetto e accogliere i ragazzi ipovedenti - ha aggiunto - avremmo bisogno anche di una struttura coperta (è una delle opere in progetto per il centro sportivo, ma, sembra, in tempi non così ravvicinati ndr) E di sostegno. Stiamo lavorando al progetto, ma credo che, con i tempi necessari, raggiungere l'obiettivo che ci siamo proposti non sia impossibile. Non solo. Il rotellismo tra gli ipovedenti - conclude l'allenatrice dei roller padernesi, in particolare le categorie dei piccoli - non è riconosciuto tra gli sport paraolimpici, come invece accade per lo sci e l'atletica leggera. Siamo solo agli inizi, ma questo è un altro obiettivo al quale vorremmo puntare".

Paderno non è nuova a questo genere di esperienze. Due anni fa, con Luca Aronica presidente a Monza di un'associazione che prepara attività per gli ipovedenti, era stata organizzata una cena al buio. La partecipazione era stata molto numerosa.
S.P.
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