Merate: giù un’altra pianta di grosse dimensioni. Malata?

La "mattanza" continua (anche se il sostantivo agli occhi dell'assessore Robbiani ha il medesimo effetto del drappo rosso davanti al toro). Nella giornata di oggi un altro gigantesco albero - che a noi è parso essere un platano ma le nozioni botaniche sono minimali - è stato tagliato dalle motoseghe manovrate dalle abili mani dei dipendenti dell'impresa Colombo Giardini che ha vinto la gara d'appalto per la manutenzione del verde per un biennio.

Gara bandita durante la consigliatura Massironi. Ed è a questo quinquennio che Robbiani fa riferimento per spiegare la ragione della "mattanza". In altre parole il piano di abbattimento degli alberi pubblici e privati - tutte le domande, assicura, sono corredate dal parere di un agronomo - è stato approvato dalla Giunta precedente quando la gestione dell'assessorato all'Ecologia era di Massimiliano Vivenzio.

Peraltro, come il platano di oggi che sorgeva alla foce del lago di Sartirana, in molti casi lo stato di ammaloramento della pianta, e dunque della sua pericolosità, è accertato anche visivamente. In altri invece fa testo l'analisi dell'agronomo. In altri ancora, infine, è il privato che per ragioni sue - vedi via De Amicis - ha necessità di abbattere alberi per fare posto a edifici.

In tutti i casi il consuntivo è davvero sorprendente: in un paio di mesi una trentina di alberi, alcuni anche centenari, sono stati abbattuti. E mentre tutte le città più avanzate - Milano in testa - sono alle prese con imponenti programmi di forestazione, a Merate, almeno sino a oggi, il saldo appare negativo. E in modo preoccupante.

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